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Il campione in carica delle Next Gen ATP Finals 2019 vince il primo set, salva quattro match point ma alla fine si arrende a Grigor Dimitrov, ex numero 3 del mondo.
di Alessandro Mastroluca | 18 settembre 2020
"O vinci, o impari" ripete spesso coach Riccardo Piatti a Jannik Sinner. Oggi l'azzurro, numero 81 del mondo, non ha vinto ma può imparare tanto. Grigor Dimitrov, numero 22 del mondo ma ex n. 3, ha chiuso in rimonta 4-6 6-4 6-4. Il bulgaro è cresciuto alla distanza mentre Sinner si muoveva via via più rigido. L'azzurro ha pagato errori di esecuzioni e scelte non sempre lucide nel terzo set in cui ha comunque recuperato un break di svantaggio quando il bulgaro serviva per il match e salvato quattro match point prima di affossare l'ultimo smash. Ha concluso la partita con un vincente in più ma un totale di 65 gratuiti, bagaglio troppo pesante contro un avversario che di punti in tutto il match ne ottiene 99.
"Ho capito un po' di cose, non è stata la conclusione che volevo - ha detto in conferenza stampa -. Non ho avuto problemi fisici, è andata un po' giù la condizione. Lui fisicamente è uno dei più forti, si muove benissimo. Io oggi ho giocato 'normale', non da dio ma non mi posso lamentare, oggi al terzo avevo trovato le soluzioni per gfare il break. Poi l'ultimo game è andato come è andato. Io devo accettare che ci sono avversari fisicamente più forti di me. Non mi metto fretta, gioco tranquillo. So cosa devo fare".
Dunque, ancora nessun teenager italiano è mai arrivato ai quarti degli Internazionali BNL d'Italia. Il primato di precocità per un azzurro tra i migliori otto al Foro Italico resta di Andrea Gaudenzi, attuale presidente dell'ATP, fermato a 20 anni nel 1994 da Pete Sampras.
L'Italia ha ancora un jolly, però. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini in due tiebreak nel derby con Stefano Travaglia, Lorenzo Musetti potrebbe diventare il più giovane azzurro di sempre nei quarti a Roma. E riportare due italiani tra i primi otto al Foro per la prima volta dal 1984, dai tempi di Francesco Cancellotti e Claudio Panatta.
Tiene di testa, di "tigna", sembra un po' affaticato. Non vuole mollare, ma perde campo e profondità. Non chiede medical time out, ma il linguaggio del corpo è quello di chi avverte che i muscoli non rispondono alla testa. Però sta lì, comunque, a giocare con le carte che ha, a mettere in campo tutto quel che può. Recupera il break di svantaggio quando il bulgaro serve per il match. Ma concatena un doppio fallo e due dritti lungolinea da sinistra che non atterrano nemmeno in corridoio. La tensione si vede, si sente, si tocca. Quattro match point non bastano a Dimitrov nel decimo game, il più denso di emozioni e speranze, attese e rimpianti. Il più forte è lo smash a rimbalzo, a campo aperto, affossato in rete. Il finale di partita più amaro, che gela tutti. La crescita passa anche da lezioni così.
"In un anno sono cresciuto molto, in generale" ha detto Sinner in conferenza stampa. L'azzurro ha dimostrato ancora una volta, anche dopo una sconfitta così, di avere le idee chiare e di saper guardare al quadro complessivo. "Sul gioco a rete abbiamo lavorato tanto negli ultimi sei mesi, ma non siamo ancora ad un alto livello - ha ammesso -. Anche sul back di rovescio posso migliorare. Io non me gioco tanti ma è un colpo che mi servirà per variare ritmo. Lui mi ha messo in difficoltà, sapevo che mi avrebbe giocato tanti back: quando è lungo mi dà meno fastidio, quando è corto ci sono diverse soluzioni tra cui posso scegliere. Devo anche accettare di non essere fisicamente forte come altri, su questo devo lavorare".