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L’ultima vittoria del canadese prima del lockdown era stata a Marsiglia contro Cilic: cinque mesi dopo, l’erede di John McEnroe, con quelle personalissime invenzioni offensive mancine batte di nuovo proprio il pivot croato
di Vincenzo Martucci | 24 agosto 2020
“Non credo che avrei potuto giocare molto meglio. Trovare subito Marin è stato un bel rischio, lui è un giocatore straordinario, e lo ha dimostrato più e più volte. Quindi sono davvero felice di aver centrato subito una vittoria contro di lui e così ricominciare molto forte”.
Sulla scia di un servizio molto solido, che gli ha fatto fronteggiare appena una palla break in 79 minuti, mettendo giù 9 ace e firmando il 60% dei punti con la seconda di servizio contro appena il 29% di Cilic. Un’arma decisiva per prendere l’iniziativa e stoppare il campione degli Us Open 2014, senza la spinta del pubblico - solitamente tutto per lui, soprattutto quello giovanile e femminile - visto che il torneo di disputa con gli spalti, squallidamente, vuoti per il rischio di contagi del Corona Virus. Un’assenza evidente, soprattutto in America dove il tifo è particolarmente chiassoso e irrequieto.
“Amo i tifosi e adoro il ruggito che fa la folla quando fai un colpo sorprendente, ma sono riuscito a rimanere concentrato anche nel silenzio più totale. Mi sono estraniato, e non ho pensato alla situazione attorno a me. Alla fine della giornata, finalmente siamo tornati a giocare a tennis. Così, è diverso ma siamo tornati in campo”, ha commentato il putto biondo imponendo la freschezza dei suoi 21 anni all’esperienza dei 31 anni di Marin, in un contrasto di stile, di fisico, tecnica, e personalità che non potrebbero essere più diversi. A partire dai colori chiaro-scuri dei due, e dai centimetri d’altezza, 185 contro 198, per continuare con l’animo elettrico del canadese, tanto differente da quello pacato del ragazzo di Medjugorje.
Ma c’è di più: la stare della Nextgen lanciata dalle finali ATP di Milano sta tornando al rap sui social e in campo. Il canadese ha recentemente avviato un nuovo account Instagram (@shapo.music), dove ha pubblicato il teaser di una canzone chiamata “Night Train”.
E si è talmente esaltato e immedesimato nella sua storia che l’ha postata ancora dopo il significativo e netto successo sul croato: “Treno notturno 🚂... in arrivo?" Shapovalov ha scritto nel suo post, nel segno di Cilic, perché a Indian Wells 2019, dopo aver battuto Steve Johnson aveva promesso alla folla che se avesse superato l’ostacolo successivo, proprio il croato, avrebbe fatto un pezzo rap. E, stuzzicato dalla intervistatrice in campo, aveva mantenuto la parola.
Rappando: “Sono qui a Cali coi miei fan che si accendono. Felice della vittoria di oggi, ora devo sputare saliva perché adoro il sostegno di voi tutti, lascio in campo tutto quello che ho. Lottando come un lupo, tornerò per fare ancora di più, quindi statemi nome e buona notte. So che questa è una bella vita. Ora bagni campi e vasche idromassaggio. Ci rivediamo giovedì. Vero?”.
Quel giorno, “Shapo”, rivelò un lato inedito di sè: “È stato fantastico fare quella cosa davanti al pubblico, è una piccola parte divertente di me. Come hobby butto giù qualche nota e la suono. Ma non l’avevo mai fatto davanti a tanta gente e su un campo da tennis, dove in genere suono un’altra musica e con la racchetta”.
Ricollegandosi con il mitico John McEnroe anche per la passione per la musica. Esprimendo con le sue parole che significa essere un atleta professionista sempre in giro per il mondo, con tutti i rischi connessi con questi viaggi e queste avventure.
Redfoo, il rapper grande appassionato di tennis che è stato anche compagno di Vita Azarenka e si è esibito in partite esibizioni anche agli US Open, ha commentato positivamente il brano di Shapovalov su Instagram. E quel ribelle: “Ho visto una forchetta per strada che potrebbe e aiutarmi a mangiare”.
E se, attraverso il rap, Denis Shapovalov avesse finalmente liberato il suo tennis spumeggiante (e difficile)? Se fosse nato il messia “McShapo”?