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La 18enne è già molto più aggressiva della pioniera di Danimarca, Wozniacki: dopo aver sorpreso Jenifer Brady al Roland Garros, a Lione ha dominato Alexandrova e Babos: “Che bello, faccio esperienza!”
di Vincenzo Martucci | 04 marzo 2021
Dopo un’impresa, ci sta spesso una sconfitta prematura. Succede a tutti i livelli, basti pensare al ko di Daniil Medvedev a Rotterdam dopo la finale del primo Slam stagiona a Melbourne. Ma la 18enne Clara Tauson dimostra anche in questo di essere una predestinata: la reginetta degli Australian Open junior 2019, che per colpa del Covid ha dovuto rimandare le esperienze sul WTA Tour, limitandosi ai tornei ITF da 25mila dollari, a Lione, dopo aver superato le qualificazioni, ha bissato il netto successo d’esordio contro la ben più quotata Ekaterina Alexandrova, testa di serie numero 1 del torneo, superando altrettanto nettamente un’altra avversaria sulla carta di livello superiore come Timea Babos.
Per intenderci, da 139 del mondo ha dominato la 33 della classifica e quindi la 105, rinverdendo il colpaccio di settembre sulla terra rossa del Roland Garros, dov’aveva pure passato le qualificazioni e, all’esordio in un tabellone Slam, ha sorpreso Jennifer Brady (col lottato 6-4 3-6 9-7), semifinalista agli Us Open l’anno scorso e finalista a Melbourne quest’anno.
La bionda Tauson è una giocatrice moderna, dal gran servizio (contro la Babos ha avuto il 79% di punti con la prima di servizio e ha chiuso con un ace), produce una spinta continua da fondo e ricerca la soluzione veloce dello scambio anche a rete.
E’ quindi decisamente più offensiva della pioniera del tennis danese donne d’èlite, Caroline Wozniacki, che si è appena ritirata ed è forzatamente un punto di riferimento imprescindibile: “Ci siamo trovate due-tre volte nei tornei e abbiamo parlato un po’, ma lei vive negli Stati Uniti e non siamo mai riuscite ad allenarci insieme. E’ stata l’unica che ha portato la Danimarca al vertice del tennis, è importante, certo, ma siamo di due epoche diverse. Il tennis danese oggi non è così forte e io spero di ispirare i giovani perché il nostro è un grande sport”.
Le sue motivazioni sono chiarissime: “Adoro giocare perché, ovviamente, hai di fronte un’avversaria ma sei tu a decidere dove e come colpire la palla e se vuoi davvero vincere; c’è la tattica, perché ci sono tante differenze da giocatore a giocatore, è un po’ come un gioco da tavolo". "
Io non sono una che ama giocare in squadra - aggiunge -, per me è il massimo è il gioco individuale, e ho sempre giocato solo a tennis. Mio zio, Michael Tauson, è stato un professionista ATP e tutti in famiglia hanno provato a imbracciare la racchetta; nel 1990,è stato al massimo 101 del mondo, se entro nelle top 100 batterò il suo record”.
Fin dai 13 anni Clara ha sempre vinto tanto e già ha collezionato 9 torni ITF. Potente, alta 1,82, dimostra di sostenere le sue importanti motivazioni con idee chiarissime: “Pur avendo giocato quest’anno tanti tornei 25Ks ed avendone vinti due, a Fujairah e Altenkirchen, non ho preso tanti punti in classifica ma non ci penso, oggi devo sviluppare il mio gioco e fare esperienza giocando contro avversarie più navigate. Anche se magari perdo male sono comunque felice di misurarmi con loro. Adoro giocare contro le più forti. C’è tanta differenza fra I tornei ITF e quelli WTA, appena scendi del 10%, perdi due-tre games, perché non ci sono punti facili. Così alleno anche la concentrazione per quando, spero, giocherò sempre questo livello di tornei”.
L’esperienza contro la Brady è indimenticabile:“Tutti gli amici mi hanno riempita di messaggi. E’ stato bello vederla giocare ed è stato utile vedere quale doveva essere il livello per vincere match così. Non dico che sarò presto anch’io in una finale Slam ma quando vedi che qualcuno che hai battuto che fa poi buoni risultati come lei, prendi sicuramente fiducia. Anche se devo ancora diventare solida per un torneo intero”.
Uno dei punti di riferimento della danese, come esempio della ideale gestione della partita, è Simon Halep: “Voglio giocarci contro. E’ una campionessa, si esprime sempre al 100%, ogni punto e ogni torneo, è sempre presente”. Un’altra è Petra Kvitova, ma per un’altra ragione: “Mi piace guardarla giocare. Voglio proprio vedere come arriva la sua palla, perché colpisce sempre così forte e vorrei giocare come lei”.
Clara si allena in Belgio presso il coach, Olivier Jeunehomme, vive praticamente sui social per essere sempre collegata con gli amici n Danimarca ed è appassionata di serie criminali su Netflix: “Mi fanno evadere dal tennis”.
Che colpi di scena ci regalerà una delle giovani più promettenti del tennis mondiale nel bum-bum contro l’italiana Camila Giorgi che sta rialzando la testa?