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L’americana gioca un primo set da dimenticare poi resetta tutto, a cominciare dal servizio, e cambia marcia concedendo appena un game alla russa Diatchenko. Originale il nuovo look black&white ed anche un tantino autoreferenziale…ma va bene così. Avanzano come da pronostico Bertens, Barty e Konta.
di Tiziana Tricarico | 27 maggio 2019
L’OBIETTIVO E’ SEMPRE QUELLO - Riuscirà Serena Williams ad aggiudicarsi il 24esimo trofeo Slam e ad eguagliare finalmente il record di Margareth Court? Dopo averla vista perdere nettamente il primo set contro la russa Vitalia Diatchenko, numero 83 Wta, verrebbe da rispondere: assolutamente no. Dopo averla vista dominare gli altri due parziali viene voglia di concedergliela una piccola chance. Anche se l’americana, numero 10 del ranking e del seeding, alla 17esima partecipazione allo Slam francese - ha trionfato nel 2002, 2013 e 2015 (finalista anche nel 2016) mentre lo scorso anno si è ritirata negli ottavi per un problema ai muscoli pettorali - non ha ancora vinto un titolo da quando è rientrata nel tour, oramai un anno fa, dopo aver dato alla luce la piccola Alexis Olympia. Certo ha giocato due finali - Wimbledon e Us Open -, guarda caso Slam, ma in nessuna delle due è andata nemmeno vicino al successo. Per non parlare dei continui problemi fisici - da ultimo quello al ginocchio sinistro che l’ha costretta al forfait al terzo turno a Roma - che le impediscono di allenarsi come ai vecchi tempi.
Sono quelle messe a segno dal Serena nei match di main draw. Certo, è quasi sembrato che in questo suo esordio parigino fosse scesa in campo la brutta - anzi bruttissima copia - della fuoriclasse californiana: poi dopo tre quarti d’ora e qualche grido di auto incitamento ecco venir fuori la grinta della campionessa che ha alzato il ritmo degli scambi, ritrovato il servizio ed archiviato la pratica-esordio per 26 61 60 in un’ora e mezza esatta. ”Sono molto felice perché oggi non è stato facile” - ha commentato a caldo rivolgendosi al pubblico in francese - “non capisco perché ma in allenamento va tutto bene poi in partita non so cosa mi succede. Ma sono davvero contenta di aver portato a casa questo match”.
Tutto come da pronostico nelle altre sfide di giornata. Da segnalare la comoda vittoria dell’olandese Kiki Bertens, numero 4 del ranking e del seeding, sul “rosso” in questa stagione a segno a Madrid e semifinalista a Roma, che ha regolato per 63 64, in poco meno di un’ora e mezza di partita, la francese Pauline Parmentier, numero 66 Wta. Ha impiegato meno, appena un’ora, Ashleigh Barty, numero 8 del ranking e del seeding, a sbarazzarsi con un doppio 63 della statunitense Jessica Pegula, numero 72 Wta: ora la 22enne di Ipswich, che in cinque partecipazioni a Parigi non è mai andata oltre il secondo turno, dovrà vedersela con un’altra americana, ben più pericolosa, Danielle Collins, numero 32 Wta. Esordio comodo anche per la britannica Johanna Konta, numero 26 del ranking e del seeding, finalista al Foro Italico, che per la prima volta in cinque partecipazioni al Roland Garros è riuscita a vincere un match: ha sconfitto per 64 64, in un’ora e 19 minuti di gioco, la tedesca Antonia Lottner, numero 147 Wta, proveniente dalle qualificazioni.