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Campioni internazionali

Rafa “punzecchia” Nole e risponde a chi si lamenta

In un’intervista a ESPN Argentina Nadal risponde per la prima volta alle critiche di alcuni colleghi sulle condizioni favorevoli che hanno ad Adelaide lui ed alcuni top-player come Djokovic, Thiem, Halep, Osaka e le Williams sisters

di | 26 gennaio 2021

Rafael Nadal

Dalla sua camera d’albergo Rafa Nadal ha rotto il silenzio nella “quarantena soft” australiana rilasciando un’intervista ad ESPN Argentina. Lo spagnolo - che agli Australian Open al via il prossimo 8 febbraio punta a migliorare il record di trofei Slam che detiene in coabitazione con Federer (20) - ha voluto chiarire le differenze tra le due bolle, quella di Adelaide e quella di Melbourne, rispondendo alle critiche di alcuni colleghi, come l’argentino Guido Pella che aveva lamentato la mancanza di una presa di posizione proprio del maiorchino.

Ed ha lanciato una frecciatina anche al numero uno del mondo Novak Djokovic, il quale aveva espresso in una lettera al direttore di Tennis Australia, Craig Tiley, alcune richieste di condizioni più favorevoli (peraltro respinte) per i 72 tra tennisti e tenniste sottoposti a quarantena stretta perché compagni di viaggio di una decina di positivi riscontrati su 3 dei 17 voli speciali arrivati a Melbourne a ridosso del week-end del 16-17 gennaio.

“Alcuni devono rendere pubblico tutto ciò che fanno per aiutare gli altri - dice il 34enne mancino di Manacor, che ha trionfato nell'ultimo Major, il Roland Garros, disputato lo scorso ottobre -. Altri lo fanno in modo più privato senza dover pubblicizzare tutto. Non abbiamo bisogno di propagandare gli appelli che facciamo in modo che le cose vadano al meglio per i più svantaggiati: alcuni di noi non hanno la necessità di volersi fare pubblicità con queste”, ribadisce.

Quanto alle differenze tra Adelaide e Melbourne il maiorchino, attualmente numero due del ranking, aggiunge: “Le lamentele sono comprensibili e del tutto rispettabili. Ma dove va posto il limite tra l’avere privilegi e non averne nessuno è già un po’ diverso, ed ho un’opinione differente dagli altri giocatori".

"Ad Adelaide le condizioni sono state migliori rispetto alla maggior parte dei tennisti a Melbourne - spiega -. Ma ci sono giocatori che a Melbourne hanno avuto stanze più grandi dove si può fare attività fisica: altri hanno stanze più piccole e non possono avere contatti con il loro allenatore e il loro preparatore fisico. Dov'è la linea? È una questione di etica. Ognuno ha la propria opinione e sono tutte rispettabili". 

Rafael Nadal al suo arrivo ad Adelaide

"È stato detto che noi di Adelaide abbiamo condizioni migliori ma non ho sentito da nessun giocatore di Melbourne ammettere di avere stanze molto migliori di altri - sottolinea ancora lo spagnolo -. Non ho visto nessuno di quelli che si sono lamentati così tanto delle condizioni ad Adelaide, protestare per le condizioni dei giocatori impossibilitati ad allenarsi. Quando si parla di 'fair play', di parità di condizioni, le persone non tendono ricordarsi di chi sta peggio di loro. Alla fine cerchiamo tutti di ottenere le migliori prestazioni possibili con quello che possiamo fare e di aiutarci a vicenda”.

Rafael Nadal

Poi Nadal si sofferma sulla necessità di aver dovuto adattare il suo tennis alla nuova generazione di giocatori: “Quella dello sport è un’evoluzione continua e così il mio gioco ha dovuto evolversi e deve sempre evolversi. Per essere al massimo livello devi migliorare continuamente. Con il passare degli anni ti lasci alle spalle delle cose, come per esempio la fiducia in te stesso che ti dà la giovinezza, e devi aggiungerne altre al tuo gioco. Penso che la caratteristica migliore della mia carriera sia che il mio gioco è stato in continua evoluzione e questo mi ha permesso a 34 anni di essere in una posizione di privilegio e avere la possibilità di continuare a competere per i traguardi per cui ho gareggiato per così tanto tempo”.

“Se dieci anni fa mi avessero detto che sarei stato in questa situazione - ammette -, mi sarebbe sembrato difficile. Penso che sia il risultato di determinazione ed entusiasmo e dell’avere una famiglia e un team che mi hanno aiutato in modo decisivo in tanti momenti difficili che ho avuto a livello di infortuni”.

Un primo piano di Rafa dubbioso


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