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Musetti si ferma, ma è di un'altra categoria

Lorenzo Musetti, condizionato da una serie di problemi muscolari, non ha potuto giocarsela fino in fondo contro il tedesco Dominic Koepfer. Ma conclude la sua esperienza con una serie di ricordi positivi da cui ripartire.

di | 18 settembre 2020

Lorenzo Musetti

Lorenzo Musetti

Ricordi tanti, e un solo rimpianto. Finisce così, dopo il 6-4 6-0 incassato da Dominic Koepfer, numero 97 del mondo, il primo main draw di Lorenzo Musetti agli Internazionali BNL d'Italia. Ha vinto cinque partite di fila. Si è qualificato battendo Bernabe Zapata-Miralles, spagnolo numero 144 del mondo, al terzo set dopo aver perso 6-0 il secondo. Poi ha superato Leonardo Mayer, 33enne argentino numero 133 del mondo con un passato da n.21, è entrato in tabellone grazie al successo sull'amico fraterno Giulio Zeppieri.

I grandi ricordi stanno nelle due notti in cui ha illuminato Roma contro Stan Wawrinka e Kei Nishikori, numero 17 e 35 del mondo, per quanto versioni appannate rispetto agli anni migliori. Nei complimenti di Rafa Nadal, che con lui si è allenato e ha ammirato il suo rovescio, in Novak Djokovic che si ferma a vedere la sua partita. "Mi hanno fatto molto piacere" ha spiegato in conferenza stampa l'azzurro. "Sono contento che sia venuto oggi. Ho avuto la possibilità di allenarmi con lui, conoscevo bene il preparatore Marco Panichi. Oggi purtroppo non ha visto un bel match".
 
Il rimpianto è non essersela potuta giocare fino in fondo contro Koepfer, mancino tedesco per nulla appariscente, che sfiderà nei quarti Novak Djokovic. 

Musetti l'ha visto perdere contro l'amico Zeppieri a Francavilla. Gioca in relativa sicurezza, risponde alto sopra la rete, disegna traiettorie più curve contro il tedesco abituato a comandare da dietro. Koepfer non è uno di quei giocatori che rubano l'occhio, ma regala poco. Il mancino lo mette di fronte a una palla complessa, che salta molto alta e su cui è difficile appoggiarsi se non cercando di anticipare il rimbalzo aumentando così il rischio di sbagliare.

Lorenzo Musetti - Foto Sposito


All'ottava partita in meno di venti giorni, l'azzurro subisce un break in avvio ma ha il merito di non cambiare strategia, di non lasciarsi trascinare dai dubbi in una successione di scelte frettolose. La partita richiede continua concentrazione, graduale occupazione del campo, più delle magie capaci di illuminare contro Wawrinka e Nishikori quella Roma che è sempre bella quand'è sera.

Arriva anche Djokovic ad assistere al matchIl gioco dell'azzurro si fa più libero nei turni di battuta ma non incide negli ultimi game in risposta in cui manca tre palle break. 
 

Musetti vince cinque punti in meno negli scambi brevi e a fine set si fa a lungo massaggiare la spalla destra con sguardo sofferente appena celato dalla mascherina. Non ci crede più, e si vede. Continua a toccarsi, sta in campo per onor di firma, scuote la testa. Sente dolore, si sente. Il finale non rende onore al percorso. Ma la fine è un nuovo inizio. La conferma che Musetti, sicuro di entrare tra i primi 200, è un giocatore da tornei ATP. Roma è uno step di crescita, da cui prendere tutto il buono possibile. 

"Devo crescere fisicamente e tecnicamente - ha spiegato in conferenza stampa - ma credo che il tempo sia dalla mia parte. E' vero, so fare tante cose, ma se non avessi niente da imparare, che gusto ci sarebbe a continuare la carriera?".

 

La conferenza stampa di Musetti

"Ero molto stanco, ho giocato tante partite questa settimana, poi ho avuto problemi alla spalla" dice Musetti che si presenta in conferenza tenendosi del ghiaccio sul braccio. Ringrazia Jannik Sinner, che un anno fa lo batteva nella sfida decisiva delle pre-qualificazioni e quest'anno l'ha definito più forte di lui. L'ha ringraziato anche personalmente, rivela, "anche se credo che lui sia più avanti come costanza, solidità di giocatore e classifica".

I complimenti che si moltiplicano per la sua settimana romana lo consolano della sconfitta. Il tennis, dice, "da tempo primeggia nella mia vita. Mia mamma, che ha sempre tenuto alla scuola, da un po' se n'è fatta una ragione".

Prima del match contro Koepfer, spiega, "mi sentivo scarico. Le quattro settimane di fila di tornei si son fatte sentire. Ma è stato un'ottimo torneo". Nelle prossime, giocherà i Challenger di Forlì, grazie a una wild card, e di Parma e poi ha in programma di partecipare al nuovo ATP 250 al Forte Village in Sardegna. Il bagaglio dopo Roma è sicuramente più ricco. "Se mi avessero detto tre settimane fa che avrei fatto terzo turno a Roma non ci avrei creduto. Mi porterò tante emozioni, tante notti passate a cercare invano di dormire".


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