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Dal fango spalato durante i giorni dell’alluvione a Maiorca a quello spazzato via con una lettera aperta dopo che il sindaco di Manacor l’aveva accusato di aver ricevuto favoritismi per la costruzione della sua Academy e per il posto barca in porto. La reazione di Nadal, come quelle in campo
di Gabriele Riva | 10 dicembre 2019
Di quelli che gli abbiamo visto vincere tante volte. Ma tante e tante che, chiudendo gli occhi, sembra di vederle. Il sindaco mette i piedi dentro al campo e spinge sul lato del diritto: “Hai costruito la tua Accademia senza rispettare tutto ciò che è previsto dalla legge e sfruttando la tua immagine”; Rafa si allunga, ci arriva, la prende e si difende: “Ho seguito tutte le norme, come farebbe un cittadino qualsiasi”.
“Potevo costruirla in un’altra città, lontano: avrei speso meno, ma questa è casa mia e ci tengo. Porta grandi benefici al territorio e alle 300 persone che ci lavorano”. La traiettoria del colpo è perfetta e il rimbalzo profondo, ma la difesa non è conclusa. Arriva un altro colpo forte e angolato: “Non hai pagato tutto ciò che era dovuto”. Nadal cambia direzione, corre verso l’altro angolo e, col classico rovescio in back in allungo, tira fuori i cedolini che attestano i pagamenti delle rate.
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