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Il pubblico del "Simonne Mathieu" in festa per il successo del ligure sul canadese Auger-Aliassime, decimo favorito del seeding al Roland Garros
di Francesca Paoletti, da Parigi | 29 maggio 2023
Il "Simonne Mathieu" è lo stadio più giovane del Roland Garros (fu inaugurato nel 2019), è il terzo per capienza e importanza (5mila posti a sedere) e, soprattutto, è lo stadio incastonato nelle splendide Serre di Porte d’Auteuil. Un colpo d’occhio eccezionale e una grande peculiarità… tra piante tropicali e magnolia sempreverde sa abbracciare e cullare gli appassionati come poche altre strutture nel mondo. Facile immaginare che sia diventato in pochi anni lo stadio preferito dai tennisti più sanguigni del Tour, quelli che si esaltano e hanno bisogno di un contatto ravvicinato con gli appassionati. Alla Fognini, praticamente.
La sfida tra l’azzurro e Felix Auger Aliassime si è giocata in una atmosfera calda, vivacizzata da cori personalizzati - in tutte le lingue del mondo - , tamburi e bandiere, sia tricolore sia bianco-rosso. “One, two, three... Viva Fogninì”, ed ecco la prima vittoria di Fabio contro un top 10 al Roland Garros.
Non è la prima volta che Fabio scatena questi entusiasmi tra gli appassionati transalpini, ma è particolarmente bello che questo sia accaduto a pochi giorni dal suo 36.mo compleanno e.... chissà... in una delle ultime apparizioni in carriera al Roland Garros.
Un Fabio così vale da solo il prezzo del biglietto. La carriera sarà anche vicina ai titoli di coda, ma quando Fognini gioca con questa serenità e libero da problemi fisici, è tra i pochi in grado di infiammare in quel modo gli stadi. La vittoria su Felix Auger-Aliassime - la prima su un Top 10 al Roland Garros e la terza in assoluto nella sua carriera a livello major (dopo Wimbledon 2010 su Verdasco e Us Open 2015 su Nadal)- consegna al tennista ligure molto più di un secondo turno: “Se sto bene posso ancora dire la mia – ha spiegato nel corso della conferenza stampa - . A 36 anni sono ancora competitivo e questo tipo di partite mi tengono vivo”.
Dopo il bel percorso del Foro Italico, con il successo in tre set nel match d’esordio del Roland Garros in Fabio sta crescendo la consapevolezza di poter essere ancora un grande protagonista a questo livello: “Dopo essere stato ai box per un mese aver giocato Roma e aver fatto terzo turno questo è un altro risultato che mi riempie di orgoglio”.
Il canadese non era fisicamente al 100%, va detto, ma l’azzurro è apparso particolarmente ispirato fin dai primi 15; sull’onda lunga delle belle prestazioni di Roma, con freschezza ed entusiasmo ha superato il primo turno a Parigi per la 12.ma volta.
Lo Slam del suo cuore, c'è poco da nascondere... perché fu il primo vissuto da protagonista (la sua prima partecipazione in un main draw major risale al lontano 2007) e perché è l’unico nel quale si è spinto fino ai quarti di finale (match mai disputato nel 2011).
Fognini a Parigi, dal 2011 al 2023
Per la recente ‘rinascita’ Fabio ringrazia Barazzutti: “Con Corrado c’è stima reciproca, mi conosce da quando ho 15 anni, sa come pungermi e come motivarmi. E’ sempre stato un punto fermo per tutta la mia carriera. Mi ha rimesso in sesto e tennisticamente sono di nuovo ordinato. Ho lavorato molto sulla parte fisica per tornare a giocare questo tipo di tornei. Il ranking? Non mi preoccupa, sono sceso al numero 130 anche per sfortuna. Adesso non è la mia priorità, oggi da 130 ho dato 3 set a zero ad un Top 10 e questo qualcosa vorrà pur dire”.
Negli ultimi mesi lo ha ripetuto spesso: “la mia carriera è agli sgoccioli”. Ma adesso Fabio vuole concentrarsi sono sul recupero delle energie in vista del prossimo turno: “Non so quanti Roland Garros giocherò ancora – ha chiosato – potrebbe essere l’ultimo, o forse no. A fine anno tirerò le somme. Al momento dico solo che sono contento di aver giocato bene, di aver battuto Felix e contento di poter giocare un’altra partita nel mio Slam preferito”.
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