-
Campioni internazionali

Mattia Bellucci è n.100: l’Italia ha un altro top player

Il 23enne lombardo ha conquistato a Challenger di Kobe i punti che gli servivano per entrare nel club dei migliori del mondo. Quest’anno ha superato le qualificazioni a Parigi, Wimbledon e Us Open. Si è regalato gli scalpi di giocatori esperti come Goffin, Mannarino e Wawrinka ma soprattutto se l’è giocata alla pari con Tiafoe e Shelton, due grandi protagonisti del circuito anche in prospettiva

di | 18 novembre 2024

Mattia Bellucci è nato a Busto Arsizio (VA) l'1 giugno del 2003 Foto Getty Images)

Mattia Bellucci è nato a Busto Arsizio (VA) l'1 giugno del 2003 Foto Getty Images)

Nello stesso giorno in cui il mondo celebra l’eccellenza assoluta del n.1 del mondo Jannik Sinner, vincitore di due Slam, delle Nitto ATP Finals e del trofeo di Numero 1 del mondo a fine anno, un altro ragazzo italiano di 23 anni festeggia il suo record. Mattia Bellucci, lombardo di Busto Arsizio, rivale di Sinner nei tornei giovani da quando avevano 12 anni, è n.100 del mondo nel ranking ATP del 18 novembre 2024.

Un traguardo cui era vicino da mesi e che si è concretizzato grazie alla semifinale raggiunta all’ATP Challenger di Kobe dove Mattia ha conquistato i 25 punti decisivi per aggiungersi alla lista dei giocatori italiani Top 100 che questa settimana sono nove.

Bellucci, che si allena a Milano presso l’MXP Tennis Team, sotto la guida di Fabio Chiappini e Fabio Moretti, è uno degli esponenti più talentosi di quella “generazione Sinner” che a suo tempo abbiamo messo in evidenza recuperando il tabellone della Coppa Lambertenghi 2013. In quell’anno nel tabellone di quei Campionati Italiani Under 12 andati in scena al Tennis Club Milano – A. Bonacossa, avevamo ritrovato praticamente tutti i protagonisti della attuale New Wave del tennis italiano. Ragazzi Classe 2001 o 2002 che, dall’alto verso il basso del draw, si chiamano: Giulio Zeppieri, Mattia Bellucci, Flavio Cobolli, Samuel Vincent Ruggeri, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti e Jannik Sinner.

Non è una coincidenza che risalga al 2010 il nuovo indirizzo che il Settore Tecnico dell’allora FIT oggi FITP, innovativamente sviluppato in sinergia con l’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi (la struttura che forma gli insegnati di tennis e non solo): decentramento, apertura e collaborazione con i coach privati, lungimiranza hanno fatto sì che cinque di quei sette ragazzini siano oggi tra i primi 100 giocatori del mondo, seguendo ciascuno la sua strada, con il suo allenatore, il suo modo di giocare. Tutti uniti però, giocatori e allenatori, nel guardare all’eccellenza e perseguirla. Prima andando a imparare dagli esempi vincenti all’estero. Oggi facendo scuola.

Ognuno va alla sua velocità. E se Sinner a 23 anni è n.1 del mondo, Musetti e Cobolli, n.17 e n.32 del ranking ATP ne hanno ancora solo 22.

Il rovescio di Mattia Bellucci al Masters 1000 di Shanghai (Foto Getty Images)

Il rovescio di Mattia Bellucci al Masters 1000 di Shanghai (Foto Getty Images)

Il caso di Bellucci, mancino dal gioco estroso, lo aveva raccontato lui stesso quando lo avevamo intervistato per la stesura del libro “Diventare Sinner”. Dopo un passaggio nel tennis giovanile in cui lui e Sinner (e altri come loro) se la giocavano più o meno sempre alla pari, Jannik aveva fatto sempre le cose giuste guidato da un grande coach come Riccardo Piatti, che l’aveva portato fino alla Top 10, raggiunta già a 20 anni, alla fine del 2021.

Quando Sinner sfondava quel muro, diventando n.9, il primo novembre del 2021, Mattia Bellucci era n. 647. Lorenzo Musetti era n. 67, Flavio Cobolli era n. 221, Matteo Arnaldi n.363.

