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Campioni internazionali

Attento Sinner, il “nuovo” Kyrgios vuole ubriacarti di fantasia e potenza

Il “bad boy“ australiano, guarito dai problemi cronici al ginocchio, a quasi 27 anni sembra aver trovato l’equilibrio proprio per l’incrocio con Jannik negli ottavi di Indian Wells

di | 16 marzo 2022

La "linguaccia" di Nick Kyrgios (foto Getty Images)

Fatti non parole. Non è un miraggio del deserto della California: a Indian Wells, la cicala del tennis, Nick Kyrgios, abbatte la formica Casper Ruud convertendo entrambe i break point, senza mai concedere opportunità sul suo sfavillante servizio,  con 7 ace e l’82% di punti con la prima (28/34). Così si propone minaccioso agli inediti ottavi contro Jannik Sinner.

Attenzione, a un mese dai 27 anni, il bad boy di Canberra sembra più solido e concreto che mai, dopo aver buttato via occasioni a go-go partendo dalle grandi promesse da junior (un titolo di singolare Slam a Melbourne tre di doppio) e i quarti ATP a Wimbledon 2014 - superando Nadal - ed agli Australian Open 2015, sconfiggendo anche Federer e Djokovic la prima volta che li ha affrontati.

Nel 2016 è salito fino al numero 13 del mondo, alternando micidiali botte di servizio, dritto e rovescio, e ha firmato 6 tornei, anche se poi, schiavo della sua indole ribelle, incapace di allearsi con continuità e dedizione, prigioniero della nostalgia di familiari ed amici australiani, protagonista di fughe clamorose e di sconcertanti partite, è scivolato al 137 del ranking. Finché, anche con l’aiuto dell’amico del cuore, Tanasi Kokkinakis, ha ritrovato lo spirito per allenarsi e la gioia per quel tennis che ha sempre posposto alla grande passione, il basket.

Tanto da aggiudicarsi gli Australian Open di doppio ed accettare la wild card degli organizzazioni del primo Masters 1000 dell’anno a Indian Wells, dov’ha dominato sempre in due set Baez, Delbonis e Ruud. Col quale aveva anche un conticino in sospeso dopo il precedente di Roma quando, all’inizio del terzo set, aveva abbandonato il campo, stizzito dalla resilienza del norvegese, finendo espulso dopo aver lanciato una sedia in campo.  

Nick Kyrgios colpisce di diritto (foto Getty Images)

DESERTO = CASA
Il caldo della California si avvicina molto a quello della sua Australia, i colori del cielo sono quelli, lo spirito pure. Come stai Nick? “Sono tornato ai fondamentali, e quando gioco bene sono piuttosto bravo. Ora come ora mi sento proprio bene nella mia pelle: mentalmente mi sento meglio di quanto sia mai stato e fisicamente, non mi sento più ostacolato nei movimenti. Corro per i drop shot, muovendomi da un lato all’altro, posso scivolare di nuovo senza dolore, quando faccio il servizio posso riatterra dopo il salto senza dolore. Sono già stato in grado di giocare prima, ma c'era qualcosa nella testa che mi bloccava ed appesantiva il mio gioco. Non sentivo il ginocchio sinistro così bene da un po”.  

Come va col tuo amico “Kok”?: “Siamo cresciuti insieme da quando abbiamo 8 anni, siamo venuti su in momenti diversi. Quando uno di noi non stava giocando bene, l'altro si è fatto avanti e chissà cosa riserva quest’anno per il doppio. Ora come ora sono fiducioso in campo,  sia in singolare che in doppio, mi sento come se stessi tornando al massimo, e Thanasi sta giocando bene, quindi vedremo. Potremmo perdere sempre 6-0, 6-0 ma potremmo anche vincere altri tornei. Chissà?”

Magari davvero il fattore infortuni ha influito coì tanto anche nelle sue reazioni più particolari, in certi match persi per stizza, per noia, per provocazione.

Un'espressione incredula di Nick Kyrgios (foto Getty Images)

IL PROSSIMO FUTURO 
Inutile chiedergli di Jannik Sinner. Dentro di sé, è sicuro di aggredirlo, di nascondergli la palla e di ubriacarlo di fantasia come ha fatto al primo turno con Sebastian Baez, un altro figlio delle Next Gen Finals di Milano.

“So di cosa sono capace. Penso che lo sappiano tutti. E’ se ci metto o no la testa. La verità è che mi sento ringiovanito e sono pronto a dare il massimo in ogni partita. Qui ho incontrato tre avversari abbastanza solidi che hanno giocato con molta fiducia e ho vinto tre partite in due set. Ne sono rimasti 16, tutti al top, e siamo dove volevamo essere. Io voglio solo andare avanti, tenere la testa bassa e rimanere positivo”.

Non pensa al futuro: “Vivo giorno per giorno, così ragiono io. Mi sveglio, cerco di essere positivo, cerco di essere migliore ogni giorno. Per quanto riguarda gli obiettivi, a volte viene difficile svegliarsi con una mentalità giusta, se ci riesco è già una vittoria. Non sto dicendo che voglio vincere Indian Wells o provare a fare di nuovo le semifinali a Miami... Se lo faccio, è fantastico, ma ho quei normali problemi umani che cerco di superare ogni giorno. Perciò posso parlare solo di oggi, mi sembra di aver trovato l’equilibrio che mi serve e sono felice”.

Insomma, ha più paura di tutti di risvegliarsi il cattivo ragazzo frenetico e impossibile di un paio d’anni fa. Così, si distrae pensando alle vacanze che l’attendono dopo Indian Wells e Miami: andrà alle Bahamas dov’ha la residenza fiscale e quindi tornerà a casa per preparare la stagione sull’erba: “Là sopra posso competere a livello più alto, inutile restare in Europa, almeno per me è troppo dura”. 

Il movimento di chiusura del diritto di Nick Kyrgios (foto Getty Images)


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