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Ancora un infortunio per Juan Martin Del Potro, l'ennesimo. A fare "crack" stavolta è stato di nuovo il ginocchio destro, complice una scivolata sull'erba del Queen's Club di Londra. L'argentino tornerà a breve sotto i ferri: poi ci vorrà la riabilitazione
di Vincenzo Martucci | 21 giugno 2019
Ancora? Povero. Alzi la mano chi, quand’ha saputo dell’ultimo infortunio di Juan Martin Del Potro non s’è lasciato sfuggire queste due parole, in rapida successione: Ancora? Povero. Sembrano legate indissolubilmente al gigante buono argentino, come i doppi cognomi della mamma o del marito, Arancia Sanchez Vicario, Margaret Smith Court.
Ancora? Sì, ancora, dopo gli otto mesi del 2010 per il polso destro, un mese del maggio 2011 per la gamba sinistra, i due mesi del novembre 2011 per la spalla destra, i due mesi del maggio 2012 per il ginocchio sinistro, un mese del settembre 2012 per il polso sinistro, i dieci mesi del febbraio 2014 per il polso sinistro, i due mesi del gennaio 2015 per il polso sinistro, i dieci mesi del giugno 2015 per il polso sinistro, i sei mesi del giugno 2015 per il ginocchio sinistro, i tre mesi del febbraio 2019 per il ginocchio destro.
E’ tornato alla ribalta ai Giochi di Rio del 2016, battendo Djokovic e Rafa, strappando un argento insperato, ha vinto anche la coppa Davis (rimontando a Zagabria Cilic da due set a zero sotto) e un titolo Atp, a Stoccolma, due anni dopo Sydney 2014. Quindi, è sembrato davvero, miracolosamente, rinato, sempre a spese di Roger Federer: nel 2017, è tornato in una semifinale Slam (dal 2013) battendo il Magnifico agli Us Open, e l’anno scorso s’è aggiudicato il primo Masters 1000, a Indian Wells, superando RogerExpress in finale, ha l’ha doppiato col secondo titolo ad Acapulco (il n. 22 della carriera), arrivando alle semifinali del Roland Garros, raggiungendo il 13 agosto la classifica-record di 3 del mondo e quindi tornando in finale in un Major proprio a quegli Us Open, dov’era esploso nel 2009. Cedendo però, sfinito, a Djokovic.
Lo sprint per qualificarsi per la prima volta al Masters di fine anno dal 2013 gli è però costato un nuovo crac, stavolta al ginocchio. S’è ribellato al destino e ad una nuova operazione chirurgica, che però adesso dovrà sostenere. Per tentare un nuovo ritorno. Ancora? Povero.
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