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Lorenzo Sonego ha annunciato sui social la fine del rapporto durato vent'anni con "Gipo" Arbino
28 marzo 2024
Lorenzo Sonego ha annunciato la fine della storica collaborazione con il coach "Gipo" Arbino. Il torinese, protagonista in doppio in Coppa Davis a Malaga con Jannik Sinner, non ha ancora vinto due partite di fila in singolare nel 2024. Numero 53 del mondo, al momento non sicuro di un posto alle olimpiadi di Parigi, il torinese ha scritto di sentire il bisogno di un cambiamento.
"Caro Gipo. Dopo quasi un ventennio di vita insieme, sento di avere bisogno di nuovi stimoli per la seconda parte della mia carriera" ha scritto sui suoi profili social.
"Grazie di cuore per l’incredibile lavoro che hai fatto, per tutti I momenti condivisi insieme e tutti I risultati ottenuti. Tu non sei solo un coach, sei come un padre, una delle persone più importanti della mia vita. Il nostro rapporto e la mia stima nei tuoi confronti continueranno per sempre. Ti voglio bene. Lori"
Gian Piero, per tutti Gipo, Arbino, avrebbe potuto diventare tenore. Da giovane superò un concorso per studiare al Conservatorio della Scala, ma non se la sentì di trasferirsi a Milano. Con un bagaglio così, può insegnare a credere nei sogni.
A tennis, ha raccontato Enzo Anderloni su SuperTennis, ha cominciato a giocare a tennis tardi. A 18 anni, per merito di una ragazza che gliel’ha fatto provare un’estate, su un campo dell’oratorio di Rivalba, due passi da Sciolze, collina torinese. Si è entusiasmato e da autodidatta puro è arrivato fino alla Seconda Categoria. Era molto portato, andava a rete come un kamikaze. Ma per diventare un giocatore vero era troppo tardi.
Diplomato geometra, ha lavorato "per la Vagnone&Boeri Abrasivi. Vendeva prodotti come il Rust Oleum, “un protettivo industriale che si poteva dare anche sulla ruggine. Una cannonata. Era caro ma funzionava bene”. E il lavoro gli andava bene. La passione per il tennis però restava forte e, quando ormai poteva sembrare troppo tardi, prese anche una lezione, dal maestro Leontino Greguoldo. Questa però gli serviva per ripulire la tecnica in vista del corso di allenatore-istruttore Fit che si era messo in testa di fare. Quando ebbe il diploma si rese conto che non era troppo tardi per provare una carriera professionistica con la racchetta, una carriera da insegnante".
Così ha lasciato il posto fisso e si è messo a lavorare sui campi del Lido Royal di Corso Moncalieri a Torino, poi al Green Park di Rivoli. E' stato poi direttore tecnico per cinque anni alle Pleiadi, e successivamente al Circolo della Stampa-Sporting dove crea il suo team e resta 14 anni.
Prosegue "all’Ace di Volvera. Poi ancora al Green Park, dove nel 2014 si ferma e crea un nuovo team. In tutta questa vita da tennis tanti allievi bravi: la Gagnor che arriva in semifinale alla Lambertenghi, Alberto Giraudo, con un gruzzolo di punti Atp che lo portano fino a n.495 del mondo. Allena anche Stefania Chieppa e Silvia Disderi, che arrivano intorno al n.300 Wta".
E poi arriva Sonego. Arbino conosce il padre di Lorenzo, che lavorava per una multinazionale americana. Arbino lo fa provare con il responsabile della scuola Sat, come ha raccontato a SuperTennis. "Vado a bordo campo anch’io, ero curioso. Il maestro Bonaiti comincia a giocarci e mi guarda: ma questo qui, è possibile che non abbia mai giocato? Non ci credo. Il papà mi dice: guarda ha fatto due o tre lezioni con il maestro Aquilante (che è stato quello che l’ha indirizzato da noi). Se mi dici così, e vedendo la faccia del maestro Bonaiti, posso dirti che questo bambino è molto portato”. Il resto, come si dice in questi casi, è storia.
Dopo 20 anni insieme sui campi, Arbino non sarà più il coach di #Sonego!
— SuperTennis TV (@SuperTennisTv) March 28, 2024
L'annuncio di Lorenzo ?? #tennis pic.twitter.com/jOSB0qvkbl
Lorenzo Sonego ha raggiunto un best ranking di numero 21 del mondo. Ha vinto tre titoli ATP in carriera su tre superfici diverse: sull'erba ad Antalya nel 2019 in finale sul serbo Miomir Kecmanovic, sulla terra battuta a Cagliari nel 2021 sul serbo Laslo Djere e sul duro indoor a Metz nel 2022 sul kazano Alexander Bublik.
Nel 2021 ha salvato un match point a Dominic Thiem ed è diventato il quinto italiano nell'era Open in semifinale agli Internazionali BNL d'Italia dopo Paolo Bertolucci nel 1973, Adriano Panatta che vinse il titolo nel 1976 e perse in finale nel 1978, Tonino Zugarelli finalista nel 1977 e Filippo Volandri nel 2007, dopo aver eliminato negli ottavi Roger Federer.
Negli Slam il suo miglior risultato sono restano gli ottavi di finale, raggiunti due volte al Roland Garros (2020 e 2023) e una volta a Wimbledon nel 2021.
In Coppa Davis ha giocato nove singolari (6 vittorie, 3 sconfitte) e 3 in doppio (3 vittorie). Nel 2023, a Bologna durante la fase a gironi, ha ottenuto successi decisivi contro il Cile: ha battuto in singolare Nicolas Jarry e in doppio, con Musetti, Barrios Vera e Tabilo.
Ha fatto parte della squadra che ha conquistato la Coppa Davis nelle finali di Malaga 2023, vincendo in doppio con Jannik Sinner i doppi decisivi nei quarti di finale contro l'Olanda e in semifinale contro la Serbia.
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