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Il Guardian celebra il tennis italiano. Binaghi: "Non siamo più uno sport minore"

Lorenzo Tondo in un lungo articolo sul quotidiano britannico The Guardian celebra l'ascesa del tennis italiano maschile. "Non posso più sopportare che il tennis sia considerato uno sport minore", ha detto il presidente della FITP Angelo Binaghi. "Non è più così. Ed è ora che tutti ne prendano atto". Ecco il testo tradotto

27 dicembre 2024

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Lorenzo Tondo in un lungo articolo sul quotidiano britannico The Guardian celebra l'ascesa del tennis italiano maschile. "Non posso più sopportare che il tennis sia considerato uno sport minore", ha detto il presidente della FITP Angelo Binaghi. "Non è più così. Ed è ora che tutti ne prendano atto". Ecco il testo dell'articolo.

All'età di 47 anni, il tifoso del Milan Ninni Licata ha appeso le sue scarpe da calcio al chiodo, per dedicarsi al tennis. Come migliaia di italiani negli ultimi anni, Licata non ha potuto resistere al richiamo di un gioco che per anni era stato relegato ai margini degli sport nazionali del paese, oscurato dal calcio e dalla Formula Uno.

Il tennis sta vivendo una rinascita in Italia, guidata dal numero 1 nel ranking ATP, l'altoatesino Jannik Sinner, seguito da un gruppo di giovani talenti che ora si stanno avvicinando al vertice.

Sono nove i giocatori italiani nella Top100 della classifica ATP. L'Italia ha vinto la Coppa Davis per il secondo anno consecutivo, mentre la squadra femminile si è assicurata la Billie Jean King Cup. La percentuale di italiani che seguono il tennis è salita al 39%, quasi raddoppiata rispetto al 2016. Secondo un sondaggio della Gazzetta dello Sport, le iscrizioni ai club di tennis per bambini sono aumentate del 30% solo nel 2024. Nel 2001, il numero totale di tennisti tesserati era di appena 129.000: oggi hanno superato il milione. 

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"È triste pensare a quanto tempo ho sprecato nel calcio, quando avrei potuto iniziare a giocare a tennis molto prima", dice Licata. "A volte, mentre faccio la spesa, mi ritrovo a simulare movimenti di dritto e rovescio tra gli scaffali del supermercato. Devo sembrare un pazzo a chi mi osserva da fuori".

"Tutti vanno matti per il tennis", dice Alfredo Tumminello, allenatore del Circolo del Tennis Palermo, eletto nel 2023 miglior circolo di tennis in Italia dalla Federazione Italiana Tennis e Padel. “In estate, prima dell'inizio dei corsi, ricevo decine di chiamate da genitori che vogliono iscrivere i loro figli. Non solo, la passione dei bambini è stata trasmessa ai genitori. Ci sono centinaia di adulti che accompagnano i loro figli alle lezioni di tennis e poi chiedono di frequentare i corsi anche loro. Abbiamo anche inaugurato un corso gratuito per i giocatori over 65".

"Tre anni fa mia figlia ha espresso il desiderio di praticare questo sport", dice Licata. “La accompagnavo agli allenamenti e dovevo aspettare un'ora al club prima che finisse. Guardavo le persone giocare, sentivo l suono della palla che colpiva la racchetta. Ho deciso di iscrivermi al club. Così, mentre lei si allenava, io prendevo lezioni di tennis".

Per Antonio Tarantino, 46 anni, e i suoi figli, è stato il contrario. Anche lui, appassionato di calcio, due anni fa è stato catturato dall'ascesa del tennis in Italia, a partire dal campione Matteo Berrettini, che nel 2021 è stato il primo italiano a raggiungere la finale maschile di Wimbledon, poi di Sinner.

"I miei figli, che giocavano a calcio, mi imploravano di portarli alle mie partite", racconta Tarantino, insegnante della scuola alberghiera di Bitonto, in Puglia. "Un giorno, finalmente, mi hanno detto: 'Papà, non vogliamo più giocare a calcio, vogliamo giocare a tennis come te.' Non potrei essere più felice di così".

Giorgio Lo Cascio, presidente del circolo del tennis di Palermo, descrive l'attuale momento di gloria nel tennis come l'effetto 'Sinner'. "Ricorda quando il campione italiano di sci Alberto Tomba ha ispirato migliaia di italiani a prendere lezioni di sci" dice 

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Diversi esperti si sono interrogati sul segreto del successo del tennis maschile italiano. Alcuni hanno suggerito che la strategia vincente sia stata incentivare gli allenamenti dei tennisti italiani - storicamente abituati a giocare sulla terra battuta che un tempo rappresentava la superficie del 90% dei campi da tennis sul territorio nazionale - sul duro per eccellere nei tornei ATP.

Giorgio Lo Cascioritiene che uno dei fattori decisivi sia stata la creazione di numerosi tornei di livello minore in tutta Italia, che ha offerto a centinaia di ragazzi l'opportunità di giocare con regolarità. "In passato, questi giovani giocatori dovevano recarsi in Sud America o in altri paesi per competere, sostenendo enormi costi per le loro famiglie", afferma. "Organizzando tornei competitivi in Italia, questi giovani dovevano solo prendere un treno per competere e mostrare le loro abilità."

Eppure, secondo molti, un altro sport ha contribuito all'ascesa del tennis in Italia: uno sport la cui crescita è dovuta al Covid-19. Il governo ha introdotto un elenco di regole draconiane per rallentare l'epidemia, tra cui gli sport che gli italiani sarebbero stati autorizzati a praticare. Tra le attività che le autorità consideravano sicure c'era il padel. Per gli italiani, è stato amore al primo smash. Nessuno sport in Italia ha mai avuto un tale successo in così poco tempo, passando da poche centinaia di campi prima del Covid a quasi 8.000 nel 2024. Migliaia di italiani che praticavano il padel hanno poi deciso di prendere lezioni di tennis, decisamente più tecnico e competitivo.

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“Il padel ha sicuramente contribuito al successo del tennis in Italia, soprattutto perché, a differenza di altri Paesi, questa disciplina fa parte della stessa federazione del tennis, contribuendo ad aumentare la presenza di giocatori e soci nei nostri circoli”, ha detto Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis dal 2001 e ampiamente considerato l'architetto del successo del tennis in Italia. "Ma se mi chiedete cosa ha davvero fatto la differenza nell'ascesa di questo sport nel nostro paese, vi dirò che è stata la TV che ha trasmesso le partite di tennis".

Uno dei problemi principali che il tennis italiano ha dovuto affrontare in passato è stata la mancanza di partite trasmesse in televisione. Nel novembre 2008, la federazione ha lanciato un canale chiamato SuperTennis, che trasmetteva non solo i grandi tornei ma anche i Challenger, il WTA Tour, gli ITF Tour e persino alcuni tornei juniores. 

 Il numero di spettatori è costantemente cresciuto: 1.788.045 persone in media si sono sintonizzate per seguire la finale degli US Open tra Sinner e Taylor Fritz. La Rai, la televisione pubblica italiana, sta ora lottando per far fronte alle pressioni dei tifosi italiani che chiedono il tennis sui suoi canali.

"Non posso più sopportare che il tennis sia considerato uno sport minore", ha detto Binaghi. "Non è più così. Ed è ora che tutti ne prendano atto".

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