Chiudi
Jannik brillante ospite da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto: scherza con entrambi e riceve in omaggio un cesto di carote da mangiare ai cambi di campo. E si racconta: “In camera mia spegnevo e accendevo la luce tirando la pallina”
di Enzo Anderloni | 25 novembre 2019
No, la fidanzata non ce l’ha. E sta dando l’esame della patente: ha superato la teoria e gli manca la pratica. Jannik Sinner, quello di poche parole nel giorno del trionfo alle Next Gen Atp Finals, ha garantito a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto un’apertura scoppiettante della puntata di ieri di ‘Che Tempo Che fa’.
Entrato in scena subito il monologo di Tiziano Ferro, un emozionante j’accuse contro la violenza verbale dei nostri tempi, il tennista altoatesino è apparso totalmente a suo agio davanti alle telecamere.
Sorridente e disinvolto mentre Fabio Fazio sciorinava l’elenco delle sue vittorie di quest’anno, il grande balzo in classifica mondiale, le dichiarazioni dei grandi del tennis che lo pronosticano protagonista assoluto nel futuro, alla domanda su quanto si allenava ogni giorno e all’allusione sulla dura vita del tennista, Sinner ridendo ha risposto a Fazio “Mi sa che la tua vita è più dura della mia”, alludendo alle continue punzecchiature che ‘Lucianina’ riservava a Fabio.
Mentre scorrevano alle sue spalle le immagini sulla neve del piccolo Jannik campione italiano di slalom a 12 anni, ha ripassato velocemente la sua storia: i genitori che lavorano in un rifugio in val Fiscalina, il trasferimento a 13 anni a Bordighera all’Accademia di Riccardo Piatti, “uno dei migliori allenatori del mondo”.
E gli allenamenti anche con le star, Novak Djokovic e Roger Federer su tutti, quest’ultimo identificato da Sinner come “il mio idolo, mi ci sono allenato due volte”.
Fazio è stato preso in contropiede quando alla domanda: “ E’ vero che il tuo obbiettivo per il prossimo anno è entrare tra i primi 50 giocatori del mondo?”, Jannik ha risposto secco con un sorriso: “No”. E li si è fermato.
Della vita quotidiana ha fatto sapere che si allena 6 ore al giorno: “3 la mattina e 3 al pomeriggio, facendo più preparazione fisica che lavoro sul campo, specie in questo momento dell’anno in cui si lavora per costruire e preparare la prossima stagione”. Ed è tornato con la memoria alla sua cameretta in Alto Adige, dove si divertiva “ad accendere e spegnere la luce colpendo l’interruttore con la pallina”.
A Fabio fazio che gli ricorda che Djokovic ha detto di lui che sarà la star del futuro, Sinner racconta che ”ho potuto allenarmi anche con lui. E per me è stato molto importante, perché è bello stare vicino a questi grandi campioni e rubarne i segreti. Lui per esempio è molto forte di testa”.
E anche Jannik,”da quella parte lì”, come direbbe il suo coach, non scherza affatto. E’ stato infatti pronto a sorridere all’omaggio di una cesta di carote da parte di Luciana Littizzetto, visto che, dopo le immagini del torneo di Anversa, è stato indentificato come il tennista che le mangia al posto delle banane. E a solidarizzare con lei quando Fazio la prendeva in giro: “Simpatico, eh”.
Niente da dire: Jannik n.1. Se cercavamo un tennista capace di affrontare i grandi palcoscenici, l’abbiamo trovato.