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Ottimo giocatore (e vincitore di 15 Slam in doppio), ma allenatore ancora più straordinario: l'australiano ha seguito nella sua carriera personaggi come Ivan Lendl e Roger Federer, portando cambiamenti decisivi nel loro tennis
di Alessandro Mastroluca | 19 gennaio 2020
Prima della finale della ATP Cup, Lleyton Hewitt ha consegnato a Tony Roche il trofeo Tim Gullikson, il premio alla carriera che la stessa ATP ha deciso di assegnare da quest'anno ai coach che hanno segnato la storia del gioco. “Ho iniziato con gli junior la mia carriera di allenatore. Sta tutto nel cercare di tirar fuori il meglio dai tuoi giocatori e divertirti”, ha detto Roche, 74enne australiano che ha imposto un cambiamento decisivo nel gioco di Ivan Lendl e che ha seguito a lungo Roger Federer. “Sono stato fortunato ad aver lavorato con alcuni dei più grandi di tutti i tempi, con cui sono rimasto amico. E questo per me è molto importante”.
Anthony “Tony” Dalton Roche, figlio mancino di macellaio, è nato a Wagga Wagga (si legge Uòga Uòga), conosciuta anche come “la città dello sport”. Da questa cittadina di cinquantamila abitanti sono partiti il golfista Steve Elkington, l'ex capitano della nazionale di cricket Mark Taylor e i tre fratelli Mortimer che hanno scelto il rugby.