Chiudi
Henri Laaksonen, n.150 del mondo, ha sconfitto lo spagnolo Roberto Bautista Agut, n.11. Ha conquistato così la sua prima vittoria contro un Top 20 e firmato il suo miglior risultato Slam in carriera
di Alessandro Mastroluca | 02 giugno 2021
A 29 anni, lo svizzero Henri Laaksonen ha battuto il suo primo Top 20 e raggiunto per la prima volta il terzo turno al Roland Garros. Dopo aver salvato tre match point nell'ultimo turno di qualificazioni contro l'argentino Juan Manuel Cerúndolo e battuto all'esordio nel main draw il tedesco Yannick Hanfmann, il numero 150 del mondo ha sconfitto Roberto Bautista Agut 6-3 2-6 6-3 6-2 grazie a 33 vincenti di diritto.
Alla sua ottava presenza nel main draw di uno Slam, questo mancino svizzero, cresciuto nell'ombra di Federer e Wawrinka, è tornato a vincere un match nel circuito maggiore per la prima volta dal secondo turno a Colonia dell'anno scorso.
Semifinalista al Challenger di Nur-Sultan, nel 2021 aveva sempre perso all'esordio nei primi quattro tornei a livello ATP disputati: Great Ocean Road Open, Australian Open, Marbella e Ginevra. Nel torneo di casa, contro Marton Fucsovics, aveva mostrato il meglio del suo tennis e i suoi limiti in termini di continuità e gestione dei momenti della partita.
"Non avevo ancora vinto, ma sentivo di non giocare male - ha detto dopo il successo contro Bautista Agut -, mi mancava l'uno, due o tre per cento, ma a questi livelli fa la differenza. Certo non ero e non sono felice, la mia classifica è numero 150 e non è questo il mio obiettivo".
Secondo Marc Rosset, top 10 rossocrociato dell'epoca Pre-Roger, Laaksonen "ha il potenziale per ritagliarsi un posto fra i migliori 50 tennisti del globo. Il suo problema maggiore è il mentale, dal punto di vista strettamente tennistico non gli manca nulla. È un po' che aspettiamo che si possa confermare" diceva in occasione del torneo di Ginevra.
Dunque "Pippo" Rosset, campione olimpico di Barcellona '92 non ha perso le speranze di vedere Laaksonen di nuovo fra i primi 100, magari migliorando il best ranking di numero 93 toccato nell'agosto 2017.
"La parte più difficile è entrare nei Top 100, non rimanerci con stabilità. Una volta che si riesce ad entrare, basta vincere 2-3 partite con una certa regolarità per non farsi risucchiare indietro" ha detto Rosset.
Ex Top 20 junior e semifinalista al Roland Garros under 18, Laaksonen ha disputato 25 incontri in Coppa Davis con un bilancio di 11 vittorie e 14 sconfitte. Si è sempre trovato bene sulla terra battuta, sin da quando iniziava a giocare a Hyvinkää, 45 minuti a nord di Helsinki, come ha raccontato dopo il match.
Non se l'aspettava proprio questa vittoria contro Bautista Agut, anche se lo spagnolo non ha più raggiunto la seconda settimana di uno Slam dopo la semifinale a Wimbledon.
"Non ho affrontato la partita con un approccio particolare - ha detto lo svizzero -, ho iniziato subito bene e questo mi ha dato fiducia, mi ha fatto capire che potevo giocarmela contro di lui". Così ha festeggiato quella che ha definito la sua più bella vittoria della carriera.
Da qualche settimana è tornato a lavorare con il coach David Pultr, riprendendo il filo di una collaborazione avviata nel 2018 e per un po' interrotta. "Era con me a Marbella per due settimana, poi ho cominciato la stagione sul rosso e mi ha aiutato molto. E' un po' più giovane di me, andiamo d'accordo e penso che sia importante sentirsi bene per giocare bene. Vogliamo continuare così a lungo. Finché continueremo ad andare d'accordo e ci saranno risultati, non c'è ragione per non farlo".