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La 24enne toscana, tramite una programmazione a lungo termine, ha centrato agli Australian Open per la prima volta l'ingresso nel main draw di un Major e adesso punta ad entrare tra le migliori 100 della classifica
di Tommaso Mangiapane | 15 gennaio 2023
A volte il momento per cui hai lavorato duramente per anni diventa realtà in un battito di ciglia. Deve aver pensato questo (o qualcosa di simile) Lucrezia Stefanini quando, a 37 minuti dall'inizio del match decisivo di qualificazione agli Australian Open, ha visto la propria avversaria alzare bandiera bianca. L'infortunio alla gamba destra accusato dalla statunitense Sachia Vickery, che per la cronaca si trovava già sotto 6-0 3-0, ha significato per la 24enne di Carmignano (provincia di Prato) la realizzazione di anni di lavoro e sacrifici: il primo ingresso in carriera nel tabellone principale di un torneo del Grande Slam.
"Questo giorno di festa è per noi, per ogni sorriso, lacrima, minuto di lavoro e goccia di sudore… ci siamo sempre rimboccati le maniche senza fretta o pressione, solo con il sorriso e la passione di chi è un professionista nel proprio lavoro.. e io ho la fortuna di avere voi che ci siete sempre per me" ha scritto Stefanini su Instagram dopo la vittoria. Un messaggio verso il proprio team da parte di una giocatrice che, da oltre sei anni, è allenata dal suo coach e compagno di vita Ferdinando Bonuccelli. Una collaborazione nata nell'estate del 2016 quando il fratello Jacopo, ex giocatore e maestro di tennis proprio come la mamma Roberta e il papà Marco, chiamò il giovane allenatore siciliano per assisterla nel passaggio dagli juniores ai professionisti.
Da allora è partito un percorso di crescita continua e costante, naturale conseguenza di un lavoro quotidiano e di una progettualità a lungo termine che si pone degli obiettivi da raggiungere e non ne fa delle ossessioni. Il focus è sempre sul raggiungimento dei miglioramenti in campo, come il perfezionamento del servizio o delle scelte da prendere, ma anche sulla cura dell'atteggiamento mentale, un aspetto verso cui il coach di Stefanini ha da subito trovato strada libera. "La mia fortuna è stata quella di aver trovato una persona con la giusta attitudine a fare questo lavoro. Certe doti non si insegnano e Lucrezia le ha di natura" aveva dichiarato Bonuccelli in un'intervista a SuperTennis.
Un anno dopo l'inizio del loro rapporto di lavoro, nel 2017, è arrivato il primo titolo ITF nel 15mila dollari di Hammamet, cui sarebbero seguiti altri sei trofei nel circuito, ultimo in ordine di tempo quello alzato sul cemento portoghese di Caldas da Rainha nel settembre scorso.
Il 2021 è stato invece l'anno delle prime volte per la tennista toscana, che da quasi tre anni fa base alla Milago Tennis Academy di Milano: nella stagione della propria consacrazione Stefanini ha infatti centrato il primo ingresso in un main draw WTA al '500' di Abu Dhabi, seguìto dalla prima vittoria al '250' di Cormayeur e dall'esordio tra le prime 200 giocatrici del mondo.
Sempre nello stesso anno era iniziata la corsa verso il grande sogno della attuale n.141 del ranking, che si era presentata alle qualificazioni degli US Open fermandosi al secondo turno per poi riprovarci negli altri tre appuntamenti Slam e nuovamente a Flushing Meadows nella passata stagione. Tutto ciò prima di intraprendere questa settimana una mini-cavalcata a Melbourne Park dove, sulla propria strada, prima della già citata Vickery, si è sbarazzata della russa Zakharova e in rimonta della spagnola Masarova, che era reduce dalla finale nel '250' di Auckland.
L'ostacolo che Stefanini si troverà di fronte nell'indimenticabile esordio Slam è rappresentato dalla tedesca Tatjana Maria, tennista di grande esperienza che l'anno scorso ha raggiunto il suo miglior risultato a questo livello conquistando la semifinale a Wimbledon.
La sfida non sarà di certo semplice ma, comunque vada, resterà impresso come un altro grande passo nella crescita della classe 1998 toscana, che come prossimo obiettivo ha quello di entrare fra le migliori 100 giocatrici della classifica mondiale. Un altro sogno da conquistare col lavoro e la programmazione perchè, come ben spiega il suo coach: "Siamo amici del tempo, non abbiamo fretta”.