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Il n.4 al mondo ha concluso per la prima volta una stagione senza trofei dal 2017. E' impressionato dal livello dell'azzurro. "Tanti provano a batterlo. Tanti non ci riescono. SDe non comincia a sbagliare qualche palla saranno anni difficili per tutti".
di Enzo Anderloni, da Torino | 15 novembre 2024
E' impazzito contro Taylor Fritz, rinsavito contro Alex De Minaur e alla fine ha provato a sfidare Jannik Sinner. Non è andata bene a Daniil Medvedev contro il n.1 del mondo che l'ha battuto per l'ottava volta portadosi in vantaggio 8-7 negli scontri diretti ma lui ci ha provato comunque fino in fondo. E anche se non è riuscito a qualificarsi per le semifinali delle Nitto ATP Finals, riparte da Torino con un'idea chiara sul suo livello di tennis e su che cosa fare nella preparazione off-season per ripartire più competitivo nel 2025.
“Probabilmente finirò al numero 4 del mondo, a meno che Taylor (Fritz n.d.r.) non faccia un grande colpo di scena, il che è fantastico,” ha detto Medvedev nella conferenza stampa post-partita. “Non c’è bisogno di dirlo. È fantastico. In uno sport così esigente, con così tanti giocatori molto forti, io vorrei essere sempre il numero 1 del mondo, ma quest’anno non ho giocato sufficientemente bene, di gran lunga, per tornare a esserlo. Sinner sta giocando molto meglio di me. Lo ha dimostrato tante volte”.
“Sono comunque il numero 4 nel grande mondo del tennis. Sono molto orgoglioso di questo perché ho lottato per tutto l’anno. Ogni allenamento, ogni partita è stata una lotta per me. Tante partite. Prima sentivo di avere un vantaggio sugli avversari e vincevo facilmente. Ora devo lottare sempre per vincere magari in tre set, al tie-break, o con un break alla fine del set. Dunque se dovessi dare un voto alla mia stagione intorno mi darei un 6 e mezzo. Il che significa che c’è molto lavoro da fare per migliorare, ma anche che ho tanti bei ricordi. Non vedo già l’ora che arrivi la prossima stagione.”
Quest’anno ha giocato sei volte contro Sinner, perdendo 5 volte: anche a Torino ha fatto fatica a reggere il ritmo dell’azzurro, a parte una striscia di 3 giochi consecutivi nel secondo set: “Jannik gioca bene. È in piena fiducia in questo momento,” ha affermato Medvedev. “Ho guardato il suo allenamento prima della partita. Non sbaglia quasi mai e colpisce forte. Ci sono molti giocatori che sbagliano poco ma almeno non colpiscono forte. Lui può colpire forte, molto forte, probabilmente è uno dei quattro, cinque migliori colpitori del Tour, e non sbaglia. È difficile giocare contro di lui. Ti mette sotto pressione e tu devi affrontarla. In un certo senso, non l’ho affrontata abbastanza bene. Ho sbagliato alcuni colpi in momenti importanti e lui ha vinto la partita. Detto così sembra anche semplice.”
L’azzurro l'ha battuto in una finale (agli Australian Open), una semifinale (Miami) e due quarti di finale (agli US Open e a Shanghai): se Medvedev quest'anno è a "zero tutuli" la "colpa" è in buona parte di Jannik.
“Sta perdendo pochissimo quest’anno,” ha detto Medvedev di Sinner. “Se vuoi vincere un titolo importante, a un certo punto sai che dovrai affrontarli. Non è facile batterlo. In tanti ci provano. In tanti falliscono. C’è solo un solo ragazzo che ci riesce un po’ più spesso degli altri, ed è Carlos [Alcaraz]. È un avversario molto, molto forte. Forse è uno dei migliori giocatori che abbia mai affrontato. Ho affrontato i Big Four un po’ quando erano già un po’ più in là con l’età, e forse la loro velocità non era la stessa. Proverò a lavorare con questa prospettiva nella preparazione invernale. Forse a un certo punto perderà fiducia, inizierà a sbagliare qualche palla. Altrimenti ci aspettano anni molto, molto difficili e non parlo solo per me, penso che valga per tutti, perché è molto giovane.”
Promette che nella off-season lavorerà per ridurre il gap: “Nella preparazione, sicuramente cercheremo di costruire qualcosa di nuovo,” ha detto Medvedev. “Vedo adesso che il mio tennis non è abbastanza incisivo, soprattutto contro ragazzi come Jannik e Carlos. Non sono sicuro di riuscire a migliorare, ma ci proverò. Cercherò di migliorare in alcuni aspetti".
“Se parliamo puramente di tattica, penso di aver giocato bene contro Sinner qui. Il risultato è solo una questione di esecuzione. Non devi sbagliare, devi spingere, spingere, spingere senza sbagliare. Non ci sono riuscito. - ha osservato con lucidità - Questo è ciò su cui lavoreremo molto nella preparazione, per costruire una versione un po’ migliore di me stesso, il che non è facile quando hai 28 anni".
Però non si rassegna: sa accontentarsi e rilanciare: “Per quanto riguarda i titoli... Non sono così preoccupato. Come ho detto, ogni torneo è difficile da vincere... Ovviamente, voglio vincere soprattutto Masters 1000 e Slam. Ma magari anche andare in un altro torneo e vincere…. Ho avuto tanti alti e bassi quest’anno. Mi va bene anche così”.
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