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Campioni internazionali

I dilemmi di Grisha il bello: vincerà l’uomo o il tennista?

Belli e impossibili, Grigor Dimitrov e Maria Sharapova: lui il più bello dei tennisti, lei la più altera delle tenniste, hanno preso altre strade. Con il 29enne bulgaro in questa stagione costretto a fare i conti prima con un problema alla spalla e poi con il coronavirus

di | 12 agosto 2020

Miami 2019

Miami 2019

Chissà se è stato lui a lasciare lei o viceversa: le versione divergono, come sempre quando finisce una storia. Lui aveva detto: “Abbiamo trascorso momenti splendidi assieme e voglio augurare a Maria il meglio per la sua vita sportiva e privata. Ora sono concentrato esclusivamente sul mio tennis, e sono sicuro che a breve si vedranno i risultati. Per me, quest’estate 2015 sarà l’estate di un nuovo inizio”.

Lei ha scritto nell’autobiografia: “Al torneo di Wimbledon dopo le semifinali battendo Andy Murray, prima di perdere contro Novak Djokovic, Grigor ha notato una foto di me sugli spalti e mi ha detto: 'Hai visto questa? Vederti nel mio box insieme a mia mamma significa tutto per me' In quel momento ho capito che era finita. Sapevo, e anche lui lo sapeva, che non potevo essere quel tipo persona in quel periodo della mia vita, perché dovevo invece essere concentrata sul tennis, prepararmi per le partite, vivere vittorie e sconfitte. Avevo assistito a quel suo match solo perché io avevo appena perso. Quindi, il suo bel ricordo coincideva con il mio brutto ricordo. Come aveva detto lui stesso, puoi avere a disposizione la cosa giusta, ma magari arriva al momento sbagliato”.

Grigor Dimitrov vincitore delle Atp Finals nel 2017

Belli e impossibili, Grigor Dimitrov e Maria Sharapova, Grisha il più bello dei tennisti e Masha la più altera delle tenniste, hanno preso altre strade. A 29 anni, il bulgaro, mai completamente realizzato nella classifica come negli Slam - secondo le sue e le altrui aspettative -, ha subito due sgambetti dal destino e non è più uscito dal bacino di carenaggio: prima s’è fatto male alla spalla destra e poi s’è ammalato di Corona Virus.

Mentre, a 33, la siberiana dal tennis “made in Usa” si è arresa alla spalla martoriata e all’impossibile risalita che aveva tentato con l’aiuto di Riccardo Piatti e, da pensionata, si sta regalando una lunga vacanza di lavoro, pubblicizzando qua e là negli States le sue caramelle. Grisha sta combattendo contro i suoi demoni: un anno fa centrava il miglior risultato agli Us Open, fermandosi solo in semifinale e solo contro lo scatenato Medvedev, un anno dopo, ha contratto il Covid-19 nell’Adria Tour con Novak Djokovic e oggi sfoglia la margherita, incerto se partecipare o meno allo Slam di New York del 31 agosto.

Grigor Dimitrov insieme a Alexander Zverev e Novak Djokovic a Belgrado sette giorni fa

“Onestamente, sono ancora molto incerto”, ha confessato a Sky Sport. “Ci ho pensato e continuo a pensarci ogni singolo giorno. Sento che ci sono così tante domande che devo fare e ci sono così poche risposte. Sono migliorato, mi sto allenando sempre di più, sento che ho più energie e tutto, ma devo ancora sciogliere il punto interrogativo. Questo momento è talmente delicato che non posso dire: 'Sì, vado'' o 'No, non vado'”. Grisha ha sperimentato il corona virus sulla sua pelle: “L’ho avuto, quindi so di cosa si tratta. Per gli europei, è difficile perché devi viaggiare circa dodici ore per arrivare a New York e prendere un paio di aerei, poi arrivare in un hotel, e la bolla è una bolla, ma statisticamente siamo come più di mille persone nello stesso posto e non è facile. Vediamo anche che si dice sulla quarantena e sulle regole che ci aspettano. E poi deciderò, anzi, decideremo, perché come me anche altri giocatori sono ancor incerti”.

Grigor Dimitrov è risultato positivo al Coronavirus

La lotta intestina di Grisha è importante. C’è l’atleta che anela l’adrenalina del ritrovare il torneo e la superficie preferiti, dopo una tanto lunga attesa senza partite: “Certo che esiste il pensiero che anche tanti altri giocatori non vorrebbero sostenere un viaggio così lungo, ma che in fondo tutti noi abbiamo dentro quella natura competitiva che ci anima e ci spinge”.

E c’è l’uomo che ha sofferto: “Negli ultimi diciotto mesi ho dovuto affrontare problemi su piani diversi. Oggi, cerco di concentrarmi di settimana in settimana, come non mi succedeva da tempo. Per colpa dell’infortunio alla spalla sono finito oltre il numero 80 del mondo e ho dovuto lottare per tornare su. Poi c’è stata la pandemia e, appena sono rientrato, mi sono anche ammalato. Mi sono successe tante cose negative una dopo l’altra, e in questo momento mi sono concentrato solo sulle cose giuste da fare. Ho usato il mio tempo libero per fare un passo indietro e tracciare una linea: cos’è importante per me nel tennis, che cosa lo è fuori dal campo? Questa pausa è insolita ma anche utile, dopo tanto tempo senza mai fermarmi, visto che addirittura gioco da quando ho tre anni e sono professionista già da undici stagioni. L’ho sempre saputo, ma adesso percepisco davvero che il tennis non è tutto nella vita ed è bene iniziare subito a comprendere la complessità dello sport su un altro livello prima di ritirarmi”.

Chissà che Maria Sharapova non sia lei, stavolta, a farsi viva col suo Grisha. Chissà che le strade dei due belli e impossibili non si riuniscano clamorosamente. Ora che lei s’è ritirata e lui parla del viale del tramonto.

Maria Sharapova


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