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La 16enne americana, giovanissima promessa del tennis mondiale, lo ha confessato in una intervista all’Indipendent
di Angelo Mancuso | 16 aprile 2020
Professioniste o bambine? La sua precocità ha riacceso il dibattito sulla regola introdotta dalla Wta nel 1995, che limita l'accesso ai tornei professionistici per le ragazze sotto i 18 anni. Per la "Age Eligibility Rule" la statunitense di Atlanta, che è nata il 13 marzo 2004, può prendere parte a un massimo di 10 tornei l’anno, che possono aumentare in base ai risultati. Ora che ha raggiunto la classifica per entrare di diritto nei Premier e negli Slam il limite aumenta ulteriormente. Il padre Corey, ex giocatore di basket a livello accademico, e Patrick Mouratoglou che ha messo le mani sulla giovanissima promessa quando aveva 11 anni, pensano sia un'ingiustizia. La Wta replica che serve a tutelare le carriere e il benessere delle più giovani. La lista è lunga: Austin, Jeager, Capriati, la stessa Hingis, che hanno pagato a caro prezzo la notorietà e gli sforzi del tennis professionistico. E si è vociferato di una causa legale della famiglia alla Wta: l'accusa è di limitare l’abilità di giocare di Cori e quindi di guadagnare.
La Gauff, che ha vinto lo scorso ottobre il suo primo titolo Wta a Linz e raggiunto gli ottavi agli ultimi Australian Open, è stata più volte paragonata sia a Serena che a Venus Williams ed è stata indicata come l’erede naturale delle due sorelle. “Innanzitutto, non sono ancora al loro livello - ha detto sempre all’Independent - non è giusto che le sorelle Williams siano paragonate a qualcuno che sta arrivando. Non mi sento ancora così forte, le guardo ancora come i miei idoli”.