Emilio, dall'infortunio al ritorno
Il colpo più importante, però, Andres Gomez lo mette a segno il 28 novembre del 1991, data di nascita di Emilio. Un amore, quello per il tennis, sbocciato presto nel cuore del figlio d’arte e coltivato senza fretta, scevro da ogni tipo di pressione. “Ho iniziato a giocare a tennis da piccolo grazie a mio padre – ha raccontato Emilio durante il Challenger di Perugia – ma devo ammettere di non aver mai sentito il peso di dover raccogliere la sua eredità. Ha saputo darmi sempre i consigli giusti al momento giusto, lasciandomi vivere al meglio la mia carriera”. Un percorso, quello del ventottenne di Guayaquil, ripido e ricco di insidie, come le alte montagne della sua terra. Nel 2017 un brutto infortunio alla spalla durante la sfida di Coppa Davis con il Brasile lo ha tenuto lontano dai campi diverso tempo, lasciando serpeggiare in lui il triste pensiero di un ritiro. “Non è stato facile resistere per tutti questi mesi. Tornare a competere dopo un così lungo periodo di inattività e con una classifica da ricostruire è spesso scoraggiante. Credo che senza il supporto di papà, di mamma Ana Maria e di tutto il mio staff, non sarei mai riuscito a riprendere a giocare”. Sforzi ripagati prima dalla conquista dei tornei Itf di Manta e Portoviejo (2018), poi dal primo titolo Challenger sulla terra verde americana di Tallahassee, infine dal best ranking di numero 169 raggiunto all’inizio del mese. “Sapevo di dover recuperare soprattutto dal punto di vista mentale e ho lavorato duro per farlo. Ora sogno di raggiungere la top 100 entro la fine della stagione per poter accedere direttamente al tabellone principale degli Australian Open”.
Non ci sono commenti