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Campioni internazionali

Il supercoach di Sinner è Cahill, l’allenatore dei n.1

Avvistato sui prati di Eastbourne insieme al team dell’azzurro, l’ex coach di Hewitt, Agassi e Halep entra a far parte del team di Jannik. Affiancherà Simone Vagnozzi nel progetto di crescita del talento di Sesto Pusteria. Confermato anche il nuovo preparatore fisico, Umberto Ferrara

di | 18 giugno 2022

Darren Cahill è nato ad Adelaide (Aus) il 2 ottobre del 1965

Darren Cahill è nato ad Adelaide (Aus) il 2 ottobre del 1965 (Foto Getty Images)

L’avventura di Jannik Sinner, a caccia del n.1 del mondo, si arricchisce di nuovi elementi fondamentali proprio sull’erba, nei giorni del ritorno in campo dopo l’infortunio al ginocchio che lo ha costretto al ritiro negli ottavi di finale al Roland Garros contro Andrey Rublev.  

Sui prati di Eastbourne, tappa del circuito ATP che precede i Championships di Wimbledon, viene infatti avvisato, insieme a Simone Vagnozzi, un allenatore australiano di grande fama mondiale: Darren Cahill. E si scopre che è il nuovo Supercoach del team, quella guida di grande esperienza che Sinner stava cercando da tempo, un ruolo per il quale erano stati fatti in passato i nomi di John McEnroe e Boris Becker.

Cahill non ha la popolarità di quelle superstar ma è un volto molto noto agli addetti ai lavori, specie quelli di mezza età che lo conoscevano anche come ottimo giocatore, attaccante all’australiana, con grande propensione alla rete, capace di arrivare fino al n.22 del mondo e di raggiungere le semifinali agli US Open nel 1988 (battendo tra gli altri Boris Becker).

Ottimo doppista (arrivò fino al n.10 del ranking e alla finale degli Australian Open nel 1989 insieme al fido Mark Kratzmann), Cahill, un tipo placido, ha però raggiunto ben altri risultati come allenatore. Appena uscito dal circuito ha affiancato su incarico della federazione australiana un emergente Lleyton Hewitt e in tre anni di lavoro lo ha portato a vincere gli Us Open 2001 e diventare il più giovane n.1 della storia a 20 anni e 8 mesi.

Chiuso a fine stagione quel capitolo (per divergenze di vedute con i genitori di Hewitt), Cahill viene contattato nientemeno che da un Andre Agassi, allora 32enne, che ha ancora voglia di cercare l’eccellenza.

E’ n.5 del mondo e ha già vinto 7 Slam, il fuoriclasse di Las Vegas. Cerca qualcuno che condivida con lui la visione delle partite, che lo aiuti a fare le scelte tattiche giuste, a non insistere solo sui propri punti di forza ma a scavare anche nei punti deboli dell’avversario. I risultati immediati sono le vittorie nei tornei di Miami e di Roma. E nel gennaio del 2003 il successo agli Open d’Australia (sarebbe stato il suo ultimo titolo Slam) che, condito con i successivi titoli a San Jose, Miami e Houston avrebbe riportato il fuoriclasse di Las Vegas di nuovo al n.1 del mondo a 33 anni suonati.

Cahill avrebbe poi affiancato Agassi fino alla fine della carriera, nel 2006. Il livello sarebbe stato sempre molto alto: a testimoniarlo la finale degli Us Open 2005 giocata da Agassi alla pari, di sicuro per i primi due set, con Roger Federer.

Negli anni successivi Cahill sarebbe entrato a far parte dell’Adidas Player Development Program, avendo modo di seguire per alcuni periodi della loro carriera giocatori del livello di Andy Murray, Ana Ivanovic, Fernando Verdasco, Daniela Hantuchova e Simona Halep. Dal 2017 si è poi legato in modo esclusivo alla rumena portandola a fine stagione al n.1 del mondo e nel 2018 alla conquista del suo primo Slam, al Roland Garros.

Non sono molti gli allenatori che possono vantare un curriculum simile. Non sono molti gli allenatori che possono vantare anche una fama di persone per bene e di buon carattere come il correttisismo Darren, che negli ultimi anni è stato anche commentatore per la ESPN e match analist.

La sua collaborazione con Sinner parte sull’erba ma non è limitata a questo periodo. Di sicuro Cahill è molto competente sul versante del tennis legato al servizio e al gioco volo ma l’idea del team Sinner è quella di guardare insieme a lui a medio-lungo termine, verso l’obbiettivo assoluto, la vetta del tennis mondiale, nella ricerca del quale Darren Cahill ha competenza certificata dal curriculum in ben tre occasioni (tra l’altro diverse tra loro: un giovane in crescita, un campione maturo, una protagonista del circuito femminile).

Dunque Sinner riparte da Eastbourne con un team più ricco di risorse (dopo l’ingresso del trainer Jerome Bianchi c’è quello del preparatore fisico Umberto Ferrara, già a fianco di Marco Cecchinato al tempo della semifinale al Roland Garros) e una buona condizione atletica. L’infortunio al ginocchio è completamente assorbito. Si trattava di un’infiammazione dovuta a un gesto di gioco e gli esami clinici hanno escluso lesioni di qualunque genere. Si va verso il futuro e verso Wimbledon, “in pursuit of greatness”, alla ricerca dell’eccellenza, proprio come recita uno degli slogan più famosi del torneo londinese.


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