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Campioni internazionali

Sinner, serve l'impresa: di Murray l'ultimo trionfo in casa alle Nitto ATP Finals

Riviviamo la cavalcata di Andy Murray nel 2016 che ha vinto le Nitto ATP Finals dopo la prima finale nella storia del torneo che ha messo in palio anche il posto di numero 1 a fine stagione

di | 19 novembre 2023

Jannik Sinner a una sola vittoria dal sogno, quello di vincere in casa le Nitto ATP Finals 2023. Vincere questo torneo davanti ai propri tifosi non capita a tutti, soprattutto non capita spesso.

Dal 1970, anno della prima edizione del torneo, quelle che oggi conosciamo come Nitto ATP Finals si sono giocate in quindici città. Nei primi sette anni, la sede è sempre cambiata: Tokyo, Parigi, Barcellona, Boston, Melbourne, Stoccolma e Houston nell’ordine. Dal 1977 fino al 1989 i migliori giocatori del mondo si sono invece ritrovati al Madison Square Garden di  New York. Da quel momento in poi il torneo ha girato tra Francoforte (1990-1995), Hannover (1996-1999), Lisbona, Sydney, Shanghai, Houston e Londra, dove è rimasto dal 2009 al 2020 prima di passare il testimone a Torino. 

Solo in quattro di queste città, ha vinto un giocatore di casaa A New York hanno trionfato Jimmy Connors (1977) e John McEnroe (1978, 1983, 1984). A Francoforte Boris Becker (1992, 1995) e Michael Stich (1993). Solo due, infine, i trionfi in casa negli anni 2000, di Lleyton Hewitt a Sydney (2001) e Andy Murray a Londra (2016).

Alla O2 Arena Murray ha sfidato in finale Novak Djokovic in un match senza precedenti. Per la prima volta l'ultima partita dell'anno metteva in palio anche il posto di numero 1 del mondo a fine stagione. Tutto in gioco, tutto in unico match.

Eppure, dopo la prima metà della stagione, niente lasciava presagire quel finale da romanzo.

A maggio, infatti, grazie alla vittoria sullo scozzese in finale al Mutua Madrid Open, Djokovic aveva 9.025 punti di vantaggio su Murray che da quel momento ha vinto 65 partite su 70 e raggiunto 12 finali in 13 tornei.

La rimonta di Murray nel 2016

La serie migliore della sua carriera è iniziata a Roma con la vendetta consumata in finale agli Internazionali d'Italia su Djokovic. Il serbo però si è preso la rivincita al Roland Garros. Battendo Murray, arrivato per la prima volta a giocarsi il titolo alla Porte d'Auteuil, Djokovic è diventato il primo dopo Don Budge (1938) e Rod Laver (1962, ’69) a vincere tutti i quattro Slam di fila, anche non nella stessa stagione.

Murray però non si perde d'animo e rilancia la corsa per il numero 1 nella stagione sull'erba. Vince al Queen's, diventando il primo penta-campione nella storia del torneo, e conquista il secondo titolo a Wimbledon. Dopo il successo su Milos Raonic nella finale dei Championships, il suo gap da Djokovic in classifica è praticamente dimezzato rispetto a due mesi prima: è sceso a 4.845 punti.

Nitto ATP Finals story: l’anno in cui Sir Andy vinse in casa

In estate, Murray diventa il primo tennista a vincere due ori olimpici consecutivi in singolare maschile, poi centra la finale al Western & Southern Open, il Masters 1000 di Cincinnati. La serie di sette finali consecutive si interrompe allo US Open, quando Kei Nishikori lo ferma nei quarti. 

E' solo una pausa, la marcia riprende dall'Asia. Vince il titolo a Pechino, Shanghai, Vienna, Parigi-Bercy. Dopo il successo in semifinale su Milos Raonic nella semifinale dell'ultimo Masters 1000 stagionale, Murray diventa il primo numero 1 ATP britannico nell'era del ranking computerizzato, dal 1973.

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Il trionfo alle Nitto ATP Finals 2016

Il successo su Isner in finale, il 19mo consecutivo, lo lancia verso le Nitto ATP Finals. Per essere il 17mo uomo a finire una stagione da numero 1 ATP dal 1973 deve battere l'amico-rivale Djokovic. E ci riesce.

Chiude 64 64, firma la sua 24ma vittoria consecutiva e davanti ai suoi tifosi completa una rimonta senza precedenti. "Finire una stagione così da numero 1 è davvero speciale - commenta lo scozzese -. Non me l'aspettavo proprio".

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