-
Campioni internazionali

Ma voi al posto di Sam Querrey che cosa avreste fatto?

Il giocatore positivo al Covid-19, alla vigilia di San Pietroburgo è scappato dalla Russia con un jet privato: temeva di essere separato in ospedale da moglie e figlioletto al seguito…

di | 16 ottobre 2020

Sam Querrey (foto Getty Images)

Sam Querrey (foto Getty Images)

Ci sono tanti modi di interpretare l’ultima storia di sport & coronavirus. I fatti dicono che, prima di esordire nell’ATP 500 di San Pietroburgo, Sam Querrey è risultato positivo al Covid-19, automaticamente escluso dal torneo, al suo posto è subentrato il lucky loser, Viktor Troicki, che ha affrontato Denis Shapovalov. Secondo le norme del Covid-19, lo statunitense è stato confinato all’hotel ufficiale delle gare, il “Four Seasons”, assieme alla moglie Abby e figlioletto Ford, di appena otto mesi, contagiati come lui, sapendo che la quarantena si sarebbe prolungata per 14 giorni, prima di un nuovo tampone, e quindi dell’eventuale nulla-osta per lasciare liberamente l’hotel.

Secondo quanto riportato dal giornalista del New York Times, Ben Rothenberg, il semifinalista di Wimbledon 2017 è stato contattato però dalle autorità russe informandolo che un medico avrebbe raggiunto la famiglia, avrebbe verificato la situazione e avrebbe potuto decidere il ricovero i ospedale del giocatore della moglie o del figlioletto. A quel punto, Querrey, preoccupato di doversi separare dai famigliari, ha dribblato sia le autorità tennistiche (L’ATP Tour) che quelle locali, russe, ha noleggiato un jet privato, è evaso dall’hotel ed è uscito dai confini russi assieme alla famiglia, prendendo alloggio in un bed & breakfast in un non meglio precisato paese europeo vicino, che non richiede la presentazione di un certificato di negatività al tampone (la Danimarca?). 

L’ATP ha precisato di essere a conoscenza della violazione del protocollo, annunciando di aver aperto un’inchiesta. Che però si presenta presenta riflessioni etiche molto delicate. Come testimoniano i social, subito divisi in colpevolisti ed innocentisti. Il giocatore è stato egoista, incosciente?

Peggio, ha confermato l’attitudine tutta statunitense di essere superiore alle leggi di un paese straniero, peraltro in frangenti così particolari di salute pubblica? Oppure, ha avuto un comportamento più che comprensibile, da premuroso papà che teme di essere separato dal figlio così piccolo, peraltro in un paese straniero e in una situazione così difficile com’è quella del coronavirus? 

Sorvoliamo sugli insulti, sulle generiche accuse agli americani, sulle guerre ideologiche Usa-Russia, e anche sul tweet dell’ex tennista Rennae Stubbs: “Sono sicura che SamQuerrey non tornerà mai più in Russia e che non è preoccupato per questo”. Il popolo del web si è scatenato. ”Ha messo a rischio la comunità con tre casi di positività che si andavano in giro malgrado la positività”, ha accusato uno.

“Non scherziamo, io avrei fatto lo stesso con a seguito una moglie e un bambino di appena 8 mesi. Non avrei mai accettato di andare in un ospedale sovietico e di separarmi dalla famiglia per 14 giorni”, ha twittato l’ex collega americano, Michael Joyce. “La follia è stata prima: chi avrebbe mai portato con sé moglie e figlio così piccolo in un viaggio in Russia durante questa pandemia? E’ colpa sua”, sostiene un altro. “E’ passibile di 100mila dollari di multa e tre anni di sospensione dal Tour”, ricorda qualcun altro. “Viaggiare per il mondo aumenta il rischio di contrarre il Covid, se lo fai devi rispettare le leggi del paese in cui ti trovi se poi risulti positivo”, suggerisce un altro ancora.

“Era in ottime mani a San Pietroburgo. Anche in Russia esistono grandi e ottimi ospedali. Nessuno avrebbe portato via il figlio ai genitori, gli veniva solo offerta assistenza sanitaria. Tutto lo staff dell’ATP era a disposizione. L’unico motivo per cui il tennis può ancora avere tornei è perché garantisce ai governi locali che i protocolli vengono applicati. Se Querrey non si fida del sistema sanitario russo non deve andare in Russia nel bel mezzo di una pandemia... Le conseguenze per il Tour potrebbero essere enormi. Volare via col Covid... È una mossa assolutamente stupida”, tuona un altro rappresentante dei media.

Il protocollo ATP prevede il test anti-Covid ogni quattro giorno. All’arrivo a San Pietroburgo, il 7 ottobre, Sam Querrey e sua moglie hanno superato il test, mentre quello dell’11 ottobre è stato positivo. Ed è stato confermato da un immediato riesame effettuato il giorno stesso. Rospotrebnadzor, la principale autorità russa che supervisiona gli eventi pubblici, compresi gli eventi sportivi, ha quindi raccomandato che il comitato organizzatore del torneo, oltre a isolare il giocatore, facesse un rapporto medico sulla salute del giocatore e dei suoi familiari.

Ma per due volte un medico e un pediatra non sono riusciti ad entrare nella stanza d’albergo dei Querrey. Rospotrebnadzor, con l’aiuto degli organizzatori del torneo, han quindi offerto agli ospiti di trasferirsi dall’hotel in un appartamento privato “in modo che la famiglia non si sentisse a disagio e non rappresentasse una minaccia di infezione”. Sam Querrey avrebbe dovuto ripetere il test giovedì 15 ottobre. Invece, come registrato dalle telecamere di sorveglianza dell’hotel, alle 5.45 del 13 ottobre, insieme alla famiglia, senza avvisare la reception, ha lasciato il Four Seasons. Raggiungendo, presumibilmente, la Danimarca.

Ovviamente, non sono mancati i buontemponi, e la ricerca di un aggancio con film famosi, e quindi con la saga di 007, “Dalla Russia con amore”. Ma la domanda di base resta la stessa: voi, al suo posto, che cosa avreste fatto?

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti