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Campioni internazionali

Classifica Atp e Race mai così diverse. Djokovic? Da 1 a 95

Il serbo, fino a una settimana fa, era addirittura fuori dai 150. Ma ovviamente ha tutto il tempo per recuperare, a patto di cambiare marcia in fretta. Anche Alexander Zverev è in ritardo sulla tabella di marcia, mentre sorprende Kecmanovic. Ecco la situazione dopo quattro mesi, alla vigilia del Masters 1000 di Madrid

29 aprile 2022

C'è una classifica in cui Novak Djokovic è numero 95 del mondo. Questa settimana. Perché nella precedente era addirittura numero 187. Parliamo della Race, ossia il ranking che si azzera a ogni fine stagione e che qualifica i migliori otto al gran finale, le Nitto ATP Finals di Torino in novembre. Mai come oggi, in tempi recenti, la classifica Atp e la Race hanno visto differenze così marcate per alcuni dei protagonisti. E ovviamente Nole è la punta dell'iceberg di questa anomalia, provocata – per quanto riguarda il serbo – da un avvio di stagione burrascoso, tra processi (reali e virtuali), malattie misteriose e prestazioni sottotono.

Djokovic ha recuperato terreno grazie alla finale conquistata nel torneo casalingo, a Belgrado. Ma rimane a quota 250 punti, molto distante dalla vetta e – giusto per rendere meglio l'idea – appena davanti al 18enne azzurro Luca Nardi, che attualmente è numero 100 con 231 punti all'attivo. Non è la prima volta che un big parte col freno a mano tirato, ma siamo già a fine aprile e più di un terzo di stagione è volato via. Preoccuparsi per le sorti del numero 1, forse, è eccessivo, ma nemmeno lui e il suo team saranno particolarmente sereni guardando i numeri.

Già, perché il problema non è solo che Nole è in ritardo. Il problema è che nel frattempo gli altri viaggiano a gonfie vele. C'è un Rafael Nadal che, con i suoi 3.350 punti, ha già un piede e mezzo a Torino. Ma ci sono pure Stefanos Tsitsipas e Carlos Alcaraz che sono messi molto bene, e ci sono tanti altri campioni che non si fermano certo a guardare gli inseguitori. Immaginare il serbo fuori dagli otto migliori del mondo a fine stagione è ancora qualcosa di poco probabile. Ma che accadrebbe se – come appare possibile – l'Atp decidesse di non assegnare i punti di Wimbledon dopo la vicenda del veto inglese ai giocatori russi e bielorussi? Ecco, senza due Slam su quattro a disposizione, con un inizio anno così deficitario, qualche preoccupazione in più sarebbe inevitabile.

Oltre a Djokovic, ci sono altri personaggi che devono recuperare terreno, anche se non in maniera così eclatante. Per esempio c'è Alexander Zverev, che dopo la sconfitta contro Holger Rune a Monaco di Baviera ha detto di aver toccato il fondo. Nel frattempo, tra il numero 3 Atp e il 12 della Race ci passa parecchio. Anche se in fondo la distanza dall'ottava posizione (occupata oggi da Casper Ruud) è molto sottile, 180 punti. Stesso discorso per Matteo Berrettini, che ha pure la giustificazione dell'infortunio alla mano: il romano è sesto nel ranking sui dodici mesi, numero 15 nella Race. Appena dietro a Jannik Sinner (che invece è rispettivamente 12 e 14). 

Poi ci sono quelli che non ti aspetti. Per esempio lo statunitense Taylor Fritz, unico capace di battere Rafael Nadal quest'anno, che nella Race to Torino è addirittura n.5, mentre nel ranking ATP è solo n.13, comunque la sua miglior classifica di sempre. Per esempio Miomir Kecmanovic, che a tennis ha sempre giocato bene, ma che non aveva ancora mostrato quella continuità che in questo avvio di stagione gli ha consentito di essere più volte protagonista. Il serbo è numero 19 della Race, mentre è solo al numero 37 della classifica Atp, con una seconda parte di stagione nella quale potrebbe incrementare notevolmente il suo bottino, tanto più che parliamo di un giocatore universale, buono per ogni superficie.

Attenzione anche a due spagnoli per tutte le stagioni, Pablo Carreno Busta (recente finalista a Barcellona) e Roberto Bautista Agut, esperti e ossi durissimi a prescindere dal momento dell'anno e dal terreno che si trovano sotto ai piedi. E occhio pure a Grigor Dimitrov, il bulgaro che come di consueto lancia sprazzi di classe capaci di trascinarlo in alto senza che ci sia nemmeno bisogno di impegnarsi troppo. 

I top 10 della Race 2022

Resta da dire di Roger Federer, che è (ancora per poco) numero 41 Atp, ma che non avendo ancora giocato quest'anno rimane fuori dalla Race. E per finire meritano un cenno Kyrgios e Murray, rispettivamente 77 e 81 Atp, ma messi meglio nella graduatoria che considera solo il 2022: Nick è 48, Andy lo segue di solo una posizione.

Chissà che sia proprio lo stimolo della Race ad aiutare questi grandi nomi nella rincorsa verso il vertice. Mentre qualcuno – Novak Djokovic – farà meglio a restare concentrato sulla prima posizione mondiale che ancora occupa, senza pensare a dove potrebbe finire nel caso dovesse proseguire ancora per un periodo il suo momento no.


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