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Campioni internazionali

Mito sfatato: non conviene battere sempre sul rovescio dell’avversario

Un’indagine ATP su 150 giocatori negli ultimi 10 anni rivela che fa più punti chi piazza più frequentemente la “seconda” di servizio sul diritto del rivale, cosa che i coach avevano sempre sconsigliato di fare

18 dicembre 2022

Novak Djokovic è uno dei giocatori più attenti alla lettura dei dati e delle conseguenti scelte tattiche da adottare (foto Getty Images)

Novak Djokovic è uno dei giocatori più attenti alla lettura dei dati e delle conseguenti scelte tattiche da adottare (foto Getty Images)

Avere un certo tipo di dati raccolti durante le partite e saperli leggere può cambiare il modo di giocare (e di allenarsi) e determinare sempre più spesso chi vince e chi perde. Un esempio lampante è l’analisi, che qui proponiamo, realizzata da Golden Set Analytics per Tennis Data Innovations e pubblicata su ATPTour.com, che qui vi proponiamo, centrata su una delle scelte tattiche più frequenti che i tennisti, a tutti i livelli, si trovano a fare ogni volta che hanno la battuta a disposizione. Dove indirizzare il servizio, in particolare quando dobbiamo affidarci alla seconda palla? I numeri dell’ultimo decennio mostrano un cambiamento nella scelta e suggeriscono un’evoluzione ancora più marcata nel futuro. (e.a.)

Per anni gli allenatori hanno spiegato ai tennisti in erba e come ai professionisti che giocare sul rovescio dell'avversario offre maggiori possibilità di vincere il punto, quando, fuori bersaglio la "prima" ci si trova a giocare la "seconda" palla di servizio. In effetti, è chiaro che questa scelta tattica è la norma nel circuito ATP. Il 50% dei servizi viene indirizzato all'angolo del rovescio e il 35% "al corpo", soprattutto sul lato del rovescio, lasciando solo il 15% dei servizi al lato del diritto.

Il ragionamento è semplice: servire sul rovescio rappresenta un'opzione più sicura quando si gioca una "seconda" di servizio di sicuro meno veloce della "prima". Naturalmente, le risposte di diritto sono più pericolose: dunque una palla alta sul rovescio offre maggiori possibilità di gestire la risposta dell'avversario, riducendo al contempo il rischio di un doppio fallo.

Tuttavia, il numero crescente di dati a disposizione e analisi sempre più sofisticate di ogni singola azione sul campo minano la logica alla base di questa consolidata convinzione.

I giocatori nel circuito ATP vincono il 51% dei punti quando servono nell'angolo del diritto, contro appena il 49% quando servono nell'angolo del rovescio. In altre parole, indirizzare principalmente la "seconda" di servizio verso il rovescio di un avversario ATP riduce le possibilità di vincere il punto. Queste informazioni derivano da un'analisi dettagliata su un campione di quasi 150 giocatori ATP destrorsi che hanno giocato 1.000 "seconde" di servizio contro avversari destrorsi in un periodo di 10 anni.

Giocatori che servono più spesso sul diritto dell'avversario e percentiuali di successo (FH = diritto, BH = rovescio)

Inoltre, le "seconde" di servizio piazzate nell'angolo del diritto avversario quando si serve da destra generano l'8,5% di punti vinti in più rispetto alle "seconde" di servizio piazzate verso il rovescio avversario (cioè, come si suol dire, "alla T"). Forse ancora più sorprendente è il fatto che le "seconde" di servizio indirizzate nell'angolo esterno, quello del diritto avversario quando si serve da destra, generano l'8% in più di errori alla risposta e portano chi batte a vincere il 17% di punti negli scambi brevi, quelli che si chiudono entro i primi 5 colpi.

