Chiudi
"Abbiamo dialogato costantemente con Tennis Australia per cercare di trovare una soluzione che consentisse una qualche forma di quarantena praticabile, ma non ci siamo riusciti" spiega l'ex numeo uno del mondo, cinque voilte finalista nello Slam Down Under
di Tiziana Tricarico | 22 gennaio 2021
Quello che sembrava estremamente probabile è civentato certezza: il cinque volte finalista (2010, 2011, 2013, 2015 e 2016) Andy Murray salterà i prossimi Australian Open, in programma a Melbourne dall'8 al 21 febbraio prossimo. Non è stata infatti trovata una soluzione per una "quarantena praticabile" per il 33enne di Dunblane, ex numero uno del mondo, risultato positivo ad un test il 14 gennaio ed uscito dall'isolamento mercoledì. Con la speranza di partire al massimo entro oggi.
Il tennista britannico, attualmente n.123 del ranking mondiale, avrebbe dovuto volare a Melbourne la scorsa settimana, ma non gli era stato permesso di viaggiare su un volo charter dopo essere stato scoperto positivo al Covid-19. Murray, che aveva sperato di poter viaggiare in sicurezza e gareggiare come previsto sulla scia del test negativo, ha detto di essere "devastato".
Andy, che era asintomatico, è uscito dall'isolamento mercoledì scorso, ma trovare un modo per viaggiare in Australia e poi entrare in quarantena prima dell'inizio del torneo, il prossimo 8 febbraio, si è rivelato troppo difficile.
"Abbiamo dialogato costantemente con Tennis Australia per cercare di trovare una soluzione che consentisse una qualche forma di quarantena praticabile, ma non ci siamo riusciti - ha spiegatoo Murray -. Voglio ringraziare tutti per i loro sforzi. Sono devastato per il fatto di non poter giocare in Australia: é un Paese e un torneo che amo".
Lo scozzese nel 2020 era stato in grado di giocare solo sette partite ufficiali a causa di un persistente infortunio pelvico e della sospensione di cinque mesi del tour per la pandemia. Troppo indientro nel ranking, aveva ricevuto una wild card dagli organizzatori per poter partecipare al primo Slam dell'anno.
Gli Australian Open a Melbourne Park inizieranno tre settimane più tardi rispetto al solito a causa della pandemia da coronavirus. I giocatori dovevano risultare negativi al test prima di prendere uno dei 17 voli charter perl'Australia, che sono stati effettuati la scorsa settimana e operati al 25% della capacità.
All'arrivo i giocatori e il loro staff di supporto sono entrati direttamente in una quarantena di 14 giorni alle condizioni imposte dal governo australiano (permesso di uscire dalle rispettive stanze per non più di 5 ore al giorno per gli allenamenti in campo e in palestra e per mangiare). Ben 72 tra giocatori e giocatrici, però, sono stati sottoposti ad una quarantena più stretta - che ha provocato non pooche proteste e generato modi creativi per mantenersi in forma - dopo aver viaggiato su tre voli in cui sono stati riscontrati casi positivi all'arrivo.
Non ci sono commenti