Chiudi
Anche in questo suo nobile gesto, Nole è rimasto indietro rispetto a Federer. Perché davanti alla necessità di un terzo intervento al ginocchio destro, il povero “Delpo” ha chiesto aiuto direttamente al "Magnifico" e si è operato mercoledì a Berna dal chirurgo di fiducia del campione svizzero
di Vincenzo Martucci | 27 agosto 2020
“Lo amo, lo sostengo e gli mando i miei migliori auguri”. Subito dopo aver raggiunto le semifinali al Western and Southern Open di New York, il torneo mascherato da Cincinnati che riporta il grande tennis negli Usa dopo la pandemia coronavirus, Novak Djokovic ha regalato una carezza allo sfortunato Juan Martin del Potro che è stato costretto ad operarsi per la settima volta. “Probabilmente è uno dei tennisti più sfortunati che abbia mai conosciuto. Con la qualità di tennis che possiede è davvero un peccato vederlo lottare così tanto. Il suo spirito combattivo e la sua resilienza per tornare è molto stimolante. È un gigante gentile, un tipo molto simpatico. Spero di rivederlo presto di nuovo in campo”.
Il numero 1 della classifica, nella sua guerra di conquista del cuore della gente e dei numeri, è vicinissimo al massimo, come dicono i 17 titoli dello Slam conquistati che lo hanno portato ancor più vicino a Roger Federer (a quota 20) e Rafa Nadal (19). Ma anche stavolta, anche in questo suo nobile gesto, è rimasto indietro rispetto alla formidabile coppia di fenomeni del tennis mondiale. Perché, nel pieno dell’ultima crisi, davanti alla necessità di un terzo intervento l ginocchio destro, il povero “Delpo”, ha chiesto aiuto direttamente al Magnifico, Federer, e si è operato mercoledì a Berna dal chirurgo di fiducia del campione svizzero.
Lo sciagurato argentino, un gigante di quasi due metri dal polso e dalle ginocchia d’argilla, si è fratturato una prima volta la rotula destra allo Shanghai Masters nell’ottobre 2018, poi è scivolato sull’erba al torneo del Queen’s nel giugno 2019 e, dopo aver ripreso gli allenamenti, ha avvertito ancora dolori ed è dovuto tornare sotto le mani del chirurgo.
“Si è rivolto a Roger e, già dopo il primo incontro a Berna, in Svizzera, il suo chirurgo, Roland Biedert, ha raccomandato un nuovo intervento chirurgico”, ha rivelato il management di Del Potro. L’operazione è consistita di una pulizia completa del ginocchio di frammenti di cartilagine che potrebbero causare i dolori che colpiscono Del Potro e non lasciarlo allenare e muoversi senza dolore. La nuova prognosi è di tre-quattro mesi.
Dagli Us Open 2009, quando sorprese Federer conquistando il primo ed ultimo Slam, il potente sudamericano è stato bersagliato dagli infortuni e si è dovuto operare quattro volte ai polsi: al polso destro nel 2010 e tre volte al polso sinistro nel marzo 2014, nel gennaio 2015 e nel giugno 2015.
Una vera e propria odissea intervallata da ritorni al vertice e da successi proprio contro i più forti nei tornei più importanti. Accentuando la sfortuna di una carriera che sarebbe potuta essere ancor più prodigiosa senza i gravi infortuni. Prossimo ai 32 anni, che compie il 23 settembre, "Delpo" non gioca da quattordici mesi, che è il più lungo periodo di inattività di una carriera fin troppo interrotta. Dopo aver vinto il bronzo a Londra 2012 e l’argento a Rio 2016, punta all’Olimpiade di Tokyo che è slittata al 2021 per il Covid-19.
Del resto, a Del Potro serve proprio un miracolo per tornare in campo e dare qualche altro dispiacere ai più forti. Per la cronaca, dopo quei famosi Us Open 2009 contro il favorito Federer, l’argentino ha battuto lo svizzero anche alle Atp Finals di quell’anno, uno dei feudi del Magnifico. Lo ha quindi sorpreso in casa sua, nel torneo di Basilea, bocciandolo in finale nel 2012, quando l’ha superato anche nelle Atp Finals. L’ha sgambettato ancora sotto il traguardo a Basilea del 2013 e ancora nei quarti degli Us Open 2017 e nella finale di Indian Wells 2018, collezionando il settimo successo contro 18 sconfitte contro il rivale.
Più netto il predominio di Djokovic su Delpo, 16-4, ma gli acuti dell’argentino sono stati molto dolorosi per il serbo: nella finale di coppa Davis 2011, nella finale per il bronzo all’Olimpiade di Londra 2012, nelle semifinali di Indian Wells 2013 e ancora alle Olimpiadi, a Rio 2016. Mentre nel braccio di ferro con Nadal, il bilancio è 6-11, con le due ultime puntate del 2018 molto significative: Rafa l’ha spuntata nei quarti di Wimbledon ma solo per 6-4 al quinto set e poi ha lasciato via libera a Delpo, ritirandosi quand’era sotto di due set, nelle semifinali degli Us Open.
Povero Delpo, provaci ancora.
Non ci sono commenti