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Una frase del fratello di Djokovic che organizza il torneo di Belgrado scatena un chiacchiericcio che l’ex numero 1 del mondo alimenta sui social, a quattro anni e mezzo dall’addio
di Vincenzo Martucci | 07 aprile 2021
“La mia chiave per la felicità? Segui la tua passione e non ascoltare chi non ti capisce”. E’ bastata questa frase con accompagnamento dell’indimenticabile sorriso davanti a una palla da tennis ad avvalorare le mezze parole alla tv serba del fratello di Novak Djokovic, Djordje, direttore del torneo WTA di Belgrado del 16-22 maggio: “Porterò qui una grande ambasciatrice del tennis”.
Chi poteva essere, escludendo Jelena Jankovic che ha appena avuto un figlio? Gli indizi si sono concentrati immediatamente sulla trentatreenne Ana Ivanovic che, dopo quattro anni e mezzo di lontananza, il matrimonio con l’ex calciatore tedesco Bastian Schweinsteiger e due figli (di tre e un anno), è sicuramente il testimone migliore per il tennis serbo donne. Ma fuori o dentro il campo di gioco? Come dirigente o come giocatrice, con un clamoroso ritorno?
Di sicuro non c’è stata miglior ambasciatore dell’ex numero 1 del mondo, campionessa del Roland Garros 2008 (l’acme dei 15 titoli vinti sul WTA Tour), simbolo sempre estremamente positivo di semplicità e bellezza, di comportamenti sempre giusti, di disponibilità verso gli appassionati.
Problemi tecnici, cioé il necessario inserimento della giocatrice nell’elenco degli atleti soggetti all’antidoping, impedirebbero la concreta partecipazione della Ivanovic, in campo, già al torneo di Belgrado. Ma le voci di un ritorno prendono sempre più forma, magari, intanto, sotto forma di un’esibizione.
Sulla scia della confessione di Ana che, l’anno scorso, quando l’ex avversaria, Kim Clijsters, aveva annunciato un nuovo rientro alle gare, poi annullato dalla pandemia, aveva confessato di soffrire la mancanza della competizione. E da allora ha cominciato a mostrarsi sempre più spesso sui social, sempre in formissima, sempre sorridente ed aitante.
Come chi ha fatto pace con se stessa, ha centrato anche gli obiettivi personali, e ha cancellato le ferite dello sport professionistico, cioé gli infortuni che l’avevano costretto al ritiro nel 2016, ad appena 29 anni.
Questa stimolante ipotesi, già sposata vivamente dai media serbi e rilanciata con grande enfasi in tutto il mondo, stride però con le dichiarazioni che la Ivanovic aveva dispensato quando la Clijsters voleva tornare alle gare nel giugno scorso: “Personalmente non credo che sia facile tornare dopo uno stop lungo tanti anni. Non perché non sia in forma ma perché il proprio corpo reagisce ormai in modo diverso. Quando si resta fuori gioco ci si rende conto di quanto tempo sia necessario per rimettere tutto a punto. Per alcuni è più facile abituarsi, per altri ci sono gli infortuni dietro l’angolo, per altri ancora tutto è subito com’era prima. E’ un processo molto individuale, ma a occhio direi che favorisce i più giovani”.
Chissà, quindi, se davvero queste voci di un clamoroso ritorno alle gare siano plausibili, se si concretizzeranno oppure no. Di certo l’idea di ritrovare il magico sorriso soave e il visino delizioso di Ana Ivanovic s’è trasformata subito in un sogno dolcissimo. Perché se a lei mancano le partite a noi appassionati manca sicuramente lei.