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In un lungo messaggio sui social, il sudafricano ha ringraziato tutti coloro che lo hanno accompagnato in carriera. E' il giocatore africano con la miglior classifica dal 1973. Ex numero 5 del mondo, ha vinto sette titoli e raggiunto due finali Slam
di Alessandro Mastroluca | 03 maggio 2022
"Mio padre mi diceva che il successo non è definito dai risultati, ma dall'impegno che metti sulla strada per diventare la miglior versione di te stesso. Io ho dato il massimo". Così Kevin Anderson ha detto addio al tennis con un lungo messaggio sui suoi profili social.
Si chiude dunque la carriera del 35enne sudafricano, che ha conquistato sette titoli ATP e raggiunto un best ranking di numero 5 nel 2018. Inoltre, Anderson vanta due primati: è il tennista africano con la miglior classifica nell'era del ranking computerizzato (dal 1973) e il primo ad aver raggiunto le semifinali alle Nitto ATP Finals nella storia del torneo.
In carriera, ha disputato due finali Slam. La prima agli US Open 2017 da numero 32 del mondo, battuto da Rafel Nadal (6-3 6-3 6-4). Negli ottavi aveva dovuto lottare (e cedere un set) contro il nostro Paolo Lorenzi. Pi nei quarti e in semifinale aveva superarto Diego Schwartzman e Pabolo carreno Busta.
La seconda a Wimbledon nel 2018, sconfitto da Novak Djokovic (6-2 6-2 7-6) dopo aver sconfitto John Isner in semifinale, 26-24 al quinto set e Roger Federer nei quarti, 13-11 al quinto set.
"Ci sono tante persone che mi hanno aiutato, che hanno creduto che un bambino nato in Sudafrica potesse realizzare i suoi sogni" ha scritto. "Grazie a mia madre e mio padre, vi sono eternamente grato per le innumerevoli ore che avete trascorso ad allenarmi, per i sacrifici che avete fatto, ma soprattutto per la convinzione continua in me. Non sarei qui senza di voi. Grazie a mio fratello Greg, sei stato qui al mio fianco ad ogni passo. Grazie alla mia famiglia nella federazione sudafricana e oltre, non c'è mai stato un momento in cui mi sia mancato il vostro affetto e sostegno".
L'elenco dei ringraziamenti continua con un omaggio a sua moglie, Kelsey. "Non avrei potuto trovare una persona di maggiore sostegno. Sei stata lì per me in ogni situazione, non vedo l'ora di iniziare il nostro nuovo capitolo, crescere nostra figlia insieme" ha scritto.
"Grazie a Jay Bosworth per l'impegno generoso verso di me: sei un allenatore, un mentore e soprattutto un amico. Grazie all'Università dell'Illinois che ha giocato un ruolo importante nell'aiutarmi a passare da junior a pro. Grazie a tutti i miei compagni di squadra, i coach e a tutta la comunità tennistica dell'Illinois" prosegue Anderson.
"Ho imparato tanto da moltissime persone lungo il percorso. Sono estremamente grato agli incredibili allenatori, agenti, fisioterapisti, preparatori atletici, mental coach che mi hanno aiutato a realizzare al massimo il mio potenziale e a realizzare i miei sogni in questi anni. Voglio ringraziare gli sponsor, soprattutto Dunlop/Srixon: è stato un onore per me essere parte della vostra famiglia. Grazie a tutti i tifosi che sono stati al mio fianco. Ho sempre apprezzato l'enorme sostegno che mi avete dimostrato. Sono davvero grato per tutte le cose meravigliose che mi sono capitate solamente perché sono stato parte di questo sport".
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