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Campioni internazionali

Italiani alle Finals: quest'anno corriamo per uno storico en plein

Lo scorso anno ci siamo andati vicinissimi, mancando il bottino pieno solo per l'assenza alle Next Gen ATP Finals di Jeddah. Ma questo 2025 potrebbe davvero essere un anno da primato

di | 13 giugno 2025

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Quella che il tennis italiano sta provando a costruire quest'anno è una storia mai accaduta prima. Non è mai successo che le Finals di fine anno, Next Gen comprese, abbiano avuto – in ogni singolo tabellone – almeno un atleta tricolore fra i protagonisti. Del resto, volendo dirla tutta, fino a pochi anni fa anche solo portare qualcuno in quelli che si chiamavano Masters era un traguardo quasi impensabile, o nei rari casi si trattava dell'impresa della vita, degna di essere ricordata nei secoli.

Oggi, invece, la vicenda ci pare quasi normale (anche se normale non è), segno di quanto sia cresciuto il movimento, con i campioni azzurri che si trascinano l'un con l'altro, arrivando a coinvolgere anche i nuovi arrivati (i Next Gen). Partiamo, allora, in questo viaggio che ci aiuta a capire cosa sta accadendo e, soprattutto, a contestualizzarlo in un arco temporale più ampio.

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NITTO ATP FINALS (SINGOLARE): SINNER E MUSETTI IN LIZZA

Non si può che iniziare dalle Nitto ATP Finals di Torino, nel percorso, e in modo particolare dal singolare. Se non altro perché il detentore del titolo è Jannik Sinner e quest'anno non avremo un solo campione in corsa per la qualificazione, bensì due: lo stesso Sinner e Lorenzo Musetti. Jannik al momento è secondo nella Race (dietro a Carlos Alcaraz) ma ha già raccolto 3950 punti, un bottino che potrebbe già essere sufficiente a garantire la qualificazione matematica. Lo scorso anno furono addirittura in tre a entrare con un punteggio inferiore: Ruud, De Minaur e Rublev.

Lorenzo Musetti, invece, attualmente è numero 5 con 2600 punti e un vantaggio di 765 lunghezze sul nono, De Minaur. Lorenzo avrà ancora molte chance per raccogliere qualcosa da qui a fine anno, anche se il problema fisico accusato a Parigi gli ha già complicato i piani in questa parte di stagione, nella quale lo scorso anno fu grande protagonista. Per una doppia presenza italiana bisogna risalire al 2021, quando però Matteo Berrettini era entrato di diritto, con Sinner che riuscì a fare presenza proprio dopo il ritiro del romano. Proprio Jannik comanda la classifica degli azzurri con più presenze (tre in tutto), seguito da Berrettini (due) e ancora – nel secolo scorso – da Adriano Panatta (1975 a Stoccolma) e Corrado Barazzutti (1978 a New York).

PRESENZE ITALIANE

1975: Panatta

1978: Barazzutti

2021: Berrettini e Sinner

2023-2024: Sinner

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NITTO ATP FINALS (DOPPIO): BOLELLI E VAVASSORI PER IL BIS

Sempre a Torino si giocherà anche il doppio, e allora i riflettori potrebbero essere puntati pure su Andrea Vavassori e Simone Bolelli. Per loro, una stagione nata benissimo (anche se col rimpianto di aver ceduto la finale degli Australian Open) e poi proseguita con qualche inciampo, ma ad ogni modo restando costantemente al vertice della Race. Oggi l'emiliano e il piemontese sono al sesto posto con 2810 punti, mentre i francesi Doumbia e Reboul al momento sarebbero i primi esclusi con 2250.

Chiaro che la storia dei partecipanti alle Finals 2025, in questo caso, sia tutta da scrivere, visto che le differenze in classifica sono minime e c'è metà stagione ancora da giocare. Bolelli e Vavassori, tuttavia, dalla loro hanno anche l'esperienza, visto che a Torino ci sono già andati nel 2024 (quando furono eliminati nei gironi). Bolelli, insieme a Fabio Fognini, era già stato presente a Londra nel 2015, anche in quel caso senza approdo alle semifinali.

PRESENZE ITALIANE

2015: Bolelli/Fognini

2024: Bolelli/Vavassori

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WTA FINALS (SINGOLARE): LE CHANCE DI JASMINE

Tra le ragazze, si guarda a Jasmine Paolini, che punta a ripetere il 2024 e attualmente si è messa in ottima posizione: la toscana è numero 4 al mondo e 7 nella Race, con 2470 punti. Un bottino che risente molto – in positivo – del trionfo romano. Se la nona in graduatoria al momento è molto vicina (Elina Svitolina ha 2181 punti), già la decima è più staccata (Ekaterina Alexandrova, 1741 punti). Ma alle loro spalle ci sono tre giocatrici che possono tornare prepotentemente in corsa per Riyad: Ostapenko, Badosa e soprattutto Qinwen Zheng, oggi solo numero 16 con 1458 punti. Per Jasmine, dunque, non saranno ammessi cali nella seconda parte di stagione.

