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Campioni internazionali

Cash, inguaribile pirata: scherza col coronavirus

Il vincitore di Wimbledon 1987, oggi allenatore del grande emergente Usa Nakashima, contesta le regole della bolla di sicurezza a New York, non disdegna teorie complottiste e viene contestato sui social

di | 22 agosto 2020

Pat Cash è l'attuale allenatore del giovane statunitense Brandon Nakashima

Pat Cash è l'attuale allenatore del giovane statunitense Brandon Nakashima

Un pirata è un pirata. A 23 anni, quando, brandendo la storica bandana, si buttava costantemente all’arrembaggio soffocando l’ultimo sogno a Wimbledon di Ivan Lendl e poi scalava le navate del Centre Court per salutare la famiglia, come a 55, quando - già nonno da 11 anni - sfodera, sfrontato e aggressivo l’orecchino da battaglia, lo sguardo truce, le parole contro-corrente sul suo profilo Instagram: “US Open tennis “bolla” procedura - 6.30 am, primo round di test in hotel: ora dobbiamo aspettare (circa 36 ore bloccati in stanza) per i risultati. Questo ha senso, ma ho letto le regole: sembra che molte siano completamente ridicole e possano anche distruggerci”.

Di più, molto di più da parte di Pat Cash, uno degli ultimi interpreti del servizio-volée col quale stupì il mondo da fenomeno junior e poi, a 18 anni, nel 1983, da più giovane finalista Davis conquistando l’insalatiera per la sua Australia.

L’ex numero 4 del mondo, che in carriera ha collezionato 6 titoli ATP di singolare e 12 di doppio, ha twittato provocatoriamente con quel suo stile sempre deciso, duro, rissoso: “Il fumo uccide più del coronavirus”. Così, nel segno di una vita senza paura, Pat il selvaggio ha scatenato l’indignazione sui social media dopo aver twittato il suo sostegno a un controverso documentario sulla teoria del complotto sul virus.

Ha pubblicato il link del film “Plandemic: Indoctornation”, condiviso anche dal famoso chef Pete Evans sulla sua pagina Facebook, nel quale si promuove una teoria - ampiamente smentita - su come il ceppo COVID-19 sia stato creato da un medico statunitense e dai più ricchi, sostenendo che le mascherine siano dannose e attivino a loro volta il virus.

Cash lo ha promosso come “il documentario più importante che tu abbia mai visto”. Ma il film è stato vietato sulle principali piattaforme di social media, tra cui Facebook, e gli utenti Twitter sono stati avvertiti che il link è potenzialmente spam o non sicuro prima di condividere. “E’ finalmente fuori - ha spostato l’ex campione - scaricare anche qui. Siate informati, decidete da soli”. Anche se poi i due tweet sono stati rimossi.

Contro di lui è intervenuta l’amica e connazionale Rennae Stubbs, campionessa di sei Slam di doppio: “Pat, Io vivo a New York City, devi togliere questo tweet. Conosco troppe persone che non hanno chiesto questo virus e alcune sono morte. E’ una storia diversa di quelli che volontariamente riempiono di fumo i propri polmoni”.

Lo scienziato biomedico Darren Saunders ci è andato giù ancor più duro: “Evidentemente, la bandana è troppo stretta, sta tagliando la circolazione al cervello”. Sulla scia di una marea di proteste del web.

Dopo aver allenato Rusedski, Philippoussis e la Bouchard, Cash accompagna al torneo di Cincinnati (spostato a New York) e poi agli Us Open (nello stesso impianto di Flushing Meadows) il 19enne statunitense, Brandon Nakashima, numero 220 del mondo, grande promessa junior e campione di due tornei ITF. Ma rimane un pirata, impavido, estremo, eccessivo, unico.

L'australiano Pat Cash con la sua tipica bandana a scacchi

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