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Campioni internazionali

Lo sfortunato infortunio del miglior Sinner dell’anno: "Non mi fermerà"

L’azzurro stava polverizzando Rublev, n.7 del mondo, ma il ginocchio sinistro, infiammato, gli ha impedito di portare a termine il match. “Mentre servivo sul 2-1 nel secondo set ho sentito un dolore nuovo. E’ diventato man mano più forte. Speravo passasse ma non è andata così”

di | 30 maggio 2022

Un Jannik Sinner così non si era mai visto. E purtroppo si è visto per poco: 28 minuti, quanto è durato il primo set degli ottavi di finale al Roland Garros vinto dall’azzurro 6-1 contro Andrey Rublev, n.7 del mondo.

Servizio devastante, bordate da fondocampo che lasciavano fermo il moscovita, noto per essere uno dei massimi picchiatori del circuito: tennis da videogame, surreale.

Alla faccia di chi sosteneva che ultimamente il gioco di Sinner avesse perso brillantezza e che andando alla ricerca delle variazioniavesse ridotto la potenza.

Jannik stava rispondendo all’esuberanza di Carlos Alcaraz, all’esplosione di Holger Rune, i 19enni che voglio sbancare il circuito, con una prestazione che conteneva un messaggio per i nuovi pretendenti al trono: ci sono anch’io.

In quei 28 minuti nel catino del campo Suzanne Lenglen, il rumore del suo impatto di palla, di diritto e di rovescio, è stato impressionante. Come la sicurezza nella gestione dei punti, la lucidità nelle scelte: il n. 12 del mondo dominava il n.7 sul suo stesso terreno, quello della supervelocità e superpotenza.

Poi l’infiammazione che si porta dietro da qualche giorno, e che lo aveva fatto scendere in campo con una fasciatura precauzionale sotto il ginocchio, è tornata a farsi sentire.

Nel primo set mi sentivo bene, quasi del tutto a posto - ha spiegato l’azzurro dopo il match -  Poi, mentre servivo sul 2-1 nel secondo ho sentito qualcosa. E da quel momento ho sentito sempre più dolore. Speravo che passasse ma non è passato

Il dolore è cresciuto progressivamente e la pomata antinfiammatoria che il trainer gli ha spalmato a massaggiato sulla parte bassa del quadricipite non è stata sufficiente a consentirgli di continuare a essere quel Sinner.

Prudentemente, ceduto 6-4 il secondo set (giocato alla fine a velocità ridotta), il ventenne di Sesto Pusteria ha deciso di andare a stringere la mano all’avversario, lasciandogli libera la strada per i quarti di finale (contro il croato Marin Cilic, che non si è fatto impressionare dai progressi di Medevedev sul "rosso" e lo ha fatto fuori in 3 set, 6-2 6-3 6-2).

A chi gli chiedeva se il problema fosse lo stesso che gli si era presentato alla vigilia del match contro Mackenzie McDonald (aveva giocato con la stessa fasciatura che portava oggi contro Rublev) Sinner ha spiegato che “il dolore era nella stessa zona ma in un punto diverso. Mi avevano detto che non era un problema serio e che non correvo rischi particolari. Così ho deciso di provare a spingere. Però a un certo punto quando saltavo per servire sentivo un nuovo tipo di dolore, forte”.

La speranza è che davvero non sia niente di grave e che Jannik possa ripartire già dai prossimi tornei sull’erba. E che sia subito, di nuovo, quello del primo set di oggi al Roland Garros contro Andrey Rublev.

Lui non si perde certo d'animo:  “Potevo andare lontano in questo torneo, questa è la cosa che mi rode di più. La stessa cosa che mi è successa a Miami, quando mi sono fermato nei quarti. Alla fine sono questi i risultati che mancano. Il tennis ce l’ho, la testa ce l’ho. Ogni giocatore ha un suo problema, un punto debole: il mio è il fisico. Ci si può lavorare e lo vedremo. So dove voglio arrivare e quanto lavoro sono disposto a metterci. Sono disposto a far tutto per arrivare molto in alto quindi non è un infortunio che mi fermerà”.


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