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Campioni internazionali

Judy, battaglia vinta: campi e museo per celebrare i Murray

Tennis e golf in primo piano, nel complesso del Park of Keir della cittadina scozzese, che ha dato i natali all'ex numero 1 del mondo. Proprio Andy e il fratello Jamie avranno pure un museo in loro onore, sulla falsariga di quanto Nadal ha costruito a Manacor

30 dicembre 2021

Il termine ‘Rivoluzione Davidiana’ è usato da molti per ricapitolare i cambiamenti che avvennero in Scozia durante il regno di Davide I. Pensiamo alla fondazione dei monasteri, all’attuazione degli ideali della riforma gregoriana o alla creazione dei ‘borough’, i borghi. Quasi mille anni fa questi erano entità autonome con diritto alla rappresentanza in Parlamento, mentre oggi tale definizione ha un valore poco più che cerimoniale.

Nella Scozia centro-meridionale ce n’è uno, Dunblane, che arriva a stento a 10.000 abitanti. Sito lungo il fiume Allan Water, nel marzo del 1996 salì tristemente agli onori della cronaca per il massacro avvenuto nella scuola del paese: Thomas Watt Hamilton, 43 anni, uccise a colpi di pistola 16 scolari e la loro insegnante prima di togliersi la vita.

Tra i superstiti della strage vi furono anche Andy e Jamie Murray, all’epoca rispettivamente di otto e nove anni, che riuscirono a salvarsi nascondendosi sotto una cattedra. L’ex numero 1 del mondo, nella sua autobiografia ‘Hitting Back’, parlò dell’omicida in questi termini: “Tutti conoscevano quella persona, spesso mia madre gli dava un passaggio. È terribile sapere che hai avuto un assassino nella tua auto, accanto a tua madre”.

Murray story: 10 scatti per capire il mondo di Andy

Già, Judy Murray. 62 anni, manager e prima tifosa dei figli, è tornata recentemente a far parlare di Dunblane. Fortunatamente per altri motivi. Correva l’anno 2014 quando una delle personalità di maggior spicco del tennis d’Oltremanica presentava un progetto ambizioso immerso nei quasi 110 ettari di verde del ‘Park of Keir’.

Un complesso da oltre 40 milioni di sterline formato da più campi da tennis, uno da golf a 18 buche, albergo a quattro stelle e un museo dedicato in special modo al secondogenito, modello ‘Rafa Nadal Academy’. Otto anni fa il secco ‘no’ delle autorità locali, più che mai certe che un’idea del genere avrebbe portato alla distruzione di un’area tra le più incantevoli di Scozia.

Judie, però, degna delle indelebili maratone che nel novembre del 2016 portarono il figlio minore in vetta al ranking mondiale, ha scelto di non arrendersi. La scorsa settimana, infatti, il governo scozzese ha ribaltato la sentenza originale del consiglio di Stirling e concesso così il permesso di avviare i lavori dopo aver affermato che il tutto “è di importanza regionale e nazionale per lo sviluppo dello sport scozzese”.

Immediate le reazioni, da una parte e dall’altra. “Questa decisione – ha dichiarato Mark Ruskell, responsabile di zona dei ‘Verdi’ – mi lascia semplicemente sbalordito. In questo modo verrà rovinato un paesaggio storico che qui esiste da secoli”.

Dello stesso avviso anche il consiglio della comunità di Dunblane. “Non possiamo che essere delusi. Purtroppo è arrivata una pronuncia che ignora del tutto le diffuse preoccupazioni locali e si prende gioco del processo di pianificazione”.

Infine, ma non meno importante, Kelvin Holdsworth. Il prevosto della cattedrale di St. Mary a Glasgow ha utilizzato i propri canali social per esprimere tutto il suo disappunto. “Mi dispiace apprendere – ha scritto – che il governo scozzese abbia approvato lo sviluppo del Park of Keir. Non ce lo aspettavamo”.

 



Crediamo fermamente che ciò che andremo a creare non avrà solamente la funzione di lasciare scolpiti nel tempo i risultati di Jamie e Andy, ma sarà soprattutto un'importante risorsa per la comunità. (Judy Murray)

Judy Murray, dal canto suo, ha accolto la notizia con grande soddisfazione. "Crediamo fermamente che ciò che andremo a creare non avrà solamente la funzione di lasciare scolpiti nel tempo i risultati di Jamie e Andy, ma sarà soprattutto un'importante risorsa per la comunità. Vogliamo che persone di tutte le età e abilità possano godere della struttura, facendo crescere la partecipazione sia nel tennis che nel golf".

"Il mio desiderio è che la Scozia si dimostri presto come una nazione sana, attiva e ricca di appassionati. Senza idee lungimiranti ed emozionanti come quella che abbiamo partorito per il ‘Park of Keir’, rischiamo di restare fermi e di perdere una grande opportunità”. La partnership, che include mamma Murray, il golfista Colin Montgomerie e gli sviluppatori locali del King Group, sostiene che il parco è il luogo ideale per creare "strutture di base che renderanno il tennis, il golf e molti altri sport accessibili a tutti".

L’approvazione del progetto passa per diverse condizioni, compresa una clausola secondo cui i nuovi appartamenti potranno essere occupati solo quando i centri di tennis e di golf saranno definitivamente aperti al pubblico. Questo per assicurare che le case siano costruite "come parte di un pacchetto completo di sviluppo e non destinate alla sola crescita edilizia”. Come per Andy nella più agguerrita delle finali di Wimbledon, Judy Murray ha vinto la sua battaglia. Dunblane si prepara a diventare l’ombelico dello sport scozzese.

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