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L'azienda vinicola di famiglia ha annunciato le sue prime produzioni, uno Chardonnay e uno Shiraz intitolati a Djokovic. Intanto il suo coach Goran Ivanisevic prevede per Nole almeno altre tre stagioni di grandi successi
di Alessandro Mastroluca | 23 ottobre 2022
La famiglia Djokovic si è lanciata in una nuova impresa commerciale. Goran, lo zio di Novak, è il titolare della casa vinicola che i Djokovic hanno acquistato nel distretto serbo di Šumadija, tra Arandjelovac e Topola, dove Karadorde Petrovic divenne ufficialmente leader della prima rivolta serba contro l'Impero ottomano nel 1804.
Come riporta il sito della rivista di settore Vino&Fino, l'azienda vinicola di famiglia del numero 1 del mondo ha presentato i primi vini. Si tratta di uno Chardonnay e uno Shiraz della vendemmia 2020, entrambi intitolati a Djokovic.
La tenuta si estende per sei ettari: su tre vengono coltivate uve bianche, sugli altri uve nere. Secondo i dati citati dalla rivista Vino&Fino, l'azienda vinicola dei Djokovic può produrre fino a 60 mila litri. Per ora, verranno distribuite le 8.500 bottiglie complessive realizzate dello Chardonnay e dello Shiraz 2020, vendute rispettivamente a 3600 e 4200 dinari a bottiglia, l'equivalente di 31 e 36 euro.
Il progetto della famiglia Djokovic prevede di estendere in futuro la produzione, si parla di un numero di bottiglie almeno doppio per i vini della vendemmia 2021. E inoltre di realizzare strutture ricettive per ospitare turisti e visitatori.
"Le sfide non mancano, ma cerchiamo di dare il meglio - ha detto Goran Djokovic -. In fondo nemmeno la racchetta di Novak è perfetta, ma è comunque il numero 1 del mondo".
Un numero 1 del mondo con un futuro di grandi successi di fronte a sé, ha detto il suo coach Goran Ivanisevic, campione a Wimbledon nel 2001. Il serbo ha vinto il titolo negli ultimi tre tornei ATP giocati, se si eccettua la parentesi della Laver Cup. Ha conquistato il suo quarto Wimbledon consecutivo, poi si è imposto a Tel Aviv e Nur-Sultan, nuovo nome della capitale del Kazakhstan Astana. Con questi risultati, si è guadagnato la certezza di finire la stagione in Top 20 nella Race, la classifica basata sui risultati stagionali, e in quanto campione Slam nel 2022 ha ottenuto la 15ma qualificazione in carriera per le Nitto ATP Finals, in programma a Torino dal 13 al 20 novembre.
"Ha giocato in maniera brillante soprattutto ad Astana, come se non avesse passato più di due mesi senza giocare - ha detto Ivanisevic alla testata croata Jutarnji -. Si è sempre mantenuto fisicamente in grande forma, quello non è mai stato un problema. Se continuerà così, per me potrà rimanere al vertice almeno tre anni e lottare per vincere in ogni torneo".
Quanti ne potrà giocare, dipenderà solo da lui. Quest'anno, infatti, ha dovuto saltare due Slam e quattro Masters 1000 per la sua decisione di non sottoporsi al vaccino contro il Covid-19. E alla luce della cancellazione del visto di un anno fa, la sua presenza all'Australian Open 2023 è ancora in dubbio.
I numeri 1 più longevi di sempre
"Tutto quello che riguarda i record gli interessa" ha detto Ivanisevic, in riferimento anche alla corsa per il titolo di più vincente negli Slam in cui è secondo con 21 trofei dietro a Rafa Nadal che ne conta 22. "La questione resta sempre la stessa, quanto giocherà, per quanto durerà, ma sono sicuro che fino alla fine proverà a battere quei record".
Intanto a Torino avrà l'occasione di competere per eguagliare i sei titoli di Roger Federer, il campione con più trionfi nella storia delle Nitto ATP Finals.