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Campioni internazionali

Medevedev maestro di esultanze: questa volta fa l’elefante?

Il n.2 del mondo, alla fine del match vinto faticosamente contro il francese Gaston e tutto il pubblico del Palais Omnisport di Perigi/Bercy, ne ha inventata un’altra delle sue, probabilmente ispirata a una barzelletta russa

di | 06 novembre 2021

Daniil Medvedev fu semifinalista nella prima edizione delle Intesa SanPaolo Next Gen ATP Finals del 2017

Daniil Medvedev, oggi n.2 del mondo, fu semifinalista nella prima edizione delle Intesa SanPaolo Next Gen ATP Finals del 2017

Battere Hugo Gaston ieri non è stato facile per Daniil Medvedev, n. 2 del mondo, costretto a salvare 3 set point consecutivi nella prima partita contro il n.103.

Quello che però deve avergliele fatte davvero girare è stato il classico tifo unilaterale del pubblico francese che, quando c’è in campo un “galletto”, perde il lume della ragione collettiva.

Non è servito a nulla che il campione di Mosca avesse dichiarato nei giorni precedenti che di sicuro si sentiva russo ma che il fatto di vivere in Francia e di allenarsi con un team francese lo faceva sentire a casa sua a Parigi.

Ieri al Palais Omnisport di Bercy “casa sua” era una bolgia, tutta a favore del piccolo Hugo (un metro e 73 contro i 198 centimetri del più titolato avversario) che il giorno prima aveva realizzato l’impresa di eliminare il nuovo astro 18enne, Carlos Alcaraz, sempre sull’onda del grande supporto del pubblico.

Ne era uscito traumatizzato il povero Alcaraz, un po’ come era successo a Sinner contro Tiafoe nelle semifinali di Vienna, quando l’americano aveva trascinato tutto lo stadio dalla sua parte aizzando un supertifo a suo favore nel momento della rimonta.

Medvedev però ha 5 anni di esperienza più di Sinner e 7 più di Alcaraz ma soprattutto un caratterino (e una creatività) da vero top player di altri tempi.

Se a New York, dopo il successo su Djokovic che significava la prima vittoria di uno Slam, aveva inscenato un gesto da videogame, il lasciarsi cadere a terra a peso morto come chi vince una partita di calcio giocando a FIFA, a Bercy pare essere andato davvero oltre.

C’è chi si sta ancora chiedendo, tanti sono i post su twitter, che significato avesse avuto il gesto di svuotarsi le tasche, fatto rivolgendosi al pubblico a fine partita.

Dai social arriva una possibile spiegazione: secondo Victor Baybekov Medvedev si rifà a una barzelletta popolare in Russia. Un ragazzo si presenta a un provino per essere ammesso a una scuola di teatro: gli vien chiesto di “fare l’elefante”. Lui tira fuori le tasche dai pantaloni, rovesciandole, e dice: queste sono le orecchie, volete vedere la proboscide?

 

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