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Dopo il quarto di finale del Roland Garros 2020 e la delusione per la sconfitta agli Internazionali BNL d'Italia, Sinner affronta per la terza volta Rafa Nadal. Molto è cambiato dal primo incontro
di Alessandro Mastroluca | 05 giugno 2021
In pochi mesi è cambiato tutto o quasi. Meno di un anno fa, al Roland Garros, Jannik Sinner incontrava Rafa Nadal per la prima volta. Era il suo primo quarto di finale Slam, perse in tre set fra gli applausi ma scansando i complimenti. Si ritroveranno, per gli ottavi di finale. In mezzo, si sono allenati insieme per due settimane in Australia durante la quarantena obbligatioria, poi si sono incontrati di nuovo a Roma.
La prima volta, Jannik aveva perso e stupito per presenza scenica e varietà di colpi nei primi due set. La seconda invece è stata tutta un'altra storia. Dopo la prima finale in un Masters 1000 a Miami e due titoli all'attivo, l'azzurro ha giocato quel match provando a fare quel che sarebbe servito per vincere, e non soltanto per dimostrare di poter stare al livello dei grandi.
Rispetto alla prima partita, Nadal ritrova un Sinner meno "ragazzino", anche dal punto di vista fisico e muscolare, sempre più vicino a quelle 150 partite ad alto livello da cui, secondo il coach Riccardo Piatti, si cominciano a giudicare i giocatori.
Al di là delle doti innate, e di una competitività forgiata nello sci dove nessun errore è perdonato, Sinner ha dato un'ulteriore prova di composta freddezza, di asciutta sicurezza contro Mikel Ymer.
Il 6-1 7-5 6-3 finale racconta la superiorità dell'azzurro contro lo svedese. Ma non dice tutto sulla contrapposizione, né sull'andamento della partita.
Il 22enne Ymer, di origine etiope, ha un servizio non proprio elegante. Ma è rapido, copre bene il campo, risponde con efficienza e continuità. Correre non lo preoccupa. Ha ereditato almeno in parte i geni del padre che, come molti connazionali, gareggiava sulle lunghe distanze e avrebbe voluto che i figli seguissero la tradizione familiare e nazionale. L'Etiopia è infatti nell'atletica una delle nazioni di riferimento per le specialità del mezzofondo, 1500, 5000 e 10.000 metri, insieme al Kenya.
Nel corso del match, Sinner ha fatto la differenza negli scambi lunghi. Fondamentali, poi, i 18 punti vinti su 22 quando ha servito la prima nel terzo set.
Proprio nel quarto game del terzo set la partita avrebbe potuto cambiare. Ymer, non visto dal giudice di sedia, colpisce dopo il secondo rimbalzo nel punto che avrebbe dovuto consentire all'azzurro di completare il break.
Lo svedese, invece, tiene il servizio ed è l'altoatesino a rischiare di perdere il suo nel game successivo. Sinner salva quattro palle break e si rimette in marcia verso la vittoria.
Una vittoria che vale un piccolo grande record. La presenza di Sinner e Musetti negli ottavi di finale, infatti, rende questa edizione del Roland Garros un po' più speciale. Non è solo questione di sciovinismo. Era dal 2006, infatti, che non si vedevano due teenager ancora in corsa nella seconda settimana del torneo maschile alla Porte d'Auteuil, sede dello Slam parigino. E non erano due giocatori qualunque. Si trattava infatti di Novak Djokovic e Gael Monfils, entrambi allora diciannovenni.
Il confronto con Nadal rimane impari. Il maiorchino ha più Slam in bacheca, 20, degli anni dell'azzurro che solo ad agosto smetterà ufficialmente di essere un teenager.
Eppure lo spagnolo, che non ha avuto grandi problemi a superare in tre set il mancino britannico Cameron Norrie dal tennis offensivo ma senza armi per impensierirlo, non si fida di Sinner.
"Jannik gioca un ottimo tennis, ha grandi colpi. Dovrò essere bravo a farlo colpire da posizioni più difficili" ha detto dopo il match, "Se voglio arrivare nei quarti, devo essere pronto a mettere in campo un tennis di alto livello. Sono gli ottavi di uno Slam, non mi posso aspettare un avversario facile".
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