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Roger Federer compie 39 anni. L'uomo dei record (20 Slam), protagonista anche quando gioca per scherzo (vedi lo spot virale sui tetti di Finale LIgure con Carola e Valeria, le ragazzine che hanno emozionato il mondo), ha vissuto, illuminato e scandito l'evoluzione del gioco. E ne ha indirizzato la storia
di Alessandro Mastroluca | 08 agosto 2020
Per questo i milioni di tifosi innamorati in tutto il mondo non dimenticano i due match point della finale di Wimbledon 2019, una delle più epiche e dolorose delle sue 271 sconfitte nel circuito ATP, a fronte di 1242 vittorie.
Una storia di infinite partite iniziata il 7 luglio 1998 a Gstaad, dove gli avrebbero regalato una mucca per la vittoria nel torneo, anni dopo.
"Avrei dovuto affrontare Tommy Haas" ha ricordato Federer al quotidiano argentino La Nación, "ma ha avuto problemi di stomaco. Così non ho esordito sul Centrale ma sul campo n.1 contro l'argentino Lucas Ker", che non avrebbe più incontrato in singolare per tutta la carriera.
"Avevo vinto Wimbledon junior, e subito dopo non è stato facile giocare in Svizzera con un rimbalzo diverso. Lucas veniva da una generazione che ricorreva al serve and volley, metteva molta rotazione quando batteva contro il mio rovescio. Persi 6-4 6-4, ricordo che giocai abbastanza bene. Fu una grande esperienza". Di sicuro, come ha ammesso successivamente, Ker non avrebbe mai immaginato che quel giovane svizzero sarebbe diventato il migliore di tutti.
L'esibizione dello scorso novembre nello stadio di Città del Messico: Federer e Zverev giocarono di fronte a 42.517 paganti
Un campione capace di attirare le due folle più numerose che mai si siano riunite per una partita di tennis per due esibizioni: 51.954 spettatori per la sfida contro Rafa Nadal a Cape Town, in Sudafrica, con cui ha raccolto 3,5 milioni per la sua fondazione, e 42.517 contro Alexander Zverev a Città del Messico il 23 novembre 2019.
Un'icona che ha cambiato la popolarità del gioco, che ha inciso nell'immagine dello sport come Michael Jordan che ancora lascia il suo marchio nel basket. E non è una metafora, il logo Jumpman, che di fatto è la sagoma di MJ mentre salta a canestro, sarà sulle canotte di tutte le franchigie per la stagione 2020-21.
Primo tennista in testa alla classifica annuale degli sportivi più pagati al mondo di Forbes, che nel 2020 calcolava 106,3 milioni di dollari di guadagni in 12 mesi, si è messo a cucinare gli spaghetti e a scambiare sul tetto insieme a Carola e Vittoria, le ragazze di Finale Ligure capaci di far sorridere il mondo durante il lockdown, per uno dei suoi sponsor (Barilla).
Gestisce identità multiple, e il padre Robert ancora si sorprende, scrive il suo biografo René Stauffer nell'introduzione del suo libro che ne racconta la storia, "Il genio del tennis".
In carriera ha vinto 37 premi ATP, è il più decorato di sempre ai Laureus World Sports Awards, è stato votato sportivo dell'anno in Svizzera, dalla BBC, dall'Equipe, da ESPN. Nel 2016 GQ l'ha eletto sportivo più stylish, anche se non detta le mode come David Beckham. Nel profondo, scrive Stauffer, "è rimasta la stessa persona tranquilla e con i piedi per terra, uno che non crede di essere speciale o chissà chi".
Anche se è il primo svizzero vivente a cui siano stati dedicati un francobollo e una moneta celebrativa, anche se gli hanno intitolato strade e piazze davanti agli impianti dove si disputano i tornei di Basilea e Halle. Anche se per i suoi record servirebbe un'enciclopedia. Ha chiuso cinque stagioni e trascorso 310 settimane da numero 1, l'ultima dopo aver vinto il titolo a Stoccarda 2018 (suo 18mo sull'erba).
E' il tennista con più titoli (6 tra Houston, Shanghai e Londra), finali (10), semifinali (16), presenze (17) e partite vinte (59) alle ATP Finals. Ha vinto 103 tornei e 1242 partite, ha completato nel 2005 la seconda stagione più dominante dopo il 1984 di John McEnroe (81 vittorie, 4 sconfitte).
Federer al servizio... con il cappotto
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