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Il cileno è stato trovato positivo lo scorso 19 novembre ai metaboliti di due agenti anabolizzanti. La sospensione provvisoria è scattata il 14 gennaio. Può comunque fare appello contro la decisione. Farah a un integratore usato negli allevamenti legalmente in Colombia,
di Alessandro Mastroluca | 15 gennaio 2020
L'ITF ha annunciato di aver provvisoriamente squalificato il cileno Nicolas Jarry a partire dal 14 gennaio 2020. Il 24enne Jarry è risultato positivo ad un controllo sulle urine effettuato il 19 novembre scorso durante le finali di Coppa Davis a Madrid. Il campione, analizzato dal laboratorio accreditato di Montreal, in Canada, conteneva tracce dei metaboliti del ligandrol e dello stanozololo, due sostanze anabolizzanti proibite dalla WADA.
Jarry è stato formalmente accusato della violazione il 4 gennaio. In base all'articolo 8.3.1(c) del programma anti-doping dell'ITF, la squalifica scatta dopo dieci giorni dalla comunicazione della violazione, a meno che non venga presentato appello o le contro-analisi non smentiscano il primo verdetto. Jarry ha comunque il diritto di appellarsi al Tribunale indipendente ma, scrive l'ITF, al momento ha scelto di non esercitarlo.
Lo stanozololo è uno steroide conosciuto in ambito sportivo almeno dagli anni Ottanta. Diffuso particolarmente tra i bodybuilder competitivi, può aumentare forza e resistenza senza far crescere esponenzialmente la massa muscolare.
Il caso più eclatante di positività a questo anabolizzante rimane Ben Johnson, positivo dopo la finale dei 100 metri piani alle Olimpiadi di Seoul nel 1988. Dopo le sue accuse di sabotaggio, il governo canadese aprì un'inchiesta. Davanti alla Corte Suprema dell'Ontario, però, il suo allenatore e il suo dottore hanno ceduto, rivelando che lo assumeva insieme ad altri steroidi anabolizzanti (dianabol, furazabol) dal 1981.
Poco più di un anno prima era morta l'eptathleta tedesca Brigitte Drexel che aveva assunto lo Stromba, cioè lo stanozolol, dall'inizio del 1986. L'autopsia rivelerà addirittura tracce di oltre 100 farmaci diversi.
Come lo stanozololo, anche il ligandrol fa parte delle sostanze che rientrano tra gli "altri agenti anabolizzanti" nella classe S1.2 della lista WADA, proibiti sia durante sia lontano dalle competizioni.
Come sottolinea un documento dell'agenzia antidoping Usa, il ligandrol è proibito per gli sportivi in quanto provoca un aumento della massa muscolare magra. Ci sarebbero anche laboratori, si legge nel documento, che lo producono e lo distribuiscono come "prodotto chimico di ricerca" o all'interno di integratori alimentari per favorire il dimagrimento. La Food and Drug Administration statunitense, però, ha dichiarato illegali gli integratori contenenti il ligandrol, che potrebbe avere anche conseguenze sulla salute di chi lo assume, al di là dei rischi connessi alla positività per gli atleti.
Anche il colombiano Robert Farah, che con Juan Sebastian Cabal ha formato la prima coppia colombiana a vincere uno Slam e il secondo duo sudamericano al numero 1 di doppio, è stato trovato positivo. Nel suo caso alla "Boldenona", un integratore venduto in Colombia dietro prescrizione veterinaria, molto usato negli allevamenti per la carne bovina. La "Boldenona" è presente in 59 prodotti per uso veterinario, si legge nel comunicato del Comitato Olimpico Colombiano (COC) che annuncia la squalifica. Tanto è vero che il COC è obbligato ad allertare gli atleti a mantenere la massima attenzione per quanto riguarda il consumo di carne bovina sul territorio nazionale.
Farah è risultato positivo a un controllo a Cali il 17 ottobre 2019. In un messaggio su Twitter ai tifosi, sottolinea come la frequente presenza di questa sostanza nella carne distribuita in Colombia può falsare i risultati. Farah, che si è professato innocente, non potrà partecipare all'Australian Open.
Les comparto este mensaje. Gracias por su apoyo. pic.twitter.com/8JmiyV1YYe
— Robert farah (@RobertFarah_) January 14, 2020