Poi sappiamo come sono andate le cose. Sulla scia di Jannik, che aveva vinto le Next Gen ATP Finals nel 2019, tutti ci hanno creduto un po’ di più e oggi abbiamo davanti un panorama roseo per il prossimo decennio azzurro. Anche perché mentre ammiriamo le imprese fenomenali del n.1 c’è spazio per la curiosità di vedere fino a dove possono arrivare gli altri che da ragazzi erano brillanti quanto lui.

Nel caso di Bellucci, la rincorsa con obbiettivi chiari e un team tecnico in grado di supportarlo verso l’alto livello, come ci aveva raccontato è partita un po’ in ritardo, un paio d’anni fa, ma ora cominciano ad arrivare i risultati. A osservare il suo ruolino di marcia il momento di svolta ha coinciso con il Roland Garros 2024.

Bellucci, allora n. 173 del mondo, si qualifica per il tabellone principale e al primo turno lotta contro Frances Tiafoe, n.26, cedendo solo 6-6 al quinto set. Poi si qualifica anche a Wimbledon, battendo nel percorso un signor giocatore come il belga David Goffin. Al primo turno del main draw arriva ancora una sconfitta 6-4 al quinto set questa vota contro Ben Shelton, n.14 del mondo. Il che significa giocarsela alla pari con uno dei “bomber” di maggior prospettiva nel circuito sulla superficie più veloce (e ricca di tradizione).

Il diritto di Mattia Bellucci a Tokyo (Foto Getty Images)

Il diritto di Mattia Bellucci a Tokyo (Foto Getty Images)

Ecco dunque che l’affermazione di Bellucci nella nostra intervista (che gli aveva attirato un sacco di critiche sui social) nella quale sosteneva che la grandezza di Sinner veniva dalla sua grande applicazione quotidiane nel lavoro da quando aveva 13/14 anni e che con quella ricetta anche altri avrebbero avuto la possibilità di fare grandi cose, è tutt’altro che presuntuosa o campata per aria. Basta vedere i risultati e l’ascesa nel ranking dei Musetti, Cobolli, Arnaldi nelle ultime due stagioni.

E adesso anche quella dello stesso Bellucci che dopo Parigi e Wimbledon non si è più fermato. Ha raggiunto i quarti di finale al torneo ATP 250 di Atlanta partendo dalle qualificazioni, superando l’australiano Vukic n. 60 e il francese Mannarino n. 32. Si è qualificato a Washington e al primo turno si è regalato lo scalpo dello statunitense Mackenzie McDonald, n.93, che tre settimane dopo avrebbe fatto venire qualche brivido anche a Sinner. Ha raggiunto la finale al Challenger di Cary negli Usa battendo tra gli altri l’esperto kazako Kukushkin e l’emergente canadese Diallo, titolare in Davis nel 2023 (e a Bologna se lo ricordano ancora bene…).

Poi è arrivata la qualificazione per il terzo Slam consecutivo, agli Us Open, con lo scalpo della leggenda Stan Wawrinka, già vincitore del torneo, al primo torno del tabellone. In qualche modo una consacrazione.

Mattia Bellucci si allena a Milano con l'MXP Tennis Team (Foto Getty Images)

Mattia Bellucci si allena a Milano con l'MXP Tennis Team (Foto Getty Images)

E mentre scriviamo, senza andare a ripercorrere nel dettaglio gli ultimi risultati tra tornei del circuito maggiore e Challenger che lo hanno portato al n.100 di oggi, abbiamo davanti gli highlights della partita di Bellucci contro Alexander Zverev, al secondo turno dell’ATP Masters 1000 di Shanghai (altro tabellone raggiunto passando dalle qualificazioni). Una sconfitta 6-4 6-2 che ha dato a Mattia l’opportunità di respirare per due set l’aria rarefatta di quelli che giocano lassù, in vetta.

Ora, con il nuovo ranking, i tabelloni Slam arriveranno di diritto, come porta d’ingresso della nuova dimensione cui anche Bellucci è riuscito ad avere accesso. Per farcela c’è solo un modo e lui ha dimostrato di conoscerlo: essere convinti di potercela fare. Guardare all’esempio di chi è arrivato lassù e pensare: ce la posso fare anch’io. Lo stesso processo che ha seguito Jannik guardando prima al suo conterraneo Andreas Seppi e poi ai grandi esempi che ha avuto davanti crescendo: Federer, Nadal e Djokovic. Forza Mattia.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti