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Lo zio di Rafa Nadal, oggi direttore del torneo sull'erba di Maiorca in programma alla vigilia di Wimbledon, torna a parlare della sospensione dell'azzurra: "Lo conosco personalmente, si è trattato di un errore casuale. Bisogna punire chi li commette intenzionalmente"
24 febbraio 2025
Futuro, passato e presente. E' una chiacchierata a 360° quella pubblicata quest'oggi da Marca in compagnia di Toni Nadal. Lo spagnolo, zio e mentore di Rafa, è oggi il direttore dei "Mallorca Championships", Atp250 sull'erba programmato per l'ultima settimana di giugno con finale a due giorni dal via del terzo Slam della stagione. "Kyrgios, Ruud e Monfils hanno confermato la loro presenza - ha esordito soddisfatto - e prossimamente confermerà la sua presenza un altro grande giocatore mentre stiamo continuando a parlare con Jaume Munar: sarà un gran torneo".
Se il futuro imminente quindi è con vista sul "suo" torneo di casa, a venir celebrato nel corso del prossimo Roland Garros sarà invece il passato e i trascorsi vittoriosi che legano suo nipote Rafa ai campi in terra battuta della capitale parigina. Messo al corrente dell'omaggio che gli organizzatori del torneo stanno allestendo per il 14 volte vincitore del Roland Garros, Toni Nadal non nasconde come la cosa lo rende "molto felice a livello familiare, so che lo stanno preparando da tempo e credo che sarà un omaggio molto bello". "Anche Rafa è felice per tutta questa attenzione - ha ancora aggiunto Toni - per lui ricevere un omaggio simile in Francia, nel luogo dove ha ottenuto più successi, è un qualcosa che lo riempie di soddisfazioni. Non so se ce ne saranno altre di celebrazioni, ma questa per lui è molto importante".
Il presente riporta invece Toni Nadal sulla questione che più di tutte ha animato le ultime settimane di discussioni sul circuito Atp: l'accordo di tre mesi proposto dalla Wada a Jannik Sinner e accettata dal numero uno del mondo: "Sono contro la sanzione - taglia corto Nadal - l'ho ribadito molte volte. Conosco Sinner personalmente, non lo avrebbe mai fatto volontariamente e non si può trattare così una persona per un errore casuale. Bisogna punire chi intenzionalmente fa queste cose col fine di trarne beneficio, e non è il caso di Sinner. E' vero, come dice qualcuno, che ad altri che non erano i numeri uno sono state applicate delle sanzioni, ma può darsi che quanto fatto in precedenza fosse sbagliato. Quel che mi sorprende è che molti giocatori si siano schierati contro di lui, alcuni anche di alto livello e persino qualcuno che non è molto pulito".