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Campioni internazionali

Coco è già più forte di Garbine? La risposta all’incrocio di Roma

La terra ne esalta la potenza, la corsa, la resistenza e la diverte per la possibilità di scivolare...il fenomeno Gauff, prossima regina della classifica mondiale e delle teen-ager afroamericane

di | 17 settembre 2020

Cori Gauff

Cori Gauff

AAA cercasi disperatamente protagoniste. Al primo ostacolo agli Internazionali BNL d’Italia a Roma, Coco Gauff ha dribblato i giochi di prestigio dell’eroina araba, Ons Jabeur, e Garbine Muguruza ha premiato l’amorevole assistenza di coach Conchita Martinez e del collega Stan Wawrinka, liquidando la sempre più evanescente Sloane Stephens. Ora si incrociano in un test molto delicato sulla terra rossa che avrà importanti riflessi sulla strada del Roland Garros chiarendo molto di se stesse, delle loro certezze e quindi del futuro. E’ uno snodo tecnico, ma soprattutto psicologico.
La statunitense era felice del suo esordio: “Non giocavo sul rosso da oltre un anno, ma ad essere onesti mi sento abbastanza a mio agio sulla terra battuta europea. Da junior ho avuto buoni risultati su questi campi”. Citando il trionfo al torneo di Parigi under 18 di due anni fa e la pratica in allenamento all’Accademia di Patrick Mouratoglou sulla Costa Azzurra da quando aveva 10 anni. La terra ne esalta la potenza, la corsa, la resistenza e la diverte per la possibilità di scivolare, che altrove non è possibile. Coco, si sa, è un fenomeno, il prospetto più atteso come prossima regina della classifica mondiale e come testimone delle teen-ager afroamericane. A 16 anni ha già vinto un titolo di singolare e uno di doppio Wta, ed è entrata fra le prime 50 del computer. Ma, in attesa di poter giocare tutti i tornei che vuole svicolando dalla regola Capriati che la limita, fa tutte le esperienze con una leggerezza che altrimenti non potrebbe avere.

Il rovescio di Cori Gauff

L’impatto con la grande ribalta sono state superiori per Muguruza. Enormi erano le aspettative della Spagna, il paese di papà per cui gioca, dopo essere nata in Venezuela, la terra della mamma. Troppo lunga era stata l’attesa di una nuova campionessa, dopo Conchita Martinez ed Arancia Sanchez.

E la morbida Muguruza ne è rimasta schiacciata. Anche lei alta e potente come Coco, ha vinto Roland Garros 2016 e Wimbledon 2017, è salita al numero 1 del mondo, ma non ha mai convinto davvero, poi è andata decisamente in crisi, è comunque tornata in alto, ma non ancora così in alto, da numero 16 della classifica, portandosi dietro quella sensazione di incompiutezza che la rende insoddisfatta.

A 26 anni, è forse pronta, più conscia di sé e del suo tennis, e confida proprio in questa brevissima stagione sulla terra rossa, fra Roma e Parigi, per fare un altro salto di qualità. Ora che è anche appagata sotto il profilo sentimentale. Vero, non vero? Chissà. Lei taglia corto, preoccupata più che mai di accusare ancora una volta la morsa della tensione: “Ho avuto un po’ più di tempo per prepararmi a Roma rispetto all’anno scorso, e non vedo l’ora di giocare più partite possibile per arrivare al meglio al Roland Garros. So che Coco può giocar bene su tutte le superficie  sono pronta al questa sfida”.

Tanto Coco è sempre allegra ed estroversa, e chiacchiera tanto e volentieri, quanto Garbine è sempre assorta e timida, e regala qualche parola - sempre ovvia - solo col contagocce. Coco fa felice il suo sponsor italiano parlando della pasta, di come sia “diversa da quella troppo cotta negli States”. E, scaltrissima, stempera la tensione, concentrandosi solo sul campo: la più giovane sembra possedere più personalità dell’avversaria cui rende dieci anni di esperienza. Possibile? Dicci tu, Roma.

Cori Gauff in azione

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