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Guarda la lunga intervista a Simone Tartarini, coach di Lorenzo Musetti., che ha parlato del tennis vintage del carrarino, del suo attuale momento e del rapporto con le critiche dei tifosi
11 maggio 2024
Simone Tartarini, coach di Lorenzo Musetti, è intervenuto nello studio di SuperTennis agli Internazionali BNL d'Italia. Ha concesso una lunga intervista in cui ha raccontato dettagli sul malessere che ha fermato il carrarino all'esordio, e sul periodo che Lorenzo sta vivendo.
Contro Atmane, ha detto, "era al 30% fisicamente. E' stato male da martedi pomeriggio, febbre e dissenteria costante. Ero convinto di non entrare in campo. La mattina della partita la febbre si è abbassata. Voleva provare, purtroppo non ce la faceva, gli veniva da svenire e poi ieri c'era anche un gran caldo. Dopo la partita è rimasto 40 minuti steso negli spogliatoi perché disidratato".
"Veniamo da un periodo non semplice, per quanto felice per Lorenzo dal punto di vista umano e sentimentale. La vita gli è cambiata, ha bisogno di allenarsi con più continuità. Anche quello che è successo a Roma lo aiuterà a crescere".
In campo, ha aggiunto Tartarini, "Lorenzo è tecnicamente preparato, con tante soluzioni. La sua forza è che gioca molto bene, il suo limite è che quando non si piace gioca molto di rimessa, ma così perdi perché non si può più giocare da due metri dietro la riga di fondo. Da lì le giocate sono molto prevedibili. Appena le cose vanno male, arretra e non accetta il confronto".
Il bicchiere, però, è più pieno che vuoto. "L'anno scorso Lorenzo era 15 del mondo a 21 anni, poi è arrivata una situazione familiare che può scombussolare tutti. Ha finito la stagione da 27 e tutti hanno parlato di stagione fallimentare. Il giocatore non è che perde fiducia per questo, ma non aiuta. Lorenzo ha fatto un bel percorso, è 29 del mondo a 22 anni. Oggi sicuramente non sta giocando bene, ma se non è un talento lui... Ha un talento incredibile ma nel tennis di oggi non basta. Ha colpi spettacolari, è un giocatore old-style: anche il suo rovescio a una mano è atipico. Ora ha una Eastern, fa fatica a giocare in diagonale, meglio in lungolinea: è un rovescio a una mano vintage, anni Ottanta. Questa sua unicità piace".
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