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Campioni internazionali

Il favoloso mondo di Alycia Parks, stella in costruzione

Battendo a sorpresa Caroline Garcia a Lione, la 22enne americana, oltre a vincere il suo primo titolo Wta in singolare, si conferma come una delle scalatrici del ranking. Questa settimana ha guadagnato 28 posizioni, arrivando al gradino n.51

09 febbraio 2023

Alycia Parks diciottenne con papà Michael e mamma Erica

Alycia Parks diciottenne con papà Michael e mamma Erica

Prima del suo inatteso trionfo al Wta di Lione in pochi conoscevano le qualità di Alycia Parks. Ma il suo successo contro la beniamina di casa (e numero 5 del mondo) Caroline Garcia ha messo la 22enne americana sotto i riflettori. Non che i suoi precedenti successi contro giocatrici come Petra Martic o Danka Kovinic fossero passati inosservati, ma la capacità della nativa di Atlanta di giocare il suo miglior tennis in un’arena infuocata e schierata per la rivale, oltre ai 15 ace con cui ha regolato la regina delle Wta Finals 2022 (salvando anche un set point nel primo parziale), hanno impressionato un po’ tutti.

Nata l’ultimo giorno dell’anno del 2000, fisico scolpito e imponente (è alta 1 e 85), all’inizio della scorsa stagione la Parks era classificata al numero 210 del ranking Wta ma, grazie a una ottima seconda parte di stagione e in particolare alle vittorie in due tornei da 125 mila dollari (ad Andorra e Angers), è riuscita a chiudere l’anno al 75° posto. Testa di serie n.1 nelle qualificazioni dell’Australian Open, Alycia ha però mancato il tabellone principale del primo Slam stagionale, esito sorprendente soprattutto alla luce di quanto poi ha saputo mostrare in Francia. 

Alycia Parks, ecco la controfigura di Serena

Forte di un servizio da oltre 200 km/h (a 13 anni serviva già a 190, nel 2021 agli Us Open ha tirato una prima a 129 miglia orarie, affiancando il primato di Venus Williams), la Parks ama mettere in un angolo le avversarie a suon di colpi vincenti. Eccelle sui campi duri indoor, la sua superficie preferita, e il suo ingresso tra le prime 50 del Tour è ormai solo questione di tempo.

“Mantenere la mia solita routine – ha raccontato dopo il trionfo francese – è stata la chiave del successo di questa settimana. Mi sono svegliata ogni mattina alla stessa ora, ho fatto la stessa colazione e così via fino alla cena. Un’abitudine che ha funzionato e si è dimostrata vincente. Per quanto riguarda il match contro la Garcia – ha commentato la 22enne – ho fatto in modo di concentrarmi soprattutto sui miei giochi di servizio e di lottare su ogni punto come fosse l’ultimo”.

Un esempio della sua ferrea volontà? All'inizio dello scorso novembre, Alycia non riusciva a smaltire la delusione di vedersi a fine stagione fuori dalle top 150 Wta. Così ha rinunciato alle gioie della off-season ed è salita su un aereo per la vecchia Europa, tornando da quella trasferta con un bottino importante, entrando per la prima volta fra le prime 100. “All'inizio dell’anno scorso mi ero prefissata di diventare una top 100 entro l’estate – ha raccontato – ma mi ci è voluto un po’ di più. Ero così vicina all’obiettivo e così mi sono detta: 'No, devo farcela adesso, lasciatemi andare all’estero. E ci sono riuscita”.

Ma il debutto nella top 100 è stato il risultato di un percorso di crescita iniziato al torneo di Ostrava del 2022 quando, dopo aver superato le qualificazioni, era riuscita a raggiungere i quarti di finale battendo giocatrici del calibro di Karolina Pliskova e Maria Sakkari (primo successo contro una top 10), perdendo poi contro Barbora Krejcikova ma portandosi a casa il titolo di doppio in coppia con Caty McNally.

Curioso come in quell’occasione, la Parks rischiò di non arrivare in Repubblica Ceca perché aveva quasi perso il suo volo dall’Italia (dove era stata sconfitta nelle qualificazioni del torneo di Parma). “Di solito, quando le cose iniziano a diventare difficili, so che sta per accadere qualcosa di buono, perché è semplicemente Dio che mi mette alla prova – ha raccontato Alycia – e quando sono arrivata a Ostrava, ero in pace. Avevo la mente libera e lì è scattato qualcosa”.

Divertente ricordare che fino a qualche tempo fa Alycia era conosciuta, più che per i suoi risultati in campo, per aver fatto da controfigura a Serena Williams in occasione di uno spot pubblicitario. E prima ancora, aveva assaggiato il fascino delle telecamere, grazie ad un piccolo ruolo nel film 'Shellfish'.

Allenata da sempre da papà Michael, ex giocatore di basket professionista, Alycia è più giovane di sua sorella Mikayla di 17 mesi. È lei stessa a raccontare il suo primo incontro con la racchetta: “Alle elementari, ogni volta che prendevamo il massimo dei voti, i miei genitori ci portavano al negozio di giocattoli. Mi ci voleva un’ora per scegliere qualcosa e mia madre Erica, esasperata, mi disse: ‘Sbrigati o sceglierò qualcosa io per te’. Guardai in basso e c’erano due racchette da tennis e tre palline. A noi piaceva giocare all’aperto e nel nostro quartiere c’era un campo da tennis. Ci portò lì e, mentre leggeva il suo libro, sentì la pallina andare avanti e indietro: eravamo io e mia sorella che palleggiavamo. Stupita, chiamò mio padre e gli disse: ‘Michael, credo che siano molto brave a giocare a tennis”.

Nata ad Atlanta, trasferitasi a Delray Beach per allenarsi, da bambina la Parks ha praticato molti sport ma la sua natura individualista e competitiva si addiceva alla perfezione al tennis. “A sette anni, quando ho colpito la palla per la prima volta, ho capito che volevo diventare una tennista professionista”. Un po’ come fu per Venus e Serena, anche Alycia ha saltato quasi per intero l’attività junior, disputando solo otto tornei e senza mai giocare uno Slam Under 18: “Non abbiamo fatto il percorso giovanile perché all'epoca crescevo parecchio e avevo sempre problemi alle ginocchia, e mio padre voleva prevenire gli infortuni. Anche mia sorella giocava, quindi per anni ci siamo spronate a vicenda, allenandoci con dei professionisti”. Due sorelle con un papà coach, che hanno affilato le loro armi una contro l’altra su campi pubblici… Una storia parecchio simile a un’altra molto più celebre: “Quando ho guardato il film ‘King Richard’ è stato molto strano perché c’erano molte scene che mi sembravano familiari. Anche noi in fondo siamo cresciute così”.

Religiosissima, su Instagram (dove vanta più di 30 mila follower) Alycia accompagna sempre l’hashtag 'WalkByFaith' ai suoi post, e prima di celebrarsi come 'professional tennis player' ha indicato un eloquente 'God’s Warrior'. “È così che la vedo io. Quando dico di avere fede, lo faccio perché ci credo davvero”. Il futuro? “Mi vedo tra le Top 10 già quest’anno o almeno questo è il mio obiettivo, e non vedo l’ora di affrontare Iga Swiatek”. La polacca numero uno del mondo e la sua grande amica Sloane Stephens sono le due colleghe che l’hanno più ispirata in questi anni. Chissà che la 22enne statunitense non riesca presto a raggiungere le connazionali Pegula e Gauff nell’Olimpo del tennis Wta.

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