La numero 1 azzurra punta al bis dopo la presenza del 2024, quando fu eliminata nel girone. Le altre presenze recenti sono quelle di Flavia Pennetta (2015 a Singapore), Sara Errani (2012 e 2013 a Istanbul) e Francesca Schiavone (2010 a Doha). Più indietro nel tempo, troviamo Raffaella Reggi presente addirittura per tre volte (1986, 1987 e 1989, sempre a New York), ma quando la qualificazione era riservata alle prime 16 al mondo. Stesso discorso per la presenza di Silvia Farina nel 2001 a Monaco di Baviera. Tante italiane in gara dunque, ma con un tabù ancora da sfatare: mai nessuna è riuscita ad approdare in semifinale.

PRESENZE ITALIANE

1986-1987-1989: Reggi

2001: Farina

2010: Schiavone

2012-2013: Errani

2015: Pennetta

2024: Paolini

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WTA FINALS (DOPPIO): ERRANI E PAOLINI AL SICURO

Dove siamo già sostanzialmente tranquilli, è nella Race del doppio femminile. Jasmine Paolini e Sara Errani (alle Finals anche nel 2024) sono in vetta alla classifica con 4381 punti, per buona parte frutto del trionfo a Parigi. E non avranno problemi nel qualificarsi, visto che lo scorso anno le ultime a entrare furono Siniakova e Townsend, promosse con 3221 punti. Ma c'è di più: le due azzurre – avendo vinto uno Slam – avranno bisogno solo di restare nelle prime 20 coppie per andare a Riyad. E al momento le ventesime sono le giapponesi Aoyama e Hozumi con 747 punti. Quindi, Sara e Jas sono ormai al sicuro.

Il passato racconta di tante azzurre protagoniste, al torneo di fine stagione. Ma dal 2001 al 2011 si parlava di una giocatrice italiana a fianco di una straniera: Rita Grande con la francese Fusai, Roberta Vinci con l'altra transalpina Testud, Francesca Schiavone con la ceca Peschke e poi Flavia Pennetta con l'argentina Gisela Dulko. Proprio la coppia Pennetta/Dulko riuscì ad arrivare in fondo nel 2010, battendo nel match decisivo Peschke e Srebotnik. Un trionfo che non sarebbe mai più arrivato in seguito, malgrado le tre presenze consecutive di una delle coppie più forti di sempre: Errani e Vinci.

PRESENZE ITALIANE

2001: Grande (con Fusai) e Vinci (con Testud)

2006: Schiavone (con Peschke)

2010-2011: Pennetta (con Dulko)

2012-2013-2014: Errani/Vinci

2024: Errani/Paolini

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NEXT GEN FINALS, LA RINCORSA DI PALLINO

Il momento d'oro vede coinvolti anche i Next Gen, e in particolare il siciliano Federico Cinà, attualmente nono in una Race to Jeddah che però si modifica di giorno in giorno. Se Mensik, Fonseca e Tien sono sostanzialmente al sicuro, dal quarto (il belga Blockx) in giù è battaglia aperta. Una lotta che potrebbe coinvolgere anche altri azzurri, visto che nei top 50 abbiamo pure Carbone, Bondioli, Romano, Basile e Vasamì.

Gli ultimi azzurri presenti al torneo di fine stagione riservato ai campioni di domani furono – nel 2023, sempre a Jeddah – Flavio Cobolli e Luca Nardi. Mentre nel 2022 a Milano i nostri erano stati addirittura tre: Musetti, Passaro e Arnaldi. Nel 2021 era toccato a Musetti, mentre nel 2020 il torneo fu cancellato a causa della pandemia. Il clou nel 2019 – col trionfo di Jannik Sinner – quando per la prima volta un azzurro si prese il trofeo. Nei primi due anni la presenza tricolore era stata invece garantita dalle wild card concesse a Gianluigi Quinzi (2017) e Liam Caruana (2018). L'assenza di italiani nel 2024 ha impedito dunque al nostro Paese di fare l'en plein. L'obiettivo è arrivarci stavolta.

PRESENZE ITALIANE

2017: Quinzi (wild card)

2018: Caruana (wild card)

2019: Sinner

2021: Musetti

2022: Musetti, Passaro, Arnaldi

2023: Cobolli, Nardi

Italiani alle Finals, sarà record nel 2025?

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