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La giocatrice tunisina (che oggi gioca i quarti di finle a Monastir, il torneo di casa dove è la grande favorita) è un'ispirazione per tutto il mondo arabo e per il continente africano. Ma lei, pur continuando a fare progressi e a inseguire i propri sogni, cerca di non prendersi troppo sul serio: "Mi piace ridere, scherzare. Nessuno può scappare da me..."
07 ottobre 2022
Quando il 20 giugno 2021 Ons Jabeur ha alzato il primo trofeo nel 250 di Birmingham è stata la prima tennista araba ad essersi aggiudicata un titolo nel circuito Wta della storia. Quando il 18 ottobre dello stesso anno, la 28enne tunisina ha fatto il suo ingresso nella top 10 Wta, è stata la prima volta che una giocatrice proveniente da un paese arabo ha raggiunto questo traguardo.
Quando il 19 giugno 2022, dopo aver vinto a Berlino, la giocatrice africana ha raggiunto il suo best ranking alla 2ª posizione, è diventata la prima araba in assoluto (sia a livello maschile che femminile) a varcare la soglia delle migliori 3 del ranking e la tennista africana con il più alto piazzamento di sempre. Quando il 9 luglio 2022 è scesa in campo a Wimbledon per giocarsi la finale del torneo femminile, è stata la prima volta che l’Africa aveva un proprio rappresentante - uomo o donna - in un ultimo atto di uno Slam. E potremmo andare avanti con il giochino dei quando per molte, molte righe.
Jabeur, benvenuti allo spettacolo
Questo perché, inevitabilmente, Ons Jabeur (che oggi gioca i quarti di finale a Monastir, il torneo di casa, contro la statunitense Liu n.d.r.) sta componendo una delle sinfonie sportive più belle del suo continente ed è diventata un punto di riferimento per moltissimi atleti provenienti da un ambito geografico e culturale che, sino a oggi, non era mai stato rappresentato nel tennis a un livello così alto.
Poco prima di scendere in campo per la finale a Church Road disse: “Sono orgogliosa di essere una donna tunisina oggi, so che nel mio Paese in tanti saranno pazzi di gioia. Cerco di essere una fonte di ispirazione, vorrei vedere più tennisti arabi e africani nel circuito”. In questa frase c’è tutto quello che muove la talentuosa giocatrice africana: Ons vuole essere una guida per il mondo arabo. Di più: un’ispirazione per il continente africano.
Se per lo sport tunisino e per tutte le donne del suo Paese lo è già da tempo, tanto da venire eletta nel 2019, in una cerimonia tenuta a Londra, “Donna araba dell’anno”, è chiaro che Ons Jabeur può e deve assumere un ruolo fondamentale anche per molte altre giovani donne: “Quando qualcuna mi dice che la sto ispirando, è davvero stimolante per me, mi dà più motivazione per allenarmi”. Più che sul piano sportivo, è su quello culturale che può fare la differenza, diventando quella figura fondamentale in Paesi nei quali lo sport al femminile fatica a trovare spazi comparabili a quelli riservati agli uomini perché, come spesso accade, un riconoscimento sul piano sportivo rappresenta anche un riconoscimento in senso più esteso sul piano sociale.
Non a caso le Poste del suo Paese le hanno già dedicato un francobollo celebrativo con questa motivazione: “Nata il 28 agosto 1994 a Ksar Hlal, Monastir, Ons Jabeur è una tennista professionista che ha raggiunto risultati sportivi senza precedenti a livello nazionale, arabo, africano e mondiale”.
Il suo talento dentro al rettangolo di gioco, a dire il vero, va al di là dei confini africani e il suo gioco divertente e creativo entusiasma gli appassionati tutti, di ogni cultura, che hanno imparato ad ammirare le sue imprevedibili prodezze e la ricerca del colpo spettacolare. “Fin da bambina - ha confessato Jabeur - in campo mi piacevano le soluzioni originali, i colpi divertenti e folli, perché riflettono la mia personalità”.
