Sarà poi coach e mentore essenziale di Jimmy Connors, cui trasferisce il suo concetto semplice del gioco. Rischia sul 30-0, non sul 15-30. Sul 30-30 è meglio se metti la prima. Su un punto importante, contro un avversario che batte e scende a rete, rispondi corto e centrale. Aggredisci da subito in risposta contro la seconda. E gioca spesso il lob nei primi punti del match, così l'avversario avrà paura e lascerà più spazio per il passante. Lezioni valide ancora oggi.
Inserito nella Hall of Fame nel 1984, sarà ricordato, parola di Bud Collins, come un campione dal carattere travolgente, capace di dare colore a un circuito dominato dall'uniformità stilistica. Il tennis, per lui, è sempre stato un esercizio di democrazia. “Non importa chi sei, chi sia tuo padre, se hai studiato a Yale o a Harvard. In campo ci siamo solo io e te, e non conta nient'altro”.
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