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Per la prima volta in estate sono usciti dai Top 100 Atp, dove invece avevano sempre piazzato un loro rappresentante da quando ci sono le classifiche. La scuola della Repubblica Ceca, quella di Drobny, Kodes, Lendl, ora si aggrappa al ragazzino Forejtek, vincitore di Us Open e Bonfiglio 2019
di Marco Mazzoni | 20 settembre 2019
Tennisti come Kodes, Lendl, Smid, Korda, Berdych, Mecir, e campionesse come Navratilova, Mandlikova o Novotna, hanno accompagnato generazioni di appassionati grazie ad un gioco ricco di fascino. Un tennis che li distingueva nettamente dal giocatore “medio” per completezza tecnica ed eleganza, per uno stile personale e classico allo stesso tempo.
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Tutto deriva dalla straordinaria scuola tecnica del paese, una delle migliori in assoluto insieme a quella francese per la capacità di produrre un gran numero di ottimi giocatori con impostazione classica adattata alle peculiarità individuali. Quando si insegnano i dettami tecnici ed i canoni estetici del gioco classico fondendoli con un'interpretazione personale, senza sminuire la diversità ma esaltandola, nascono meraviglie.
Si creano momenti di tennis unici, come quelli prodotti dalle acrobazie di Navratilova, dalle traiettorie imprevedibili di Korda, dalla precisione in spinta di Lendl, dalla pulizia nell'impatto di Berdych. E via dicendo. Non era un miracolo, solo una scuola ben strutturata, fatta di tecnici capaci che hanno applicato una metodologia scrupolosa e tramandato il loro insegnamento alla generazione successiva.