Tutto ciò evidenzia la crescente importanza di accedere e comprendere l'analisi dettagliata dei dati raccolti nel circuito per consentire ai giocatori di sfruttare ogni possibile margine di miglioramento. Questo è il motivo per cui Tennis Data Innovations si è impegnata a fornire dati di monitoraggio dettagliati su ogni campo del Tour ATP nel 2023: per far luce sulle tattiche e le strategie più efficaci nel tennis attuale.

E cosa significa tutto questo nella pratica? Beh, proprio come abbiamo visto con l'inesorabile aumento dei tiri da tre punti nell'NBA, grazie all'analisi dei dati, stiamo assistendo a un aumento della scelta di giocare la "seconda" di servizio sul diritto, che è passata dal 15% del 2012 al 22% del 2022 (un salto del 47%).

Novak Djokovic e Daniil Medvedev, per esempio, sono due giocatori molto attenti all'analisi dei dati e spesso servono con successo la "seconda" di servizio sul diritto dell'avversario, sia da destra che da sinistra.

Giocatori che servono meno frequantemente sul diritto dell'avversario e percentiuali di successo (FH = diritto, BH = rovescio)

Altri giocatori sono stati più lenti a cogliere le indicazioni fornite dall'analisi dei dati e ce ne sono molti che servono raramente sul diritto avversario. Non sorprende che spesso perdano i punti cruciali.

Grigor Dimitrov, ad esempio, avrebbe potuto conquistare un numero significativo di punti servendo nell'angolo del diritto avversario il 25% delle volte invece del 10%. Il 5% di differenza che guadagna quando piazza la seconda di servizio sul diritto avversario gli avrebbe potuto far vincere diverse partite in più nel corso di una stagione, tanto sono sottili i margini nel nostro sport.

In termini reali, la differenza in termini di punti della classifica Pepperstone ATP e di premi in denaro persa a causa di un'eccessiva dipendenza dalla scelta di servire sul rovescio dell'avversario potrebbe essere considerevole.

Naturalmente, le considerazioni fatte finora non significano che spingendo più "seconde" di servizio sul diritto si aumenti automaticamente la percentuale di successo su tutti quei punti. È indubbio che  vi sia un effetto-sorpresa nei servizi piazzati dalla parte del diritto che ne alimenta il vantaggio statistico, basato sull'aspettativa radicata di ricevere più servizi nell'angolo opposto. Ciò solleva la questione di quanto i giocatori ATP dovrebbero servire di più sul diritto degli avversari la "seconda" di servizio. Possiamo dire che la maggior parte dei giocatori trarrebbe notevoli vantaggi se servissero sul diritto almeno il 15-20% in più rispetto a quanto fanno attualmente.

Daniil Medvedev al servizio. Il russo è uno dei giocatori più tattici e più attenti ai dati cui oggi i giocatori hanno accesso (Foto Getty Images)

Uno dei motivi per cui le "seconde" di servizio sul diritto hanno una percentuale di successo così alta è che chi risponde non se le aspetta. Naturalmente, se la percentuale di servizi sul diritto di un giocatore aumenta, l'effetto-sorpresa è minore e la percentuale di successo potrà diminuire. La nostra analisi mostra però che con l'aumento della percentuale di servizi piazzati sul diritto la percentuale di punti vinti non diminuisce di molto. Inoltre, una maggiore variazione del piazzamento del secondo servizio aumenterà la percentuale di punti vinti quando si serve sul rovescio.

Dato il continuo miglioramento delle racchette, delle corde e delle tecnologie di allenamento, che portano a servizi più veloci e precisi, siamo convinti che la percentuale di "seconde" di servizio indirizzate sul lato del diritto avversario continuerà ad aumentare, e probabilmente un giorno si arriverà vicino alla parità nella scelta di piazzare la palla su un lato o sull'altro.

Fino ad allora, probabilmente continueremo a vedere un gruppo illuminato di giocatori e allenatori sfruttare questi vantaggi marginali. Di per sé possono sembrare poca cosa, ma in uno sport in cui vincendo il 51% dei punti si vince generalmente la partita, questi dettagli possono essere ciò che fa la differenza tra chi vince e chi perde.


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