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Campioni internazionali

Karolina ci prova con Bajin…

Pliskova sceglie come coach il 36enne tedesco di origine serba, l’allenatore che ha portato Osaka sul tetto del mondo, “lasciato libero” da Yastremska. L’obiettivo per l’ex number one ceca è sempre quello: vincere il primo Slam

di | 29 novembre 2020

Karolina Pliskova (foto Fioriti)

La chiusura del diritto di Karolina Pliskova (foto Fioriti)

Vincere finalmente un trofeo Slam: è questo l’obiettivo, oramai da diverse stagioni, per Karolina Pliskova. Che lo dichiari o no. E del resto non potrebbe essere altrimenti visto che sul trono mondiale già si è seduta, anche se per 8 settimane soltanto, nell’estate di tre anni fa. Per questo la ceca - nel valzer degli allenatori che si sta puntualmente verificando anche in una stagione fortemente condizionata dalla pandemia - ha appena rivoluzionato tutto il suo staff affidandosi ad Azuz Simcich come preparatore atletico e, soprattutto, a Sascha Bajin come coach.

I tre hanno già iniziato la preparazione off-season come testimonia il tweet con il quale Karolina ha presentato il suo team per il 2021 in uno scatto realizzato al resort Puente Romano di Marbella, in Spagna.

A inizio novembre, infatti, Pliskova aveva interrotto il rapporto con Vallverdu: “Daniel ed io abbiamo deciso di interrompere la nostra collaborazione a causa dei suoi impegni. Voglio ringraziarlo per il lavoro ed il tempo trascorso insieme”, aveva postato la 28enne di Louny comunicando la separazione dal coach venezuelano ex, tra gli altri, di Murray, Berdych e Wawrinka.  

Ma il curriculum di Bajin non è certo da meno. Dopo essere stato per anni sparring partner di Serena e poi anche per un periodo di Wozniacki ed Azarenka, alla sua prima esperienza da coach il 36enne tedesco di origini serbe ha portato Naomi Osaka sul trono mondiale con l’aggiunta di due Slam consecutivi.

Sascha Bajin intento ad osservare un match

Dopo lo strano “divorzio” dalla nipponica all’indomani del trionfo di Melbourne nel 2019, Bajin ha seguito per qualche tempo la francese Kristina Mladenovic: in questa stagione ha lavorato invece con Dayana Yastremska, ma il rapporto con la giovane ucraina si è interrotto lo scorso settembre anche a causa di un non felicissimo tweet di complimenti di Sascha alla Osaka per aver battuto Yastremska negli ottavi del “Western & Southern Open” (evidentemente Naomi occupa un posto speciale nel cuore di Bajin...).

Tornando alla Pliskova, la ceca nelle ultime stagioni è stata piuttosto “irrequieta” sul versante allenatori (Vanek, Kotyza, Kroupa tra gli altri). Sempre alla ricerca della guida magica che le permettesse di coronare il suo sogno. “E’ una sensazione splendida essere in una finale Slam”, andava dicendo Pliskova dopo aver raggiunto la sua prima - e fin qui unica - sfida per un trofeo Major agli Us Open nel 2016. Una sensazione che non è più riuscita a provare.

Nonostante 16 titoli (ed altre 13 finali), infatti, alla 28enne di Louny continua a mancare l’acuto in uno Slam: è riuscita ad arrivare in fondo solo a New York prima di arrendersi ad una Kerber appena salita sul trono mondiale. Ed a proposito di regine, Pliskova condivide con Jankovic e Safina il poco gratificante primato di essere diventata numero uno del mondo - la 23esima dell’Era Open - pur senza aver vinto trofei Slam (Clijsters, Mauresmo, Wozniacki ed Halep ci sono riuscite in seguito).

Krystina Pliskova

Continuità e capacità di concentrazione restano i suoi problemi maggiori, che le impediscono di sfruttare qualità tecniche e fisiche notevoli. Figura slanciata da top model, nonostante la passione dichiarata per pizza e pasta, guarda quasi tutte dall’alto in basso grazie ai 186 centimetri che madre natura le ha donato: per tre anni di fila - 2015-2017 - è stata l’”ace-woman” del tour.

Il suo però è un servizio più preciso che potente: il gran numero di ace è frutto più della capacità di centrare gli angoli che non della velocità di punta: "Al massimo arrivo intorno ai 190 chilometri orari, non credo arriverò mai a toccare i 200". E scusate se è poco, verrebbe da aggiungere.

Sembrerà strano, eppure lei e la gemella Krystina da piccole ripiegarono sul tennis perché erano troppo basse per il basket! Le due sono praticamente identiche anche se Karolina è molto più forte. A differenziarle, il fatto che Krystina è mancina mentre Karolina è destra, oltre ai due grandi tatuaggi tribes, in stile polinesiano, che quest’ultima sfoggia sul braccio e sulla coscia sinistri.

E’ una ragazza tranquilla “Kaja”, che gli appassionati italiani hanno imparato a conoscere bene  visto che ha vinto il titolo a Roma nel 2019 (quest’anno solo un infortunio le ha impedito di lottare fino all’ultimo per il bis): tra i suoi hobby oltre allo shopping e andare al cinema con gli amici c’è la passione per la pesca ed i libri, e poi adora dormire, persino in aereo.

A luglio 2018 ha coronato il suo sogno d’amore sposando Michal Hrdlicka, ex presentatore della tv ceca, personaggio dal passato un po’ discutibile. Chissà che Bajin non l’aiuti a realizzare l’altro suo grande desiderio…

Karolina e Krystina Pliskova

Il preparatore atletico Azuz Simcich, Karolina Pliskova e coach Sascha Bajin


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