Una personalità solare e giocherellona che non si risparmia mai una battuta: “In casa - ha raccontato in una recente intervista dai contorni domestici - quello maturo è mio marito”. Sposata dal 2015 con il connazionale ex campione di fioretto Karim Kamoun, di 7 anni più grande di lei e oggi suo preparatore atletico, parla di sé come di una persona dal cuore grande, chiacchierona e che vive la vita con passione: “Come tutti i tunisini del resto”.
Se nella danza il loro talento si equivale: “Onestamente facciamo proprio schifo”, in casa è Karim che cucina perché lei va difficilmente oltre una semplice frittata. La star tunisina ha condiviso anche l’amore del marito per i cani: “Dal momento che amo lui, ho iniziato ad amare anche i cani”. Ons, che in tunisino significa “gentile”, ammette che avere figli e costruire una famiglia solida e felice è il suo vero obiettivo nella vita.
Il tennis non è l'unica passione sportiva di Jabeur. La sua grande intesa con l’erba (il suo primo titolo Wta è arrivato proprio sul verde di Birmingham) deriva da un altro sport che adora: il calcio. Tanto da ammettere che: "Gioco bene sull’erba perché adoro il calcio e quando vedo verde, anche se è un campo da tennis, mi sembra quasi di dover indossare le scarpe coi tacchetti per fare gol”. Se fosse una calciatrice: “Sarei sicuramente attaccante. Sono una grande tifosa di Cristiano Ronaldo, quindi sostengo anche tutte le squadre in cui ha giocato, in particolare Real Madrid e Juventus”. La sua squadra del cuore però resta quella della sua città, l’Étoile Sportive du Sahel e, in una recente intervista, commentando la diffusione che il suo sport ha ottenuto in Tunisia grazie a lei, ha ammesso divertita che: “Ora da noi il tennis è popolare quanto il calcio”.
Ons proviene da una famiglia piuttosto agiata (papà Ridha è imprenditore) e ha cominciato a giocare a tennis a tre anni, grazie a sua madre Samira, grande appassionata che la portava con sé al club, soprattutto per far sfogare la sua inesauribile energia. Il tennis l’ha poi spinta molto presto lontana dalla città dove è cresciuta, Susa, e ad appena 10 anni si è trasferita a Tunisi: “Mi svegliavo ogni giorno alle 5 del mattino per potermi allenare e studiare”.
Curioso ricordare che, tra i suoi maestri di tennis, c'è stato anche l’italiano Appino: “Luca era il mio allenatore quando ho vinto il Roland Garros Juniores nel 2011. Stavo migliorando notevolmente e mi ha fatto guadagnare molta fiducia per dimostrare che potevo ottenere grandi risultati”. Ovviamente il tennis l’ha portata a trascorrere brevi periodi in Europa (Belgio e Francia), ma poi è sempre tornata a casa, dove si sente più a suo agio e dove ancora oggi vive stabilmente: “Sono un prodotto tunisino al 100%”, ama ripetere con orgoglio.
La sua popolarità mediatica è in costante crescita, e non solo presso la comunità tennistica. Su Instagram ha 772 mila follower, su Facebook (dove posta i passaggi salienti della sua carriera) si sale a 1 milione e 200 mila, mentre per il suo profilo twitter siamo intorno ai 200 mila fans: “Amo scherzare e prendere in giro le altre persone, è piuttosto chiaro dai miei social media. Mi piace prendere in giro tutti, non puoi ‘scappare’ da me”.
Ma, al di là del suo forte carattere goliardico, il messaggio che Jabeur ripete spesso come un manifesto e che certamente le sta più a cuore resta questo: “Se l’ho fatto io, puoi farlo anche tu”. Perché i sogni più grandi sono alla portata di ogni normale ragazza. Anche di quelle arabe, anche di quelle africane.