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Campioni internazionali

Lo showman Monfils diventa concreto e avanza verso… Matteo

Grazie al matrimonio con Elina Svitolina il veterano francese s’è messo alle spalle il terribile 2021 ed è protagonista agli Australian Open, dove ha dominato Garin: "Mi sento bene, ho lavorato molto duramente, e sono tornato io”

di | 21 gennaio 2022

Gael Monfils Australian Open

L'esultanza di Gael Monfils (foto Getty Images)

Rieccolo. Il tennis ha bisogno di personaggi alternativi, esplosivi, creativi. Non possono essere Nick Kyrgios, che non ama abbastanza il suo sport per sacrificare per qualche anno la propria vita e si esalta solo nei grandi tornei e nei grandi match suscitando più che altro rabbia. Ma possono ancora essere Gael Monfils, che, a 35 anni, è a fine carriera, e sicuramente ha tanti rimpianti non avendo mai toccato come risultati le vette cui avrebbe potuto aspirare con quel potenziale atletico.

Intanto, anche grazie al matrimonio con la collega ucraina Elina Svitolina, che sicuramente gli ha trasmesso tranquillità ed equilibrio e, dopo aver vinto il torneo di Adelaide 1, a due anni dal precedente successo ATP, da numero 20 della classifica, sta brillando come protagonista agli Australian Open: battendo in tre set il guerriero cileno Cristian Garin (n.19) si è regalato gli ottavi Slam numero 20, con una sfida non impossibile con Miomir Kecmanovic, sulla strada, magari, dei quarti contro Matteo Berrettini.

PUMA LA MONF

Rafa Nadal l’ha sempre chiamato Puma, con sincera ammirazione, lui, Gael, ha forse sepolto la comprensibile passione per le belle fanciulle, si è auto-soprannominato La Monf.

Dopo aver gigioneggiato per anni, alternando alti e bassi clamorosi, nel 2016 ha toccato il numero 6 ATP, nel 2017 è tornato spesso ai box per problemi al ginocchio destro e al tendine di Achille, nel 2018 ha firmato il settimo torneo a Doha, s’è esaltato con 4 quarti, 2 semifinale e 2 finali, nel 2019 è arrivato in semifinale a Doha, cedendo a Medvedev, ha vinto Rotterdam contro il grande amico sul circuito, Stan Wawrinka, tornando al 23 del mondo, ha dovuto rinunciare per infortunio alla semifinale di Montreal contro Nadal, ha perso i quarti degli Us Open al quinto set contro Berrettini, e le semifinali di Vienna contro Schwartzman.

Aveva cominciato alla grande il 2020 aggiudicandosi i tornei di Montpellier e Rotterdam, ma poi s’è perso completamente, con l’avvento del Covid. 

RIPARTENZA

L’anno scorso, a parte la finale persa con Sinner a Sofia, Monfils non ha brillato, accusando un passo indietro importante, soprattutto nel morale. Che per lui è davvero fondamentale. Perché gli tiene viva la concentrazione e gli impedisce i tradizionali svarioni, con errori clamorosi e clamorose sconfitte. Emblematica la chiusura della stagione col ritiro a Parigi-Bercy alla vigilia degli ottavi contro Djokovic, per una lesione muscolare agli adduttori.

Frustrato, frustratissimo: “Era venuta tutta la mia famiglia, mamma aveva viaggiato apposta dalla Martinica e papà dalla Guadalupa”. 

Il diritto di Gael Monfils (foto Getty Images)

Ma in fondo non era nemmeno tanto scontento di lasciarsi alle spalle “un anno orribile”. Con la tristezza delle bolle, del Covid, delle tribune degli stadi vuote: “E’ stata una stagione professionalmente molto dura, sono cambiate tante cose, non mi sono saputo adattare nome alla pandemia e a come cambiava il circuito”.

Anche se, famoso per le sue promesse, pochi gli avevano davvero creduto quando aveva detto: “Sono deciso a proiettarmi sul 2022, voglio arrivare al top e fare subito dei grossi risultati”. Dodici mesi fa, agli Australian Open, aveva perso d’acchito contro Ruusuvuori, ora è protagonista: “Ad essere sincero, cerco anche di dimenticarmi l'anno scorso. Posso solo dire che sono qui, mi sento bene, ho lavorato molto duramente, e sono tornato io”. 

L'impatto di rovescio di Gael Monfils (foto Getty Images)

IL VERO SEGRETO

Il segreto vero, lo sanno tutti è la dolce-forte mogliettina, la 27enne Elina Svitolina: “La cosa positiva è sicuramente che hai qualcuno che sta condividendo gli stessi obiettivi e lo stesso stile di vita, e ha in comune la stessa passione, il tennis. Anche se abbiamo in comune molto di più ed è quello che è stato decisivo per sposarsi”.

Su questo punto Gael è chiaro e serissimo: “Poter parlare di tennis con qualcuno che ti capisce aiuta sicuramente molto. Ma viene prima il fatto che mi conosce bene e sa che ognuno deve combattere la sua personale battaglia. Così si abbina in modo perfetto alla mia vita intanto come persona. Il tennis viene poi”. Dai, Monfils: insisti!

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