Il Covid in Australia separa anche “Elina & Gael”, la coppia più bella del tennis

Elina & Gael sono più di una coppia. Intanto, sono il binomio di più alta classifica del tennis, lei, Svitolina, è numero 5 del mondo, lui, Monfils 11. Vengono da due paesi molto diversi come l’Ucraina e la Francia, hanno un’età e una fase della carriera differente, e quindi vivono un tennis in parallelo: lei, a 26 anni è nel pieno dell’attività e va a caccia dei primi successi Slam; lui, a 34, l’anno scorso è entrato per la prima volta nei “top ten”, dopo tante promesse mancate. Di più, ancora di più: lei è bionda e dalla pelle color latte, lui è di papà della Guadalupe e mamma della Martinica. Per cui, col loro manifesto, “Insieme”, sbandierano un tema sociale importantissimo ma ancora disatteso ai giorni nostri come l’unità e l’uguaglianza, a prescindere dal colore della pelle, delle razze, delle religioni.

Con quel sorriso che conquista, quel fisico Doc, quei modi semplici e diretti, quella ricerca dell’aria aperta, Elina & Gael, uniti dai profondi valori dello sport, da figli di ex atleti (lui di papà Rufin, calciatore, lei di Mikhaylo, lottatore e mamma Olena Svitolina, canoista), rappresentano l’inno all’amore, al piacere di dividere atmosfere e sensazioni, alla necessità di raccontarsi attraverso i social media che tutti e due adorano. Così, finora, sono stati più forti anche del Covid-19: insieme, hanno dribblato le bolle e le restrizioni, autentica oasi di felicità in un caos di problemi e insieme ripartono con fiducia fra i troppi se e ma di un’altra stagione agonistica difficile. Così è nel loro cuore sempre in fibrillazione, nelle foto sempre dolci e coinvolgenti, e nei post sempre aperti al dialogo e alla comprensione che arrivano dalla Spagna, dove hanno fatto in tandem la preparazione invernale orgogliosi portabandiera mondiali del tennis di Ucraina e Francia. 

Ma il calendario di gare è contro di loro e li ha divisi già al via del 2021: Elina ha lanciato la stagione WTA ad Abu Dhabi, Gael andrà direttamente in Australia, all’ATP Cup. Subito dopo c’è l’”Happy Slam”, il paradiso di una coppia felice che sogna di scorrazzare in spiaggia sotto il famoso sole dell’estate “aussie”. E invece no. Dopo i terribili incendi dell’anno scorso e quindi l’ancor più terribile Covid, anche quel paese rigoglioso ed entusiasta è impallidito un bel po’, è stato costretto ad adeguarsi ai problemi dell’altro mondo: rimane sempre geograficamente lontano ma si è scoperto angosciosamente vicino nella pandemia, nel dolore, nei morti. Cosicché, la terra dei coloni più duri e decisi a difendere con le unghie e coi denti quel paradiso “down under”, hanno detto sì, certamente sì, allo sport che è nel DNA della popolazione, ma no, assolutamente no, alle deroghe sulle norme anti Covid riguardo all’invasione di un migliaio di tennisti e addetti a lavori che stanno per sbarcare a Melbourne per gli Australian Open dell’8 al 21 febbraio.

“Rules are rules” propugnano del resto gli inglesi, i loro antichi padri, e gli australiani passano sopra tutto, anche sul più famoso e coinvolgente “Insieme” del tennis, anche sull’amore di quei due ragazzi così pieni di vita e di luce. 

Così, via social media arriva il toccante lamento di Elina Svitolina: “Gael ed io abbiamo ricevuto una lettera che ci comunica che durante la quarantena non potremo stare insieme in camera. E’ un decreto del governo australiano. Sarà bizzarro: ci prepareremo e giocheremo lo stesso torneo, ma non potremo incontrarci per non aumentare la cerchia sociale”.

In realtà, come per tanti altri innamorati, non si tratta di un addio ma di un arrivederci: la norma riguarda solo le due settimane di quarantena che tutti quelli che arrivano dall’estero devono comunque osservare, inclusi i semidei del tennis. “Ci sarà permesso di restare fuori dalle camere d’albergo non oltre cinque ore al giorno: due di tennis, due in palestra e una per i pasti”. 

Una volta “sanificati”, anche Elina e Gael potranno frequentarsi come prima, ufficialmente, anche in gruppi al massimo di quattro persone. Anche se, si sa, per l’amore basta essere in due. E non c’è Covid che tenga.