-
Campioni internazionali

Medvedev e Rublev, campioni tristi a caccia di certezze

Ad oggi, sia l’ex numero 1 del mondo Daniil Medvedev che il connazionale Andrey Rublev sono alla ricerca dei punti necessari per garantirsi un posto per le Nitto Atp Finals di Torino. Vediamo la loro programmazione e perché rischiano di mancare la qualificazione tra i top 8

01 ottobre 2022

Vedere a ottobre un giocatore che quest’anno è stato numero 1 al mondo per 16 settimane non essere ancora matematicamente qualificato per le Nitto ATP Finals di Torino è a dir poco insolito. Ma è quello che accade a Daniil Medvedev che, dopo la sconfitta Slam al quarto turno contro Nick Kyrgios a Flushing Meadows, ha visto il suo giovane regno evaporare.

Attualmente n.4 del mondo, il 26enne russo quest’anno ha un record di 37 match vinti e 14 persi, un solo successo - il modesto Atp 250 di Los Cabos - e tre finali perse (Australian Open, ’s-Hertogenbosch e Halle). Dopo New York è volato a Metz dove è uscito subito per mano di Stan Wawrinka, un risultato che ha sorpreso molti e che lo inchioda attualmente alla posizione n.5 della Race con 3.375 punti.

Con Alexander Zverev fuori dai giochi per un nuovo infortunio (edema osseo) legato a quello alla caviglia rimediato al Roland Garros, la prima riserva ai magnifici 8 in questo momento sarebbe il polacco Hubert Hurkacz con 2.635 punti, un cuscinetto di appena 740 punti che non può certo far dormire sonni sereni a Medvedev.

E se l’ex numero 1 del mondo non sorride, il suo amico di vecchia data di due anni più giovane Andrey Rublev non se la passa certo meglio. Attualmente numero 9 del mondo, il 24enne di Mosca ha un record nel 2022 di 40 successi e 15 sconfitte, con 3 titoli all’attivo (Belgrado, Dubai e Marsiglia) e un bottino di 3.055 punti nella Race che lo posiziona subito alle spalle del connazionale, anche lui con parecchia strada ancora da fare per garantirsi un biglietto per il gran ballo nella città della Mole.

Tempi duri per i due giocatori russi, verrebbe da dire. Facile pensare a un condizionamento psicologico importante per la complicata situazione attuale che ha evidentemente avuto ripercussioni sul loro rendimento sportivo. Non deve essere semplice girare il mondo senza una bandiera, portandosi dietro il fardello dell’appartenere ad un popolo considerato aggressore dalla comunità internazionale. Sia chiaro: da tempo i due giocatori si sono espressi, per quanto possibile, su come la pensino in merito alla guerra in Ucraina, ma le scorie di questa difficile situazione possono aver minato le loro sicurezze e certamente hanno condizionato la loro serenità.
 
Tanto più che entrambi, da parecchi anni, non vivono più nella nativa Mosca, città assai complicata per un tennista professionista – come hanno più volte raccontato – sia per il clima rigido, sia per un traffico che rendeva complicato anche un semplice allenamento. Se Medvedev ha scelto presto di emigrare nel sud della Francia (Cannes), Rublev lo ha imitato optando però per la Spagna (Barcellona). Ed è curioso ricordare che Daniil avrebbe potuto benissimo essere cittadino francese, in quanto i suoi genitori stavano per trasferirsi lì ma decisero infine di rimanere a Mosca proprio per la nascita del figlio.

Nonostante questo, il legame dei due campioni con la loro terra è ancora molto forte; vengono entrambi da famiglie piuttosto agiate e hanno spesso elogiato la grande cultura sportiva che viene dall’eredità sovietica. Dopo il suo successo allo Us Open 2021, ad esempio, Medvedev è stato accolto in patria come una star e per mesi lo si è visto chiamato in causa nei principali talk show del Paese anche su questioni extra-tennistiche, segno di una popolarità che ha valicato i confini del mondo della racchetta.

Ad ogni modo non è ancora tempo di bilanci. La stagione è ben lontana dall’essersi conclusa e ci sono ancora tanti punti in palio. “Sono motivato a fare il meglio possibile durante la stagione indoor – ha detto recentemente Daniil – per riavvicinarmi al numero uno del mondo e per arrivare all’Australian Open 2023 con la testa di serie più alta possibile”. Nel 2020 è stato capace per esempio di vincere sia Parigi Bercy che le Atp Finals al Millenium Dome di Londra, per cui non è nuovo a fiammate di fine stagione.

I due hanno una programmazione molto simile. Giocheranno l’Atp 500 di Nur Sultan, in Kazakistan, la prossima settimana (torneo che ad oggi vede al via anche Alcaraz, Djokovic, Tsitsipas e il nostro Jannick Sinner). Rublev è iscritto inolre la settimana successiva al 250 di Gijon nella “sua” Spagna e poi, dal 17 ottobre, dovremmo vederlo in campo al 250 di Napoli. I due si ritroveranno quindi dal 24 al 30 ottobre all’Atp 500 di Vienna, dove Medvedev dovrebbe essere la testa di serie numero 1. Per poi chiudere, come è ovvio, con l’imprescindibile Masters 1000 di Parigi Bercy, dove inevitabilmente saranno assegnati gli ultimi posti per le Nitto Atp Finals.

Stiamo parlando, potenzialmente, di 2.000 punti in palio per Medvedev e 2.500 per Rublev. Il problema, per loro, è che lo stesso bottino è a disposizione dei loro avversari, nomi pesanti come Felix Auger-Aliassime, Hubert Hurkacz, Taylor Fritz, Cameron Norrie, Pablo Carreno Busta, senza dimenticare i nostri Jannik Sinner e Matteo Berrettini.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti